La voce di Rydra: — L’equipaggio sbarcherà con il capitano e con il Macellaio. L’equipaggio li porterà insieme dal generale Forester, e non permetterà che vengano separati.
La voce del Macellaio: — Sul tavolo della cabina comando c’è un nastro registrato contenente una grammatica di Babel-17. La Lumaca spedirà immediatamente questo nastro al dottor Markus T’mwarba sulla Terra, con corriere speciale. Poi informerà per videofono stellare il dottor T’mwarba che il nastro è stato spedito, specificando il contenuto e l’ora della spedizione.
— Ottone, Lumaca! C’è qualcosa che non va lassù! — La voce di Ron superò il segnale del capitano. — Li avete mai sentiti parlare in questo modo? Ehi, capitano Wong, cosa diavolo…?
PARTE QUINTA
Markus Tmwarba
1
La bobina di nastro magnetico, l’ordine imperativo del generale Forester e l’infuriato dottor T’mwarba raggiunsero l’ufficio di Danil D. Appleby a trenta secondi di distanza l’uno dall’altro.
Lui stava aprendo il piccolo pacchetto quando il baccano nell’altra stanza gli fece sollevare gli occhi. — Michael — chiese nell’intercom — cosa succede?
— C’è un pazzo che dice di essere uno psichiatra!
— Non sono pazzo! — disse ad alta voce il dottor T’mwarba. — E so benissimo quanto tempo impiega un pacchetto ad arrivare per mezzo di corriere dal Quartier Generale dell’Alleanza alla Terra. Avrei dovuto riceverlo con la posta del mattino, e invece non si è visto. Questo significa che è stato trattenuto, ed è qui che fate cose del genere. Fatemi entrare.
Poi la porta si spalancò andando a sbattere contro il muro, e lui comparve sulla soglia. Michael si sporse oltre le spalle del dottor T’mwarba. — Mi dispiace, Dan. Chiamo subito…
Il dottor T’mwarba indicò il tavolo e disse: — Quello è mio. Datemelo.
— Lascia perdere, Michael — disse il doganiere prima che la porta fosse sbattuta una seconda volta. — Buongiorno, dottor T’mwarba. Non volete accomodarvi? Questo pacchetto è indirizzato a voi, non è vero? Oh, non sorprendetevi che io conosca il vostro nome. Sono io il responsabile dell’integrazione degli psico-indici di sicurezza, e tutti noi del dipartimento conosciamo benissimo il vostro brillante studio sulla differenziazione schizoide. Sono molto felice di potervi conoscere di persona.
— Perché non posso avere il mio pacchetto?
— Un attimo solo e lo scoprirò. — Mentre lui raccoglieva dal tavolo l’ordine, il dottor T’mwarba raccolse il pacchetto e se lo infilò in tasca.
— Ora potete spiegarmi tutto quello che vi pare.
Il doganiere aprì la lettera. — A quanto pare — disse, premendo un ginocchio contro il tavolo per scaricare parte dell’ostilità che si era accumulata in breve tempo — voi potete… ehm, tenere il nastro a condizione che in serata partiate per il Quartier Generale Amministrativo dell’Alleanza a bordo del Midnight Falcon, e che portiate il nastro con voi. Il posto è già stato prenotato, con i ringraziamenti anticipati del generale Forester per la vostra collaborazione. Cordiali saluti. X.J.
— Perché?
— Questo non lo dice. Sono spiacente, dottore, ma a meno che non acconsentiate a partire, non potrò lasciarvi quel nastro. Abbiamo i mezzi per riaverlo indietro.
— Questo lo credete voi. Avete idea di che cosa possano volere da me?
Il doganiere alzò le spalle. — Eravate voi ad aspettarlo. Chi ve lo ha spedito?
— Rydra Wong.
— Wong? — Il doganiere aveva sollevato entrambe le ginocchia contro il tavolo. Ora le lasciò cadere di colpo. — Rydra Wong, la poetessa? Anche voi conoscete Rydra?
— Sono il suo consigliere psichiatrico da quando aveva dodici anni. Voi chi siete?
— Mi chiamo Danil D. Appleby. Se avessi saputo che eravate amico di Rydra, vi avrei accompagnato io stesso fin qui! — L’ostilità aveva agito come punto di partenza per un esuberante cameratismo. — Se partite con il Falcon, avrete un po’ di tempo libero da trascorrere con me, vero? Avevo già intenzione di lasciare presto l’ufficio. Devo fare una capatina a… be’, in una certa zona della città dei Trasporti. Perché non mi avete detto subito che la conoscevate? C’è un locale deliziosamente caratteristico proprio vicino a dove devo andare. Si mangia discretamente e si beve anche meglio; seguite gli incontri di lotta? Molta gente pensa che siano illegali, ma in questo posto ci sono incontri favolosi. Stasera tocca a Ruby e al Pitone. Se volete accompagnarmi, credo che lo troverete affascinante. E vi accompagnerò al Falcon in orario.
— Penso di conoscere questo locale.
— Si scende di sotto e c’è questa grande bolla sul soffitto, dove i piloti lottano…? — Ormai scatenato, si sporse in avanti.
— A dire la verità, è stata Rydra a portarmi laggiù la prima volta.
Il dottor Tmwarba cominciò a sorridere.
Il doganiere picchiò un pugno sul tavolo. — Quella notte ci siamo divertiti come matti! Una cosa scatenata! — Socchiuse le palpebre. — Siete mai stato rimorchiato da una di quelle… — schioccò le dita tre volte — …nel settore discorporato? Oh, lo so che questo è ancora illegale, ma qualche sera fate una passeggiata da quelle parti.
— Andiamo — rise il dottore. — Una cena e qualche bicchiere; l’offerta migliore che abbia avuto in tutta la giornata. Muoio di fame e non assisto a un buon incontro da almeno quattro mesi.
— Non ero mai entrato prima in un posto del genere — disse il doganiere mentre scendevano dalla piattaforma della monorotaia. — Ho chiamato per fissare un appuntamento, ma mi hanno detto che non serviva e che bastava entrare; restavano aperti fino alle sei. Allora mi sono detto: diavolo, uscirò prima dall’ufficio. — Attraversarono la strada e superarono il chiosco dove scaricatori sporchi e con le barbe lunghe raccoglievano tabelle orarie dei voli in arrivo. Lungo il marciapiede incapparono in tre spaziali dalle uniformi verdi, che avanzavano barcollanti sostenendosi a vicenda. — Sapete — stava dicendo il doganiere — ho combattuto una lunga battaglia con me stesso, prima di prendere una decisione. Volevo farlo fin dalla prima volta che sono sceso da queste parti… diavolo, fin da quando li ho visti al cinema o nelle fotografie. Ma qualcosa di troppo bizzarro non sarebbe andato bene in ufficio. Allora mi sono detto che poteva essere qualcosa di semplice, che potevo tenere coperto indossando abiti normali. Ecco, siamo arrivati.
Il doganiere spinse la porta della Plastiplasma Plus (“Appendici, Scritte e Tatuaggi per un Corpo Magnifico”).
— E poi, da tempo volevo chiedere un parere a qualche autorità in materia; pensate che ci sia qualcosa di psicologicamente sbagliato nel desiderare una cosa simile?
— Assolutamente no.
Una fanciulla con occhi, labbra, capelli e ali della stessa tonalità di azzurro disse: — Entrare pure. A meno che prima non vogliate consultare il nostro catalogo.
— Oh, so esattamente quello che voglio — le assicurò il doganiere. — Da questa parte?
— Esatto.
— In realtà — proseguì il dottor T’mwarba — è psicologicamente molto importante sentirsi padroni del proprio corpo, sapere di poterlo cambiare e plasmare a piacere. Portare a termine una dieta di sei mesi o un programma di culturismo fisico può dare un senso di soddisfazione. Come pure un naso o un mento nuovo, una serie di scaglie o di piume.