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— Scegliere? Cosa vuoi dire?

— Questo non posso dirtelo. — Lei allargò le braccia e fece un sorrisetto. — Vedi come sono utile?

Stava di nuovo confondendomi. Perché le cose non potevano essere semplici?

— Allora se Cathay è un bambino di professione, tu sei un’adulto di professione?

— Puoi anche metterla così. Non è proprio la stessa cosa.

— Credo di continuare a non capire per che cosa Darcy ti pagherebbe.

— Faremo l’amore molto spesso. Che ne dici? È abbastanza semplice questo per te? — Si tolse un po’ di terriccio dalla schiena e fissò imbronciata il suolo. — Ma non più in un luogo sporco. Non mi piace la sporcizia.

Anch’io mi guardai intorno. Quel posto era davvero un disastro. Non era per niente grazioso. Mi domandai come avessi fatto ad amarlo tanto. D’un tratto volli andarmene, andare in un posto pulito, asciutto.

— Vieni — le dissi alzandomi. — Voglio riprovare qualcuna di quelle cosette.

— Questo significa che ho un lavoro?

— Sì, credo di sì.

Cathay era seduto sul portico della Capanna di Zucchero, con una fila di bottiglie di birra scura allineate lungo il bordo. Ci sorrise quando ci avvicinammo. Era completamente ubriaco.

È strano. Ci eravamo ubriacati insieme un mucchio di volte, noi quattro. È molto divertente. Ma quando è una sola persona ad essere ubriaca, è piuttosto disgustoso. Non che lo biasimassi. Ma quando si beve insieme tutte le battute hanno un senso; quando bevi da solo, diventi insopportabile persino a te stesso.

Trilby ed io ci sedemmo accanto a lui. Lui voleva cantare, ci mise in mano una bottiglia e io la sorseggiai cercando di entrare nello spirito della cosa. Ma molto presto scoppiò a piangere e io mi sentii malissimo. Ammetto che non si trattava proprio di comprensione. Mi sentivo impotente perché c’era così poco che potessi fare, ed anche un po’ seccato per tutte le promesse che mi aveva fatto. Sarei venuto comunque a trovarlo. Non doveva frignare sulla mia spalla implorandomi di non abbandonarlo.

Così lui pianse sulla mia spalla e su quella di Trilby, poi rimase seduto tra di noi con aria infelice. Cercai di consolarlo.

— Cathay, non è la fine del mondo. Trilby dice che potrai continuare ad insegnare ai ragazzi più grandi. Quelli della mia età e oltre. L’A.I. ha detto solo che non potevi trattare con i più giovani.

Lui borbottò qualcosa.

— Non sarà poi così diverso — dissi, incapace di tacere.

— Forse hai ragione.

— Certo. — Stavo inconsciamente cadendo in quella falsa allegria che la gente usa con gli ubriachi. Luì se ne accorse immediatamente.

— Che cosa diavolo ne sai, tu? Pensi che tu… dannazione, che cosa ne sai? Lo sai che genere di persona ci vuole per fare il mio mestiere? Una specie di spostato, ecco che cosa. Qualcuno che non vuole crescere più di quanto lo voglia tu. Siamo entrambi codardi, Argus. Tu non lo sai, ma io sì. Io sì. E cosa diavolo farò? Eh? Perché non te ne vai? Hai avuto quello che volevi, no?

— Calmati, Cathay — disse Trilby stringendolo a sé. — Calmati.

Lui si pentì immediatamente e cominciò a piangere piano. Disse che gli spiaceva, più di una volta, ed era sincero. Disse che non voleva, che gli era scappato di bocca, che era stato crudele.

E avanti di questo passo.

M’irrigidii.

Lo mettemmo a dormire nella capanna e poi ci incamminammo lungo la strada.

— Dovremo tenerlo d’occhio per i prossimi giorni — disse Trilby. — Ce la farà, ma sarà dura.

— D’accordo — dissi io.

Diedi uno sguardo alla capanna prima di girare intorno alla falsa curva. Per un attimo vidi Beatnik Bayou come una illusione perfetta, una finestra attraverso il tempo. Poi girammo intorno all’albero e tutto si frantumò. Prima non mi era mai importato.

Ma era un posto così squallido. Non mi ero mai accorto di quanto fosse brutta la Capanna di Zucchero.

Non lo rividi più. Cathay venne a vivere con noi per qualche mese, cercando di darsi all’arte. Darcy mi disse in segreto che non aveva molte possibilità. Traslocò, e lo vidi abbastanza spesso. Ma era deprimente averlo intorno e lui lo sapeva. E in più ammetteva che io rappresentavo le cose che lui stava cercando di dimenticare. Così in realtà non parlavamo molto.

Qualche volta vado a giocare a golf nei vecchio bayou. Sono solo due buche, ma c’è un progetto per ingrandirlo.

Hanno fatto davvero un buon lavoro di rinnovamento.