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— Qualcuno ha tagliato le gomme della mia automobile — spiego. — Così ho fatto tardi. Il signor Crenshaw è arrabbiato con me. Ho lasciato a casa il pranzo per distrazione. La mia macchina è a casa.

— Hai fame?

— Sì, ma non voglio comprare roba dalle macchine.

— Chuy deve uscire adesso — dice Eric.

— A Chuy non piace che qualcuno vada in macchina con lui — interviene Linda.

— Però posso parlargli — dico io.

Chuy acconsente a comprare qualcosa per il mio pranzo. Siccome non va in nessun negozio di alimentari, dovrò accontentarmi di qualcosa che troverà per strada. Quando ritorna mi porta qualche mela e una salsiccia dentro un panino. Le mele mi piacciono, ma la salsiccia no: non amo i pezzetti di carne mescolati insieme che ha dentro. Comunque non è disgustosa come certe altre cose, e io ho fame, così la mangio senza pensarci troppo.

Sono le 16.16 quando mi ricordo di non aver chiamato nessuno per sostituire le gomme alla mia macchina. Consulto le pagine gialle in rete e vedo che contengono i nomi e gli indirizzi delle officine, così faccio una lista e comincio a chiamare quelle più vicine a casa mia. Una dopo l'altra, tutte mi dicono che è troppo tardi per fare qualcosa oggi.

Uno dei loro impiegati mi dà un suggerimento. — La cosa più svelta da fare è comprare quattro gomme montate e sostituirle a quelle rotte lei stesso, una alla volta. — Ma costerebbe parecchio denaro acquistare quattro gomme montate, e poi come potrei fare a portarle a casa? Non posso chiedere a Chuy un altro favore così presto.

È come uno di quei problemi da risolvere in cui ci sono un uomo, una gallina, un gatto e un sacco di becchime da una parte del fiume e un battello con due soli posti di cui un uomo può servirsi per trasportare all'altra riva se stesso, le sue bestie e il sacco. Naturalmente senza lasciare il gatto con la gallina o la gallina col becchime. Io ho quattro gomme squarciate e una gomma di scorta. Se metto all'auto la ruota di scorta e porto quella rotta al negozio delle gomme, loro possono aggiustarla e io posso riportarla indietro, montarla e portare al negozio l'altra ruota danneggiata; e così via. Mi basterebbe avere tre gomme nuove per poter guidare l'auto al negozio portando l'ultima gomma tagliata.

La rivendita di gomme più vicina è a un chilometro e mezzo da casa mia. Non so quanto mi ci vorrà a farvi rotolare la ruota bucata… certo più di quanto ci vorrebbe con una gomma sana. Ma questa è l'unica soluzione che mi viene in mente.

Il negozio rimane aperto fino alle nove. Se lavoro le due ore supplementari stasera e riesco ad arrivare a casa per le otto, allora sarò In grado di portare la ruota al negozio prima che chiudano. E domani, uscendo dal lavoro in orario, potrò portarcene altre due.

Arrivo a casa alle 19.43. Apro il cofano della macchina e tiro fuori la ruota di scorta. Ho imparato a cambiare una gomma quando frequentavo l'autoscuola, ma da allora non ne ho mai più cambiata una. In teoria è semplice, ma ci metto parecchio tempo. Il martinetto è difficile da mettere in posizione, e la macchina si solleva lentamente. Quando infine riesco a estrarre la ruota danneggiata e a mettere al suo posto quella di scorta sono senza fiato e fradicio di sudore. So che i bulloni devono essere stretti in un certo ordine, ma non lo ricordo esattamente; il mio istruttore diceva che era importante stringerli come si deve. Intanto sono le otto passate e comincia a farsi buio…

— Ehi!

Mi raddrizzo di scatto e al momento non riconosco la voce o la figura alta e scura che sta correndo verso di me. La figura rallenta.

— Oh… sei tu, Lou. Temevo che fosse il vandalo venuto a combinare altri danni. Cos'hai intenzione di fare, comprare una nuova serie di ruote?

È Danny. Sento tremarmi le ginocchia dal sollievo. — No. Questa è la ruota di scorta. Ho intenzione di metterla, poi portare la ruota danneggiata a una rivendita di gomme e fargliene adattare una nuova. Poi tornerei qui e cambierei un'altra ruota danneggiata con quella riparata. E domani potrei ripetere l'operazione.

— Ma… avresti potuto chiamare qualcuno e fartele cambiare tutt'e quattro. Perché hai scelto la soluzione più faticosa?

— Perché nessuno poteva servirmi prima di domani o dopodomani, così hanno detto. Un uomo mi ha suggerito di comprare una serie di gomme montate e cambiarle io stesso, se volevo un lavoro svelto. Così io ci ho pensato e ho ricordato la ruota di scorta. Ho immaginato come poter cambiare le gomme da me e risparmiare tempo e denaro, e ho deciso di cominciare a farlo appena arrivato a casa…

— Sei appena arrivato?

— Stamattina ho fatto tardi al lavoro, così ho dovuto reintegrare il tempo perduto. Il signor Crenshaw era molto arrabbiato con me.

— Sì, ma in questo modo ti ci vorranno diversi giorni. E comunque il negozio chiude tra meno di un'ora. Pensi di prendere un tassi?

— No, vado a piedi facendo rotolare la ruota. — La ruota con la sua gomma flaccida sembra mi prenda in giro: è già stato abbastanza duro farla rotolare da una parte.

— Vai a piedi? — Danny scuote la testa. — Non ce la farai mai, amico. Meglio metterla nella mia auto. Ti darò un passaggio. Peccato non poterne portare due… Ma aspetta, possiamo.

— Io non ho due gomme di scorta — dico.

— Puoi adoperare la mia, abbiamo ruote di dimensioni uguali. — Questo non lo sapevo. Noi non abbiamo né la stessa marca né lo stesso modello di automobile, e macchine diverse spesso non hanno le ruote di grandezza uguale. Lui come poteva saperlo? — E ricordati di serrare i bulloni opposti… non a fondo!… e poi i rimanenti. Poi serra a fondo, sempre gli opposti a coppie, va bene? Tu mantieni così bene la tua automobile che probabilmente non hai mai avuto bisogno di sapere questo.

Mi chino a serrare i bulloni. Dopo ciò che mi ha detto, ricordo esattamente che me lo aveva detto anche il mio istruttore. È uno schema anche questo, uno schema semplice. Mi piacciono gli schemi simmetrici. Appena ho finito vedo Danny di ritorno con la sua ruota di scorta. Guarda l'orologio.

— Dovremo sbrigarci — dice. — Ti dispiace se la prossima la cambio io? Ho molta più pratica di te.

— No, non mi dispiace — rispondo. Non sto dicendo l'intera verità. Se davvero lui ha ragione e io potrò avere due gomme nuove stasera, questo mi sarà di grande aiuto; però Danny si sta introducendo a forza nella mia vita, mi sta mettendo fretta, mi fa sentire lento e stupido. E questo mi dispiace. Lui però si sta comportando come un amico. Sta cercando di aiutarmi. È importante essere riconoscenti quando uno ci aiuta.

Alle 20.21 ambedue le ruote di scorta sono montate nel retro della mia macchina, che ha un aspetto buffo con le gomme anteriori a terra e quelle posteriori gonfie. Le ruote inservibili sono nel portabagagli dell'auto di Danny e io sono seduto accanto a lui. Di nuovo lui accende la radio e una musica violentemente ritmica mi scuote i nervi. Vorrei balzar fuori, i suoni sono troppo rumorosi e sono sbagliati. Danny mi parla, ma io non riesco a capire ciò che dice: i suoni e la sua voce si confondono.

Quando arriviamo alla rivendita di gomme, lo aiuto a portare le ruote sgonfie nel negozio. L'impiegato mi guarda quasi senza espressione. Prima che io possa cominciare a spiegargli cosa voglio, lui scuote la testa.

— È troppo tardi — dice. — Non possiamo cambiare gomme a quest'ora.

— Ma siete aperti fino alle nove — obietto.

— Il negozio sì; ma non cambiamo gomme così tardi. — Guarda verso la porta del negozio, dove un uomo dinoccolato in calzoni blu scuro e camicia avana con un taschino sta appoggiato allo stipite e si sta pulendo le mani con uno straccio rosso.

— Non sono potuto arrivare prima — spiego. — E comunque voi siete aperti fino alle nove.

— Senta, signore — dice l'impiegato. Ha sollevato un angolo della bocca, ma non in un sorriso e nemmeno in un mezzo sorriso. — Gliel'ho detto: è arrivato troppo tardi. Anche se volessimo metterle gomme nuove alle ruote, dovremmo trattenerci qui fino a dopo le nove. E scommetto che lei non si trattiene fino a tardi solo per finire un lavoro che qualche idiota le ha appiccicato all'ultimo momento.