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Bel fece un sorrisetto malizioso.

— Dubauer non ha proprio sesso. È veramente un neutro.

— Neutro, nell’uso betano — cominciò Bel con il tono rassegnato di qualcuno che ha dovuto spiegare queste cose troppe volte — non si riferisce affatto a un soggetto inanimato, come accade in altre culture.

Miles allontanò tutta la questione con un gesto della mano. — Non dirlo a me, io questo predicozzo l’ho bevuto col latte materno. Ma Dubauer non è un ermafrodita. È un ba.

— Un che cosa?

— Un estraneo, i ba sono una razza di servi creata allo scopo di accudire al Giardino Celeste, dove l’Imperatore cetagandano abita nella serena bellezza di un ambiente esteticamente perfetto, o così vorrebbero farci credere i signori haut. I ba sono una razza di servi geneticamente devoti, cagnolini umani. Bellissimi, naturalmente, perché tutto all’interno del Giardino Celeste deve esserlo. Ho incontrato i ba per la prima volta circa dieci anni fa, quando sono stato inviato in missione diplomatica su Cetaganda… non come l’ammiraglio Naismith, ma come il tenente Lord Vorkosigan… In realtà ero stato mandato lì per presenziare al funerale della madre dell’Imperatore Fletchir Giaja, la vecchia Imperatrice Madre Lisbet. Ho visto un sacco di ba da vicino. Quelli di una certa epoca erano stati fatti completamente glabri. Era una moda, a quei tempi. Ma i ba non sono solo servitori degli haut imperiali. Ricordi quello che ti ho detto? Le dame haut del Nido Celeste si occupano solo di geni umani. I ba servono alle dame haut come prova per i nuovi complessi genetici, i miglioramenti introdotti nella razza haut, prima di decidere se vale la pena di aggiungerli al nuovo modello annuale di coorte haut. In un certo senso, i ba sono i fratelli degli haut. Fratelli maggiori, o loro figli, potremmo dire. Gli haut e i ba sono due facce della stessa medaglia. Un ba è intelligente e pericoloso quanto un signore haut. Ma non è altrettanto autonomo. I ba sono fedeli come sono senza sesso, perché vengono fatti così, e per una ragione molto semplice… per controllarli. E questo spiega perché avevo l’impressione di avere già incontrato Dubauer da qualche parte. Se quel ba non possiede dei geni di Fletchir Giaja in persona, mi mangio…

— Le unghie? — suggerì Bel.

Miles si allontanò la mano dalla bocca. Continuò. — Se Dubauer è un ba, e sono disposto a scommettere che lo è, allora quei replicatori devono essere pieni di cetagandani… di qualche tipo. Ma perché sono qui? Perché trasportarli in segreto, su una nave di quello che è stato ed è ancora un nemico? Be’, speriamo non un nemico in futuro… le ultime tre guerre che abbiamo fatto con i cetagandani di certo sono bastate. Se si trattasse di qualcosa di lecito e legittimo, perché non viaggiare su una nave cetagandana, con tutti i fronzoli del caso? Certo non per fare economia. E dunque questo è il vero segreto, ma segreto rispetto a chi, e perché? Cosa diavolo sta macchinando il Nido Celeste? — Incapace di stare fermo, Miles cominciò a camminare avanti e indietro. — E la cosa è tanto diabolicamente segreta che questo ba, dopo avere portato dei feti vivi fin qui, starebbe progettando di ucciderli per mantenere il segreto, piuttosto che chiedere aiuto?

— Già — fece Bel. — È inquietante, a pensarci bene.

Roic rinforzò, indignato. — È orribile, Milord!

— Forse Dubauer non ha veramente intenzione di disfarsene — disse Bel incerto. — Forse lo ha detto solo perché noi mettessimo sotto pressione i quad e gli lasciassimo portare il suo carico via dall’Idris.

— Ah — disse Miles. Questa sì che era un’idea attraente… potersi lavare le mani dell’intera faccenda… — Merda. No. Non ancora, almeno. In effetti, voglio che tu chiuda a chiave l’Idris di nuovo. Non lasciare che Dubauer… non lasciare che nessuno salga a bordo. Per una volta in vita mia, voglio vere istruzioni dal Quartier Generale prima di saltare a qualche conclusione. E devo mettermi in contatto il più velocemente possibile.

Cos’aveva detto Gregor? A cosa aveva accennato, in realtà? Che qualcosa aveva messo in agitazione i cetagandani attorno a Rho Ceta. Qualcosa di strano. Altro che strano quello che aveva scoperto lì. Che ci fosse un collegamento?

— Miles — esclamò Bel, esasperato. — Ho appena fatto i salti mortali per convincere Watts e Greenlaw a lasciare che Dubauer tornasse a bordo dell’Idra. Come faccio adesso a spiegargli che all’improvviso ho cambiato idea? — esitò. — Se questo cargo e il suo proprietario sono pericolosi per lo Spazio Quad, dovrei riferirlo. Pensi che quel quad all’albergo volesse colpire Dubauer, invece che noi due?

— Mi era già venuto questo sospetto, effettivamente.

— Allora sarebbe… sbagliato tenere all’oscuro le autorità della Stazione: potrebbe essere un problema di sicurezza.

Miles sospirò. — Tu sei il rappresentante della Stazione Graf qui; e tu lo sai, quindi le autorità lo sanno. È sufficiente per il momento.

Bel si accigliò. — Questo ragionamento è troppo disonesto anche per me.

— Ti chiedo solo di aspettare. Potrei anche finire per comprare a Dubauer una nave veloce perché possa portare via il suo carico, preferibilmente una che non batta bandiera barrayarana. Tutto dipende dalle istruzioni che mi arriveranno da casa. Prendi tempo. So che puoi.

— Be’… va bene. Ma non per molto.

— Ho bisogno di raggiungere la mia comconsolle sulla Kestrel. Sigilliamo questa stiva e continuiamo più tardi. No, aspetta. Prima voglio dare un’occhiata alla cabina di Dubauer.

— Miles, per farlo ci vuole un mandato di perquisizione.

— Ma come siamo diventati pedanti con la vecchiaia. Questa è una nave barrayarana, e io sono la Voce di Gregor. Io non ho bisogno di richiedere mandati di perquisizione, io li emetto.

Miles fece un ultimo giro della stiva prima di lasciare che Roic la richiudesse. Non vide nulla di diverso, solo enormemente di più di quello che avevano già visto. Cinquanta slitte, il che voleva dire un sacco di replicatori uterini. E comunque non c’erano cadaveri in decomposizione nascosti dietro le rastrelliere, da nessuna parte. Peccato.

La cabina di Dubauer, una volta tornati nel modulo abitativo, non rivelò niente di particolare. Era una piccola cabina, di quelle economiche, e se il… la persona di genere sconosciuto che la occupava aveva degli effetti personali, evidentemente se li era portati dietro quando i quad avevano trasferito i passeggeri in albergo. Anche lì, niente corpi sotto il letto o negli armadietti. Gli uomini di Brun di certo l’avevano perquisita almeno una volta, il giorno dopo la scomparsa di Solian.

Miles si fece un appunto mentale di chiedere un esame più accurato sia della cabina, sia della stiva con i replicatori. Un esame a livello microscopico. Ma… da chi? Non voleva ancora far sapere a Venn cosa stava accadendo, però il personale medico della flotta commerciale barrayarana era soprattutto specializzato in traumi. Mi verrà in mente qualcosa. ImpSec non gli era mai mancato tanto.

— Ti risulta che i cetagandani abbiano degli agenti qui nello Spazio Quad? — chiese a Bel mentre uscivano dalla cabina e la richiudevano. — Hai mai incontrato i tuoi colleghi?

Bel scosse la testa. — La gente che viene dalla tua regione dello spazio non è numerosa in questo braccio del Complesso Iperspaziale. Barrayar non ha nemmeno un console sulla Stazione Union, e neanche Cetaganda. Hanno solo un avvocato quad che è pagato per seguire le pratiche di una dozzina di nazioni planetarie, se ce ne fosse bisogno: visti, permessi di entrata, cose di questo genere. Se ci sono agenti cetagandani su Graf, non li ho notati. Ma credo che se i cetagandani hanno delle spie o degli agenti o degli informatori nello Spazio Quad, probabilmente sono su Union. Io sono qui su Graf solo per, ecco, ragioni personali.