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La Bocca della Verità era racchiusa in uno scompartimento interno. La fila di visitatori si allungava verso di essa e un Classificatore controllava l’afflusso al tabernacolo. Passò un po’ di tempo prima che ci permettessero di entrare. Infine, ci trovammo davanti alla testa feroce di un mostro in altorilievo, fissata a un muro antico, segnato dal tempo. Le mascelle del mostro erano spalancate e la bocca aperta mostrava una cavità scura e sinistra. Gormon la osservò con piccoli cenni di approvazione, come se fosse soddisfatto di trovarla proprio come si era aspettato.

— Cosa facciamo, adesso? — domandò Avluela.

Senza esitare, Gormon disse: — Vedetta, mettete la mano destra nella Bocca della Verità.

Lo accontentai, corrugando la fronte.

— Ora — continuò Gormon — uno di noi farà una domanda. Voi dovrete rispondere. Se non direte la verità, la bocca si chiuderà e vi trancerà la mano.

— No! — gridò Avluela.

Fissai, a disagio, le fauci di pietra intorno alla mia mano. Una Vedetta senza una mano è un uomo senza lavoro; durante il Secondo Ciclo, si sarebbero potute acquistare protesi più perfette della mano stessa; ma il Secondo Ciclo era concluso da molto tempo, e ormai tali raffinatezze non esistevano più sulla Terra.

— Com’è possibile una cosa simile? — domandai.

— La Volontà è particolarmente forte, in questo luogo — rispose Gormon — e fa distinzione netta tra verità e menzogna. Dietro a questo muro dormono tre Sonnambuli, attraverso i quali la Volontà parla, e che controllano la Bocca. Avete paura della Volontà, Vedetta?

— Ho paura della mia lingua.

— Siate coraggioso. Nessuno ha mai pronunciato menzogne davanti a questo muro. Nessuno ci ha mai perso una mano.

— Avanti, allora — dissi. — Chi vuol farmi la domanda?

— Io — disse Gormon. — Ditemi, in tutta sincerità, siete certo che una vita spesa a Vigilare sia spesa saggiamente?

Tacqui per un lungo istante, rimuginando i miei pensieri, e tenendo d’occhio la Bocca.

Infine dissi: — Dedicare se stessi alla Vigilanza per il bene del genere umano è forse l’ideale più nobile che un uomo possa servire.

— Attento! — gridò Gormon, allarmato.

— Non ho ancora finito — dissi io.

— Avanti, allora.

— Ma dedicare se stessi alla Vigilanza, se il nemico è puramente immaginario, è follia; e congratularsi con se stessi per aver cercato a lungo un nemico che non compare mai è sciocco e peccaminoso. La mia vita è sprecata.

Le mascelle della Bocca della Verità non ebbero il minimo fremito.

Sfilai la mano e la fissai a lungo, come se fosse appena spuntata dal polso. Mi sentii all’improvviso vecchio di molti cicli. Le pupille dilatate, le mani sulle labbra, Avluela sembrava sconvolta dalle mie parole, che restavano come sospese nell’aria, pietrificate, davanti all’idolo mostruoso.

— Avete parlato onestamente — disse Gormon — anche se non avete avuto pietà per voi stesso. Vi giudicate troppo severamente, Vedetta.

— Ho parlato per salvare la mia mano. Volevate che mentissi?

Lui sorrise. Poi, rivolto ad Avluela, disse: — Tocca a voi.

Visibilmente spaventata, la piccola Alata si avvicinò alla Bocca della Verità. La sua mano minuscola tremava, mentre lei la infilava tra le fauci di pietra. Provai l’impulso di gettarmi su di lei e di strapparla a quel mascherone diabolico.

— Chi la interrogherà? — domandai.

— Io — disse Gormon.

Le ali di Avluela tremavano leggermente, sotto gli indumenti. La sua faccia era impallidita; le narici vibravano, e il labbro superiore era un poco scostato dall’altro. Se ne stava appoggiata al muro, fissando inorridita il braccio che scompariva nella gola del mostro. Fuori, le figure tremolanti degli altri visitatori cominciavano a impazientirsi e, ogni tanto, sbirciavano dentro, un po’ irritate. Ma noi non ce ne curavamo. L’atmosfera, calda e appiccicosa, aveva il sentore di muffa di un pozzo scavato negli strati del Tempo.

Lentamente, Gormon disse: — La notte scorsa avete permesso al Principe di Roum di possedere il vostro corpo. Prima di allora, vi eravate concessa al Diverso Gormon, anche se tali unioni sono proibite dall’uso e dalla legge. E, molto tempo prima, eravate stata la compagna di un Alato, ora morto. Forse avete conosciuto altri uomini, di cui io non so; ma questo, agli effetti della mia domanda, non ha importanza. Ditemi soltanto questo, Avluela: quale dei tre vi ha dato il piacere fisico più grande, quale dei tre ha suscitato in voi le emozioni più profonde, e quale dei tre scegliereste come compagno, se doveste sceglierne uno?

Avrei voluto protestare che le aveva fatto tre domande invece di una, e che questo era sleale. Ma non ebbi il tempo di parlare, perché Avluela gli stava già rispondendo, sicura, la mano profondamente incuneata nella Bocca della Verità: — Il Principe di Roum mi ha dato il piacere fisico più grande che io abbia mai provato; ma è freddo e crudele, e lo disprezzo. Quanto al mio povero Alato… non ho mai amato nessun altro quanto lui; ma era debole, e non vorrei scegliere un debole per compagno. Voi, Gormon, mi sembrate anche ora uno straniero, e sento che non conosco né il vostro corpo, né la vostra anima; eppure, malgrado il baratro che ci divide sia immenso, è con voi che vorrei passare i miei giorni futuri.

E sfilò la mano dalla Bocca della Verità.

— Ben detto! — esclamò Gormon, anche se la precisione di quelle parole l’aveva chiaramente ferito e rallegrato al tempo stesso. — Tutt’a un tratto diventate eloquente, eh? Quando le circostanze lo richiedono. E adesso tocca a me rischiare la mano.

Si avvicinò al mostro. Io dissi: — Avete fatto voi le prime due domande. Volete completare l’opera e fare anche la terza?

— No. — Poi fece un gesto noncurante con la mano libera e aggiunse: — Consultatevi e mettetevi d’accordo su una domanda comune. Coraggio!

Avluela e io confabulammo per qualche istante. Con inaspettata prontezza, lei propose una domanda: e poiché era proprio quella che avrei voluto fare anch’io, accettai subito e le dissi di porla.

— Quando stavamo davanti a quell’enorme mappamondo, Gormon — cominciò la ragazza — vi ho chiesto di mostrarmi il luogo in cui siete nato, e avete detto che non era su quella sfera. Mi è sembrato molto strano. Ora, ditemi: siete veramente quello che dichiarate di essere, un Diverso in giro per il mondo?

— No — rispose lui.

In un certo senso, aveva già risposto alla domanda formulata da Avluela; ma andava da sé che la risposta non era sufficiente; quindi, senza togliere la mano dalla Bocca della Verità, lui continuò: — Non vi ho mostrato il luogo in cui sono nato perché non sono di questo pianeta, ma vengo da una stella che non posso nominare. Non sono un Diverso, nel senso che voi date alla parola, benché, in un certo altro senso, lo sia, in quanto il mio corpo è mascherato, e nel mio mondo io porto una carne diversa. Vivo qui da dieci anni.

— E perché siete venuto sulla Terra? — domandai.

— Sarei obbligato a rispondere a una sola domanda — disse lui, sorridendo, — ma vi darò ugualmente una risposta: sono stato inviato qui come osservatore militare, per preparare la via all’invasione per cui Vigilate da tanto tempo, nella quale avete smesso di credere e che vi travolgerà tra poche ore.

— Menzogne! — gridai sdegnato. — Tutte menzogne!

Gormon rise. E levò la mano dalla Bocca della Verità, illeso.

6

Confuso e stordito, fuggii con i miei strumenti da quella sfera luccicante e mi ritrovai in una strada fredda e buia. La notte era scesa con rapidità invernale. Era quasi l’ora nona, e presto avrei dovuto Vigilare ancora.