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Mina nelle campagne di gioco

Mina è un caso speciale, più o meno come il Dio Supremo e Chaos. È una dea che non ha sacerdoti e non concede poteri sacerdotali a chi la adora o le presenta offerte. Invece, a quanti hanno bisogno di lei, indipendentemente dal loro allineamento o alla loro moralità, appare di solito sotto una forma particolare. Le sue benedizioni vengono impartite raramente, ma sempre a quanti necessitano davvero del suo aiuto. Mina non opera distinzioni tra quanti camminano nella luce e quanti dimorano nelle tenebre. Indipendentemente dagli atti malvagi commessi da un mortale, se quel mortale viene da lei, Mina lo ascolta senza giudicarlo e cerca di aiutarlo. È sia bianca sia nera. Può sollecitare chi soffre ad accettare e abbracciare il proprio destino, oppure a ribellarsi contro di esso. Ha un occhio vigile e attento non solo alle vittime innocenti di guerre, crimini e violenze, ma anche ai responsabili. Pertanto costituisce un elemento eccezionale in un’avventura in cui le conseguenze di tali eventi tragici vengono esaminate, testimoniate o messe in scena dai personaggi del giocatore. Quando Mina viene coinvolta, è quasi sempre perché qualcuno si è appellato a lei, forse in uno dei numerosi santuari che sono sorti lungo le strade di Ansalon, o perché qualcuno ha “toccato il fondo” nel momento di disperazione più profonda. Gli eroi possono essere presenti quando Mina si manifesta, come testimoni neutrali del suo coinvolgimento oppure come partecipanti attivi negli eventi che accadono per evocarla. Sebbene Mina non indirizzi solitamente i propri poteri divini contro i mortali, non disdegna di modificare le circostanze della situazione per favorire le attività di quanti potrebbero appoggiare la sua causa.

Gli aspetti di Mina

Durante il periodo da lei trascorso in veste mortale, Mina assunse varie forme, tutte caratterizzate dai capelli rossi e dagli occhi d’ambra. Gli aspetti di Mina sono sempre femminili e solitamente umani, anche se può benissimo presentarsi come appartenente a un’altra razza se le circostanze lo richiedono. L’aspetto fisico può essere quello di una bambina, di circa sei anni, oppure quello di una donna guerriera adulta, come avvenne durante la Guerra delle Anime. Non apparirà mai come sacerdotessa di Chemosh, poiché non vuole avere nulla a che fare col Signore delle Ossa. Mina può sembrare innocente oppure può esercitare il suo potere e apparire terrificante e vendicativa. Gli aspetti di Mina sono sempre appropriati alla situazione del momento. Sebbene Mina non abbia sacerdoti, i suoi aspetti possono incarnare i domini sacerdotali di Incanto, Liberazione, Meditazione o Protezione.

Nota: il duplice allineamento di Mina riflette la sua natura straordinaria, al di fuori delle rigide divisioni fra Dei del Bene, del Male e della Neutralità. Pur non essendo una di loro, Mina è comunque vincolata dagli editti del Dio Supremo e pertanto rappresenta anche una contrapposizione di se stessa. In questo modo non sconvolge l’equilibrio delle potenze nell’universo di Krynn.

Discepoli delle Ossa

La Guerra delle Anime creò un vuoto nelle sedi di potere dei pantheon sia del Bene sia del Male. Le tensioni tanto nel regno divino quanto in quello infernale hanno costretto gli dei ad assumere nel mondo un ruolo molto più attivo di quanto abbiano mai avuto fin dai primi giorni su Krynn.

Il Signore della Morte, Chemosh, ha reso l’enigmatica Mina sua profetessa e messaggera, creando le creature morte viventi pressoché inarrestabili chiamate Prediletti. Purtroppo per Chemosh, i Prediletti si sono rivelati una sorta di esperimento fallito. Anche se Mina li ha creati in nome di Chemosh, la potenza che li ha creati si è rivelata appartenere a lei. Chemosh ha scoperto che non può comandare i morti viventi. Fortunatamente per la popolazione di Ansalon, ora vi sono pochi Prediletti a vagare su Krynn.

Dopo il disastro con i Prediletti, Chemosh ha deciso di ritornare a un modello di discepolo più sperimentato e fedele, di cui può garantirsi la lealtà.

Guerrieri delle Ossa

I Guerrieri delle Ossa sono avversari temibili, estremamente difficili da tenere sotto controllo, perfino da parte di chi li chiama al proprio servizio. Le spoglie di questi morti viventi sono ricoperte e protette da un’armatura fatta di ossa. La loro anima è legata al Signore della Morte per via dell’odio e della collera per il proprio destino. Se non vengono tenuti sotto controllo da una volontà forte e potente, attaccano ogni essere vivente finché non rimane più nessuno da uccidere.

Creazione

Fra gli altri suoi compiti, il Signore della Morte svolge un ruolo importante come giudice delle anime. Le anime di tutti coloro che sono vissuti su Krynn devono passare sotto il suo occhio vigile. Quanti si sono sforzati di fare del bene durante la loro vita passano alla fase successiva del viaggio. Alcuni potranno legarsi al servizio di altri dei (come Morgion) e procedere verso il fato che li attende. Alcune anime che non possono sopportare di separarsi dalla vita (per qualsiasi motivo) Chemosh le rivendica per sé. Questi morti angosciati possono ritornare nel mondo sotto forma di spiriti inquieti, fantasmi o spettri. Fra questi vi possono essere un marito che torna indietro a vegliare sulla moglie o un uomo che ritorna a infestare il luogo in cui è stato assassinato.

Un Guerriero delle Ossa è uno di tali inquieti morti viventi. Nel suo caso si tratta di un guerriero morto sul campo di battaglia che è tanto ricolmo di odio per il nemico da rifiutarsi di abbandonare la lotta. Il suo unico desiderio è ritornare nel mondo per vendicarsi di quanti, a suo giudizio, lo hanno maltrattato. Chemosh gli offrirà questa occasione e, se lo spirito ricolmo di furia è d’accordo, il dio se ne impadronisce e lo costringe a diventare un Guerriero delle Ossa al suo servizio.

È interessante notare che perfino i servitori della Luce possono diventare Guerrieri delle Ossa. Per esempio, un guerriero elfo che combatte contro i minotauri nel Silvanesti disprezza i suoi nemici al punto che il suo odio sopravvive perfino dopo la morte. Se l’elfo non riesce a liberarsi di tale furia, la sua anima può benissimo cadere vittima di Chemosh.

Aspetto fisico e personalità

Il Signore della Morte consente al guerriero caduto di conservare il proprio corpo originario e le abilità che lo accompagnano. Pertanto uno spadaccino elfo conserverà ancora la sua grazia micidiale, il bandito orco la sua forza belluina. Quanti conoscevano il Guerriero delle Ossa in vita probabilmente non lo riconosceranno da morto, poiché Chemosh lo ha letteralmente rivoltato.

Mediante un procedimento lento e doloroso, le interiora molli e carnose del Guerriero delle Ossa vengono ritratte all’interno dello scheletro, mentre le ossa vengono rimodellate e rinforzate formando un carapace duro che protegge ogni parte del corpo. Chemosh fa sì che il suo nuovo discepolo percepisca ogni istante di questa prova terribile, rivivendo continuamente il momento della sua morte, e rafforzando così la furia che lo lega a questo piano di esistenza.

Un Guerriero delle Ossa “vive” in un dolore continuo e bruciante. Odia i vivi e li considera tutti suoi nemici. Conosce soltanto dolore e furia. Non ha bisogno di cibi, bevande, sonno o riparo. Per quanto continui a capire le lingue che conosceva in vita, la bocca e la lingua orribilmente deformate non emettono alcun suono tranne grida indistinte di furore.