Аннотация
Il 26 aprile del 1478, quinta domenica dopo Pasqua, la storia del Rinascimento italiano e forse anche quella dell'Europa intera stavano per cambiare radicalmente. Quella mattina, davanti all'altare maggiore della cattedrale di Firenze si era riunita la brillante e turbolenta nobiltà locale, capeggiata dall'indiscusso «uomo forte» della Repubblica, Lorenzo de Medici, detto il Magnifico. Nel momento culminante della messa, quando il sacerdote stava alzando il calice del vino consacrato, i congiurati avevano sfoderato le daghe nascoste sotto i mantelli e si erano scagliati contro la famiglia del mecenate.
Questi avvenimenti, conosciuti come la «congiura dei Pazzi», segnarono per generazioni la memoria dei fiorentini per via della loro natura estremamente violenta. Quel ricordo entrò nell'immaginario popolare col segno inconfondibile dei fenomeni d'isteria collettiva, accompagnati dall'immenso gemito di un Dies Irae…
Celebri artisti del Rinascimento quali Botticelli, errocchio e Leonardo da Vinci lasciarono traccia di quegli avvenimenti nei loro quadri, colmandoli di reconditi riferimenti simbolici. Ma nessuno di loro si avvicinò alla vera natura di quanto accaduto in quella sanguinosa domenica come il pittore Pierpaolo Masoni.
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