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«Guardate che roba.» Nuitari fece un gesto sdegnoso, indicando la disperazione del dio. «Chemosh è convinto che la sua amata sia morta, che a lui non rimanga nulla tranne lo spirito di lei. Piange. Che pena. Che tristezza.» Nuitari ridacchiò. «Che utilità per noi.»

«Devo ammettere, mio signore», commentò uno dei maghi, «che avevo qualche riserva su questo vostro progetto. Non avrei ritenuto possibile ingannare un dio».

Il pensiero di Nuitari andò a sua madre.

«Soltanto un dio che sia debole», disse arcignamente Nuitari. «E una volta sola.»

Appendice

Torre del Mare di Sangue

Nota: per informazioni più dettagliate sui vari argomenti presentati in questa Appendice si possono consultare The Dragonlance Campaign Setting, pubblicato da Wizards of the Coast; The Towers of High Sorcery, supplemento al Dragonlance d20 System, pubblicato da Sovereign Press; e The Kingpriest Trilogy, scritta da Chris Pierson e pubblicata da Wizards of the Coast.

Un tempo potente bastione di conoscenza e di magia, la Torre dell’Alta Magia della città di Istar salì alla gloria, poi subì una sconfitta ignominiosa per mano del fanatismo religioso. La struttura fu quasi completamente distrutta durante il Cataclisma e rimase sepolta nelle tenebre mentre le acque del Vortice le spumeggiavano attorno. Adesso la Torre è stata ricostruita in segreto, roccaforte di Nuitari il Nero, e ha acquisito un nuovo nome: la Torre del Mare di Sangue.

Storia

Il potente mago Kharro il Rosso inviò alcuni membri del Conclave a trovare ubicazioni ideali per la costruzione delle Torri dell’Alta Magia, luoghi in cui le energie magiche sarebbero state al massimo dell’intensità. Una potente maga dalle Vesti Bianche, di nome Asanta scelse come sede di una Torre una cittadina insignificante chiamata Istar, con grande collera di Kharro. Soltanto quando Asanta gli comunicò la sua visione della futura gloria di Istar il capo del Conclave concesse la sua approvazione.

L’edificazione della Torre divenne l’opera della vita per Asanta, la quale da anziana guidò il potente incantesimo che creò la Torre a partire dalle ossa della terra. Quella bellissima struttura cristallina si ergeva in strano contrasto con le rozze capanne che la circondavano. Asanta morì in pace, sapendo che un giorno Istar sarebbe stata all’altezza della gloria della Torre. Purtroppo la sua preveggenza non le rivelò che Istar sarebbe anche stata lo strumento della distruzione della Torre.

I maghi che dimoravano a Istar divennero utili per apportare pace e ordine ai territori circostanti e contribuirono grandemente alla crescente prosperità della città. Per lunghi anni combatterono i nemici di Istar e le forze del male. La popolazione ricercava la propria salvezza nella magia, e la magia rispondeva sempre.

Quando il mondo fu minacciato dalla Regina delle Tenebre, Takhisis, e dai suoi draghi malvagi durante la Terza Guerra dei Draghi, il Conclave dei Maghi escogitò un piano disperato per controbattere la minaccia. Riunendosi in segreto a Palanthas, i maghi crearono i globi dei draghi, potenti oggetti magici che avrebbero contribuito a rovesciare le sorti della battaglia. Purtroppo, quando gli eserciti del male minacciarono Istar, i maghi della città erano impegnati a Palanthas e non si trovavano quindi a Istar per portare aiuto. Le autorità cittadine si rivolsero agli dèi per ottenere la salvezza, e fu il patriarca del Tempio di Paladine a radunare la popolazione e a invocare i poteri sacri del dio affinché li salvasse. Paladine rispose, e Istar fu risparmiata. La popolazione di Istar adesso incominciò a mettere in dubbio l’opportunità di rivolgersi al Conclave dei Maghi per avere guida e protezione.

Grazie a questa vittoria la Chiesa di Paladine ottenne la supremazia a Istar e la prosperità della città si accrebbe, al punto che Istar divenne la capitale di un potente impero. Il suo sovrano era il capo della Chiesa, il quale si faceva chiamare Re-Sacerdote.

Durante questa epoca, un conflitto chiamato Guerra dei Tre Troni (in cui tre successori si contendevano il trono) rivolse l’opinione popolare contro i maghi della Torre dell’Alta Magia. Il Re-Sacerdote in effetti inviò un contingente contro la Torre, ma non riuscì a penetrare nel bosco protettivo. Fu evitato lo spargimento di sangue, e per generazioni maghi e sacerdoti continuarono a vivere sotto un’inquieta tregua non dichiarata. La pace finì quando ascese al trono un Re-Sacerdote di nome Belindas Pilofiro.

Tradimenti, disgrazie e violenze causarono una rottura completa fra i maghi e i sacerdoti. Alla fine il Re-Sacerdote istituì i Cavalieri del Martello Divino e cercò di attaccare due Torri dell’Alta Magia. Non volendo permettere che la loro potente magia cadesse nelle mani di chi avrebbe potuto impiegarla male, i maghi stessi distrussero due loro Torri e le città in cui si trovavano. Terrorizzato da una simile potenza, il Re-Sacerdote negoziò con i maghi le condizioni di resa.

Per salvare i loro Ordini, i maghi acconsentirono a ritirarsi nella Torre dell’Alta Magia nella foresta di Wayreth e ad abbandonare le Torri di Istar e Palanthas e donarle alla Chiesa.

Il Re-Sacerdote non sapeva bene che cosa fare di questi trofei di vittoria. Per breve tempo prese in considerazione l’idea di fare della Torre di Istar la propria dimora privata, ma alla fine si risolse a favore di un’idea suggeritagli dal suo consigliere Quarath, chierico elfo di Silvanesti. La Torre di Istar venne destinata a ospitare gli oggetti sacri di religioni eretiche. L’ampio salone in cui venivano conservati tali oggetti fu chiamato Solio Febalas, Sala del Sacrilegio.

Inizialmente ornavano la sala soltanto le preziose reliquie di dèi tenebrosi e falsi, ma lo zelo del Re-Sacerdote era grande, e ben presto vennero aggiunti al deposito anche oggetti sacri agli dèi della Neutralità. Alla fine perfino gli oggetti sacri agli dèi del pantheon buono presero la strada per Solio Febalas.

Col crescere della potenza del Re-Sacerdote, crebbe anche il suo orgoglio. Prese a considerarsi un dio. Al che gli dèi si allarmarono e, poiché il Re-Sacerdote non ascoltò i loro ammonimenti, gli dèi si unirono per infliggergli la loro terribile punizione. Terremoti squassarono la Torre di Istar. Il fuoco la distrusse dall’interno. Gli dèi scagliarono giù dai cieli la montagna infuocata, e la storia registra che i resti della Torre di Istar furono completamente distrutti, unitamente alla città un tempo gloriosa in cui si trovava.

La Torre ricostruita

Le rovine della Torre di Istar riposarono sotto il mare per molte generazioni di mortali, racchiudendo al proprio interno tesori potenti e pericolosi. Gli dèi della magia progettavano di ricostruire prima o poi la Torre, intendendo istruire gli Ordini dell’Alta Magia a innalzarla nuovamente dal mare. Non ritenevano che il mondo fosse ancora pronto per gestire i pericolosi oggetti magici situati all’interno, per cui tali progetti furono destinati a un futuro remoto: un futuro che non sarebbe arrivato mai.

Invece giunsero l’inattesa liberazione di Chaos e la guerra susseguente che fu sul punto di distruggere Krynn. Gli dèi combatterono al fianco dei mortali e il mondo fu salvato, ma poco dopo venne sgraffignato dalla Regina Takhisis e da lei trasportato in un’altra parte dell’universo. Ebbe inizio l’Era dei Mortali, un’epoca presumibilmente priva di dèi, anche se Takhisis restava dietro le quinte, a operare per dominare il mondo.

Il suo regno ebbe termine con la Guerra delle Anime. Gli dèi trovarono il loro mondo perduto e nei cieli sopra Krynn ritornarono le sacre costellazioni, le lune e i pianeti. Takhisis fu scagliata giù dal piano di esistenza immortale e uccisa.

Gli dèi trovarono un mondo in cui prosperavano la stregoneria e il misticismo, mentre la magia tradizionale era quasi dimenticata. Gli Ordini dell’Alta Magia, fondati nell’Era dei Sogni, erano ormai sciolti; i suoi membri erano morti o sparpagliati. Gli dèi si misero all’opera per ricostituire gli Ordini. Proibirono a Dalamar il Nero di entrare nella Torre dell’Alta Magia che un tempo si trovava a Palanthas, ma che era stata trasferita nel Nightlund, e lasciarono nascosta quella Torre finché non avessero deciso che cosa farne. Si misero all’opera per garantire il futuro dell’unica Torre abitabile rimasta a Wayreth. In questo, come nel passato, gli dèi della magia erano uniti.