La sirena d’allarme della base risuonò all’improvviso, lugubre e minacciosa, e tutte le luci del recinto sembravano avanzare e danzare dietro la nebbia dei fiocchi di neve. Oltre il gemito delle sirene sentiva i motori delle auto mettersi in moto, e vedeva il raggio bianco di un riflettore levarsi tagliente, improvviso, dall’alto della torre principale di guardia, e cominciare a muoversi avanti e indietro lentamente per la base.
Immaginava la marea in tensione e i comandi che si increspavano come un’onda attraverso il centro: il telefono della sentinella chiamare la sala di guardia, il comandante delle sentinelle telefonare a Quadring, l’ufficiale di turno alle pattuglie di sicurezza, alla squadra antincendio, alle sentinelle del recinto, e Quadring telefonare a Geers, e forse Geers a Londra, a un ministro assonnato e a un comandante di zona che si sarebbe trascinato in pigiama, fuori dal letto, per sventare qualsiasi manovra di sabotaggio fosse stata messa in azione.
Si sforzava di vedere cosa accadesse dietro la cortina di quei fiocchi leggeri e maledisse la sirena che copriva gli altri suoni. Un’autopompa sfrecciò oltre il suo alloggio, ruggendo e scampanando, e i suoi fari e il raggio del riflettore rivelarono le figure di altre persone in corsa, gente imbacuccata in cappotti militari che si abbottonavano correndo, e soldati con fucili automatici e mitragliatori. Un’altra autopompa passò, un Land Rover con un esploratore radar che girava in alto, poi le luci si spensero e la sirena finì di stridere, lasciando un guazzabuglio di suoni e di movimenti soffocati dalla neve, nel buio. Un minuto dopo si aggiunse un secondo riflettore, che inondò lo spazio aperto tra i quartieri di abitazione e l’area dei tecnici dove si trovava l’edificio del calcolatore, e in quello spazio si addentrò un altro veicolo che correva veloce. Era una jeep aperta nella quale poté scorgere chiaramente Quadring seduto di fianco all’autista che parlava in un telefono da campo. Di fronte a essa una sola figura attraversava lo spiazzo, e per una frazione di secondo pensò che si trattasse della ragazza; poi vide che era Judy, con un soprabito che le svolazzava dietro le spalle e gli scuri capelli scompigliati, attorno al viso. La jeep si fermò e Quadring le parlò brevemente, poi l’autista riavviò la macchina e Judy attraversò dietro di essa lo spiazzo dirigendosi all’alloggio di Fleming.
Spinse la porta senza bussare, e prima di vederlo si guardò attorno agitatissima, per un istante.
«Cos’è accaduto?» ansimò.
Fleming le parlò senza distogliere lo sguardo dalla finestra. «È stata lei. Ci ha pensato André. Il codice sta bruciando.»
«André?» gli si avvicinò senza capire. «Ma è morta.»
Non c’era molto tempo per dare spiegazioni, ma lui le fece un breve riassunto, mentre Judy gli stava accanto, guardando fuori.
«Pensavo fossi stato tu,» disse, comprendendo solo una parte del racconto che lui le faceva. «Grazie a Dio.»
«Che ti ha detto Quadring?» le chiese.
«Mi ha detto solo di attenderlo qui.»
«L’ha trovata?»
«Non so. Non credo che ne abbia idea. Stava dando ordine alle sentinelle di sgombrare il campo e di sparare a vista se qualcuno avesse disubbidito.»
Il suono delle grida e dei veicoli in movimento si faceva sempre più smorzato: qualunque cosa stesse accadendo, si svolgeva all’altra estremità della base. La colonna di fumo che si levava dall’edificio del calcolatore si era gonfiata e ispessita, e dal centro guizzava una lingua di fuoco chiaramente visibile tra le macchie bianche dei riflettori. Fleming e Judy guardavano e ascoltavano senza parlare, poi, dalla confusione che avevano davanti a loro, provenne il colpo secco di un fucile, seguito da un altro e da un altro ancora.
Fleming si irrigidì.
«Dici che l’hanno scoperta?» chiese Judy.
Non rispose. Lo spazio di fronte all’alloggio adesso era deserto. Il riflettore, che si era allontanato, tornò a muoversi all’indietro, gettando una lama obliqua di luce confusa, ma in principio nulla si mosse nel suo raggio, salvo la neve che cadeva. Poi, in quella terra di nessuno, giunse una figuretta pallida e incerta che incespicò uscendo dall’ombra tra due edifici.
«André!» sussurrò Judy.
La ragazza un po’ correva, un po’ vacillava, senza direzione. Fece una piccola corsa nel raggio del riflettore, rimanendo per un attimo abbagliata, e tornò indietro. Pareva che la gente del riflettore non l’avesse vista, ma risuonò un’altra fucilata, più vicino a loro, e tra le case fischiò un proiettile.
Le dita di Judy si strinsero sul braccio di Fleming. «La uccideranno!»
Liberatosi di lei, Fleming si volse e corse verso la porta.
«John, non andare.»
«Sono stato io a mandarla.» Raccolse la grossa pila che stava accanto al letto e uscì, senza volgersi indietro. Judy lo seguì fino alla porta, ma all’improvviso lui era sparito nella nevosa oscurità tra le baracche.
Si tenne al riparo degli alloggi il più possibile, poi spiccò un balzo attraverso il raggio di luce fino all’oscurità sull’altro lato. Questa volta l’equipaggio del riflettore era in guardia. Il raggio bianco si mosse insieme a lui e inondò di luce gli edifici circostanti. Ma questo servì solo ad aiutarlo. Correndo, poté vedere la ragazza appoggiata, senza forze, a un muro di fronte a lui. La neve rendeva difficile procedere, ma fece in modo di continuare nella sua corsa fino a raggiungerla e, tirandola su di peso, la trascinò oltre l’angolo, nel buio.
Dapprima lei non lo riconobbe: si stringevano ansimanti l’uno all’altro e lui con un braccio la sosteneva.
«Sono io,» le mormorò, e ricordandosi della fiasca che aveva con sé, la tirò fuori e le fece bere a forza quello che rimaneva del whisky. Le andò di traverso, deglutì e poi con uno sforzo riuscì a stare in piedi da sola.
«Ce l’ho fatta,» disse, e sebbene fosse troppo buio per vedere il suo viso, Fleming sapeva che sorrideva.
«Come hai fatto a uscire?»
«Per una finestra sul retro.»
«Sssst!» Le mise un dito sulle labbra e la tenne stretta a sé. Nello spazio aperto che aveva appena attraversato, il raggio del riflettore ondeggiava avanti e indietro, e un gruppo di uomini in tenuta da combattimento li superarono camminando a due a due, guardando da una parte e dall’altra, i fucili imbracciati. Ritornare al suo alloggio era impossibile, e nascondersi in un altro qualsiasi punto del campo significava con ogni probabilità che sarebbero stati colti di sorpresa e sforacchiati da una scarica di pallottole prima che quelli che sparavano avessero il tempo di pensare a quanto facevano. Persino arrendersi voleva dire andare incontro alla morte, nel buio e nell’isterismo di quella notte. Gli sembrava che la loro unica speranza fosse quella di rimanere liberi finché non si facesse giorno, e le ricerche divenissero meno frenetiche e più controllate.
Da dove si trovavano c’era solo una strada per raggiungere la barriera del recinto senza attraversare il raggio dei riflettori, e li avrebbe portati allo sbarramento sul sentiero della scogliera che conduceva giù al molo della baia. Un ricordo, un ricordo molto lontano, gli tornò alla mente, occupandogliela, cosicché tutti i suoi pensieri si rivolsero al molo e a una barca. Passò un braccio attorno alla vita di André per sostenerla con forza.
«Vieni,» le disse. Per metà la portò, per metà la condusse lungo le strisce di terreno coperte dalla neve tra gli edifici, zigzagando dal riparo di uno al riparo di un altro, girandosi ogni volta che sentiva delle voci e cercando una nuova strada. Sembrava impossibile che non li scoprissero da un minuto all’altro, ma la neve che cadeva li nascondeva e quella sul terreno soffocava il rumore dei loro passi. André respirava affannosamente, ed era chiaro che non avrebbe potuto continuare per molto; lui si ricordò che quando fossero giunti alla scogliera, avrebbero trovato il recinto teso davanti a loro; dopo la morte di Bridger era stato rinforzato e certamente al cancello che dava sul sentiero ci sarebbe stata una sentinella. Di fronte a questo, la situazione gli parve senza via d’uscita, ma qualcosa nel profondo della sua mente lo spingeva ad andare avanti, ed egli si trascinava, mezzo accecato dalla neve, mentre la ragazza si abbandonava pesantemente su di lui e incespicava al suo fianco. Poi ricordò cosa stava cercando.