La ruota della preghiera di Wangur Ul continuò a rotolare, a rotolare, fino a quando, un miglio più in basso, urtò contro una sporgenza e si fermò. Quello fu il momento.
— E adesso, mio bel giovanotto…
Herbie Westerman — adesso siamo di nuovo a Cincinnati — alzò gli occhi, chiedendosi perché mai il prestigiatore si fosse fermato a metà frase. E vide il volto di Gerber il Grande contorto, come in preda a uno shock. Senza muoversi, senza cambiare, il suo volto cambiò. Senza parere diverso, esso fu diverso.
Il mago cominciò a ridacchiare tra sé. E da questa sommessa risata traspariva tutto il male del mondo. Nessuno che l’avesse sentita poteva più aver dubbi su chi egli fosse. Nessuno lo dubitò. Il pubblico, ogni singolo spettatore, seppe in quell’attimo orrendo chi era lassù, davanti a loro. Lo seppe anche il più scettico fra loro, al di là di ogni dubbio.
Nessuno si mosse, nessuno parlò, nessuno sospirò rabbrividendo. Vi sono cose ben al di là della paura. Soltanto l’incertezza provoca la paura, e in quel momento il Theatre Bijou era colmo d’una spaventosa certezza.
La risata crebbe d’intensità, e si riverberò fin negli angoli più lontani e polverosi della galleria. Niente, neppure una mosca sul soffitto, si mosse.
Satana parlò:
— Vi ringrazio per la cortese attenzione che avete voluto riservare ad un povero mago. — Ironicamente, fece un profondo inchino. — Lo spettacolo è finito.
Poi sorrise: — Tutti gli spettacoli sono finiti.
In qualche modo il teatro parve oscurarsi, malgrado le luci elettriche ardessero ancora. Nel mortale silenzio sembrò passare un fruscio d’ali, d’ali coriacee, anche se invisibili. Strane cose si andavano ammassando.
Sul palcoscenico vi era una fioca radiosità rossastra. Dalla testa e dalle spalle del mago sprizzarono minuscole, vivide fiamme.
E altre fiamme sprizzarono lungo il proscenio e fra le luci della ribalta. Una brillò sul coperchio della scatola che il piccolo Herbie Westerman reggeva ancora fra le mani.
Herbie lasciò cadere la scatola.
Avevo accennato che Herbie Westermann era un boy-scout? Fu puramente una reazione automatica. Un ragazzo di nove anni non sa molto di faccende come l’Armageddon, ma Herbie Westerman avrebbe dovuto sapere che l’acqua non avrebbe mai spento quel fuoco.
Ma, come ho detto, fu una reazione puramente automatica; così cacciò fuori la sua nuova pistola ad acqua e spruzzò la scatola truccata.
E il fuoco scomparve proprio nell’istante in cui uno schizzo di quell’acqua rimbalzava inzuppando i calzoni di Gerber il Grande, che gli girava le spalle.
Echeggiò un breve sibilo. Le luci riacquistarono la primitiva intensità, anche tutte le altre fiamme si spensero, il fruscio d’ali svanì, mentre tornavano a udirsi i rumori del pubblico.
Gli occhi del prestigiatore erano chiusi. La sua voce suonò stranamente tesa quando disse: — Mi rimane almeno un potere. Nessuno di voi ricorderà niente di tutto questo.
Poi, lentamente, si voltò e raccolse dal pavimento la scatola e tornò a porgerla a Herbie Westerman: — Devi fare più attenzione, ragazzo, — disse, — adesso reggila così.
Vi batté sopra un colpetto con la sua bacchetta. Lo sportellino si aprì. Tre candidi colombi volarono fuori dalla scatola. Il fruscio delle loro ali non era coriaceo.
Il padre di Herbie Westerman scese le scale e, con aria decisa, strappò la coramella dal gancio al quale era appesa, sulla parete della cucina.
La signora Westerman sollevò lo sguardo dalla minestra che stava cuocendo sulla cucina economica. — Ma perché, Henry? — chiese. — Hai davvero intenzione di punirlo con quella… soltanto perché ha schizzato un po’ d’acqua fuori dal finestrino dell’auto, mentre tornavamo a casa?
Suo marito scosse, truce, la testa. — Non per questo, Marge. Non ricordi che gli abbiamo comperato la pistola ad acqua quando siamo andati in centro e, dopo, non è mai stato vicino a un rubinetto? Dove pensi che l’abbia riempita?
Non attese la risposta: — Quando ci siamo fermati in cattedrale, per parlare con padre Ryan della sua cresima, è stato allora che quel malandrino l’ha riempita. Dal fonte battesimale. Ha usato l’acqua santa per la sua pistola ad acqua!
Risalì con passo deciso le scale, brandendo la coramella.
Colpi ritmici e gemiti di dolore aleggiarono un attimo dopo giù per le scale. Herbie… che aveva salvato il mondo, stava ricevendo la sua ricompensa.