«Ora comprendo la grandezza dell’opera che sta di fronte a voi proprietari di schiavi. Il demonio ha una presa ferrea sulle loro anime.»
«Be’, non preoccupatevi. Oggi stesso la pagheranno. Vogliono versare del sangue sulla sua tomba? Ebbene, quel sangue sarà il loro. Signor Lashman! Dove siete? Signor Lashman!»
Il sorvegliante era appena arrivato, e stava per cominciare un’altra giornata di lavoro.
«Una mezza vacanza per i Neri stamattina, signor Lashman» disse Cavil.
Lashman non ne chiese il motivo. «Quali volete far frustare?»
«Tutti. Dieci frustate a testa. Tranne le donne gravide, s’intende. Ora che ci penso, però… anche a loro una frustata ciascuna, sulle cosce. E tutti devono guardare.»
«Quando sono tutti insieme tendono a diventare inquieti, signore» borbottò Lashman.
«Ci saremo anche io e il reverendo Thrower» annunciò Cavil.
Mentre Lashman radunava gli schiavi, Thrower mormorò qualcosa a proposito del fatto che non aveva molta voglia di assistere alla punizione.
«Dobbiamo compiere l’opera del Signore» gli ricordò Cavil. «Per quanto mi riguarda, ho abbastanza stomaco da assistere a un atto di giustizia. Ieri sera mi è sembrato che lo stesso valesse anche per voi.»
Perciò entrambi guardarono gli schiavi che venivano frustati uno alla volta: il loro sangue colava sulla tomba di Salamandy. Dopo un po’ Thrower smise perfino di trasalire. Cavil ne fu lieto: quell’uomo non era un debole, dopo tutto; si era solo un po’ rammollito con l’educazione in Scozia e con la vita facile nel Nord.
Più tardi, mentre il reverendo Thrower si preparava alla partenza — aveva promesso di predicare in una cittadina a mezza giornata di cavallo verso sud — chiese a Cavil di togliergli una curiosità.
«Ho notato che tutti i vostri schiavi sembrano… non vecchi, mi capite, ma nemmeno molto giovani.»
Cavil alzò le spalle. «È per via del Trattato sugli Schiavi Fuggiaschi. Anche se la mia piantagione prospera, non posso comprare né vendere schiavi. Adesso anche noi facciamo parte degli Stati Uniti. La maggior parte dei piantatori ha risolto il problema allevandoseli in casa, ma, come sapete, sino a poco tempo fa tutti i piccoli che nascevano li spedivo al Sud. E ora ho perso un’altra fattrice, per cui sono rimasto con cinque donne soltanto. Salamandy era la migliore. Alle altre non restano più molti anni per figliare.»
«Mi viene in mente…» disse Thrower. Tacque per riflettere meglio.
«Che cosa?»
«Ho viaggiato molto nel Nord, fratello Cavil, e quasi in ogni cittadina dell’Hio, del Suskwahenny, dell’Irrakwa e del Wobbish vivono un paio di famiglie di Neri. Ora, tutti e due sappiamo benissimo che non sono nati e cresciuti sugli alberi del Nord.»
«Tutti fuggiaschi.»
«Senza dubbio alcuni hanno acquistato legalmente la libertà. Ma molti di loro sono certamente fuggiaschi. Be’, mi risulta che tutti i padroni di schiavi hanno l’abitudine di serbare un ciuffo di capelli o qualche pezzetto di unghia di ogni schiavo, e…»
«Sì, certo, li mettiamo da parte subito dopo la nascita o non appena li acquistiamo. Per i Cacciatori.»
«Esattamente.»
«Ma non possiamo mandare i Cacciatori a perlustrare ogni piede quadrato di terreno dell’intero Nord nella speranza di recuperare un certo schiavo fuggiasco. Costerebbe molto di più del valore dello schiavo.»
«Mi sembra che ultimamente il prezzo degli schiavi sia salito parecchio.»
«Se volete dire che non ne possiamo comprare a nessun prezzo…»
«Voglio dire proprio questo, fratello Cavil. E se i Cacciatori non fossero costretti a perlustrare il Nord alla cieca, affidandosi al caso? Se uno assumesse un gruppo di persone che al Nord spulciasse tutti i documenti su cui riesce a mettere le mani, prendendo nota del nome e dell’età di tutti i Neri che vi sono menzionati? Allora i Cacciatori potrebbero partire già provvisti d’informazioni.»
L’idea era così buona che Cavil restò quasi interdetto. «In questa proposta dev’esserci qualcosa che non funziona, altrimenti qualcuno ci avrebbe già pensato.»
«Ah, sono sicuro di no, e se volete saperne il motivo ve lo spiego. Nel Nord c’è molto malanimo verso i proprietari di schiavi. Anche se quelli del Nord odiano i loro concittadini neri, la loro coscienza mal guidata non permette loro di collaborare con chiunque voglia rintracciare uno schiavo fuggiasco. Perciò qualsiasi abitante del Sud che vada al Nord in cerca di uno schiavo, capisce ben presto che, senza un Cacciatore, o nel caso che la pista sia ormai fredda, ogni ricerca è vana.»
«È la pura verità. Quelli del Nord sono soltanto una manica di ladri, che cospirano per impedire di recuperare il bestiame perduto.»
«Ma se al Nord fosse possibile trovare qualcuno disposto a collaborare alle ricerche? Se al Nord voi aveste un agente, magari un pastore, capace di conquistare alla causa altre persone e di trovare gente di cui fidarsi? Un’iniziativa del genere costerebbe parecchio, però, data l’impossibilità di acquistare nuovi schiavi qui negli Appalachi, non credete che la gente sarebbe disposta a pagare cifre sufficienti a finanziare il recupero dei loro schiavi fuggiaschi?»
«Pagare? La gente pagherebbe il doppio di qualsiasi cifra che uno possa chiedergli, e per di più in anticipo, nella sola speranza che la cosa possa riuscire.»
«Immaginiamo di far pagare venti dollari solo per registrare lo schiavo fuggiasco — data di nascita, nome, descrizione, epoca e circostanze della fuga — e altri mille dollari nel caso riuscissimo a reperire le informazioni necessarie a recuperarlo?»
«Bisogna far pagare almeno cinquanta dollari per la registrazione, oppure non la riterrebbero una cosa seria. E altri cinquanta ogni volta che ricevono qualche informazione, anche se alla fine si rivelasse inutile. E tremila dollari se lo schiavo fuggiasco viene recuperato in buona salute.»
Thrower sorrise appena. «Non vorrei approfittare più del lecito di un’opera compiuta per timor di Dio.»
«Approfittare! Da queste parti c’è un sacco di gente disposta a pagare fior di quattrini per un lavoro ben fatto. Ascoltatemi, Thrower: mettete giù un contratto e poi incaricate il tipografo giù in città di stamparvene mille copie. Poi ve ne andate in giro, e in ogni città degli Appalachi in cui vi capita di passare spiegate il vostro piano a un proprietario di schiavi. Sono sicuro che di quel contratto dovrete farvene stampare altre mille copie nel giro di una settimana. Qui non parliamo di approfittare di una situazione, bensì di un servizio prezioso. Ehi, sono pronto a scommettere che riceverete contributi anche da gente che non ha mai avuto uno schiavo fuggiasco. Se riuscirete a fare in modo che il fiume Hio non sia più l’ultimo ostacolo prima della libertà, non solo riporterete indietro gli schiavi scappati, ma scoraggerete gli altri inducendoli a restare a casa!»
Non più di mezz’ora dopo, Thrower era di nuovo in sella: con sé aveva una bozza del contratto e lettere di presentazione per il tipografo e l’avvocato di Cavil, insieme a lettere di credito per un totale di cinquecento dollari. Quando Thrower aveva protestato che era troppo, Cavil non l’aveva neanche ascoltato. «Per avviare l’attività» aveva sostenuto Cavil. «Entrambi sappiamo al servizio di Chi facciamo tutto questo. Ci vogliono soldi. Io ne ho e voi no, perciò prendeteli e datevi da fare.»
«Questo è un atteggiamento da vero cristiano» aveva commentato Thrower. «Come i santi della Chiesa primitiva, che mettevano tutto in comune.»
Cavil allora aveva dato una pacca sulla coscia a Thrower, seduto come un manichino impiccato… Quella gente del Nord non aveva la minima idea di come si stava in sella. «Abbiamo più cose in comune di chiunque altro su questa terra» gli aveva sussurrato. «Abbiamo avuto la stessa visione e compiuto la stessa opera: tutto ciò ci rende assai simili…»