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142. «…terrete questo a mente figlioli miei. Sieno spese vostre piu che i'entrate non mai maggiori» (Alberti. Della Famiglia, 242). Почти дословно то же у Pandolfini.

143. G. Nov. Ruccelai в своем Zibaldone (1459); приведено у Marconti, Un marcante fiorentino, 106.

144.

Non fa cortese ne gentile alcuno Lo donare a ciascuno Ne tener sempre larga spesa: Ma l'ordinata impresa Del come quanto e dove si conviene Di saggio e di gentile norne mantiene.

Ret. Gioi. Ruccelai an seinern Sohn in seinern Zibaldone. Marcotti, Un mere… fior. 112.

145. «Consiste ancora loinporveire… in un soperchio e in una prodigalita la quale dis-cipi e getti via ie richezze» (Alberti, Della fam… 135).

146. «…e si vuone essere massaio et quanto da uno mortale inimico guardarsi dalle superflue spese». «Ogni spesa non molto necessaria non vego io possa venire se non da pazzia. Quanto la prodigalita e cosa mala, cosi e buona, utile e lode l'ole la masseriziai (La masserizia) nuoce a niuno, giova alla famiglia… Sancta cosa la masserizia… Sa tu quali mi piaceranno? Quelli i quali a'bisogni usano ie cose quanto basta te non piu: l'avanzo serbano; et questi chiamo io massai» (Alberti, 1. С. 159–154).

147. Massai — «quelli che sanno tenere il mezzo tra il poco et il troppo… Ma in che mode si conosce elli quale sia troppo, quale sia poco?.. Leggiermente colla misura in mano» (У Pandolfini, 54; ragione in mano)… Aspetto et desidero questa misura… Cosa brevissima et utilissima questa. In ogni spese prevedere ch'ella non sia maggiore, non pesi piu, non sia di piu nimero che dimandi la necessit: «ne sia mono quanto richiede la onest»…

148. Gianozzo: «Dipoi ie spese pazze sono quelle quali facte meritano biasime, come sarebbe pascere in casa draconi о altri anima li piu che questi terribili, crudeli et venenosi». «Lionardo Tigri forse? Gianozzo: Anzi, Lionardo mio, pascere scelerati et vitiosi uomini… Vuoisi figure quanto una pestilevzia ogni uso et demesti chezza de simili maldici raportatori et dhiottonacci, quali s'inframettono fra gli amici conoscenti delle case». W. Alberti, I.e., p. 198–199.

149a. «Sempre m'afatico in cose utile et onesta» (L.c., p. 163).

150. «…adopero l'animo et il согро et il tempo se non bene. Cerco di covservalle assai, cure non perderne punto…» (ibid. 166).

151. «…empionsi per otio ie vene di flemma, stanno acquitosi et csiaibi, et lo stomaco sdegnoso i nerbi pigri et tucto il corpo tardo et adormentato et riu l'ingegno per troppo otio s'appanna et offuscasi, ogni virtu nell'animo diventa inerte…» L.c., p. 45.

152. «Nulla si truova onde tanto facile surga disonore et infamia dall'otio. El grenbo delli otiosi sempre fu nido e cova de vitii. Nulla si truova tanto alle cose publice et private nociva et pestifero quanto sono i cittadini igniovi (ignavi) e inerti. Dell'ocio nasce lascivia: (di lascivia) naste spregiare ie leggi: del non ubbidire ie leggi segneruina et exterminio delle terre… Adunque l'otio csgione di tanto male molto a buoni debb'essere in odio» (L.c., p. 121). Муравьи и пчелы приводятся как примеры хороших хозяев (200).

153. «Chi sa non perdere tempo sa fere quasi di qualunque cosa, et chi sa adoperare il tempo coatui sara signore di qualunque cosa e'voglia» (Alberti, Della fam., 200).

154. «Per non perdere di cosa si pretio, sa nunto, io pongo in me questa regola: mai mi lascio stare in otio, fugo il sonno, n? giacio se non vinto dalla strachezza… Coci adunque to: fuggo il sonno et l'otio, sempre faccendo qualche cosa… Et perche una faccenda non mi confonda l'altra… sapete voi, figliuoli, miei, quello che to io. La mattina, prima quando io mi lievo, cosa fra me stressi io penso: oggi in sche aro io da fare? Tante cose: annorevole, pensovi, et a ciascuna assegno il tempo su suo: questo stamate, quello oggi, quello altro sta-sera; et a quello modo mi viene facto con ordine ogni facenda quasi con niuna fatica: la sera in nzi che io mi riposi racholgo in me quanto feci il di», «Prima voglio perdere il sonnoche il tampo» (L.c., p. 165).

155. «Questi (i quadagni)… di venterranno maggiori crescendo in noi colle faccende in-sieme industria et opera» (Ibid. P. 137).

156. Я заимствую это место из исторического романа (!) Димитрия Сергеевича Мережковского «Леонардо да Винчи»; перевод Каrlton Gutzkou, 31–36 (1912), 324–327. Из романа:…и все-таки мы можем принять по всему характеру этой превосходной книги, что изложение основано на источниках. Единственной ошибкой восхитительных творений Мережковского является то, что автор не указывает в приложении источников, из которых он черпал. В цитированном месте почти видно, что перед глазами М. была (наряду с другими источниками) и «Книга о семье» Альберти.

157. Agricoltura tratta da diversi antichi et moderni scrittori. Da Sig. Gabr. Alfonso a'Herjera… et tradotta di lingus spagnuola in italiana de Mambrini Roseo da Fabriano. In Venetio, 15, 1592. cm. особенно Decidazione.

158. Traduzione italiana. 1581. P. 7, 10, 12, 28 and Cap. VI.

159. Vino Tanara, L'economis del cittadino in Villa. Bologna, 1648. P. 2, 119, 202 (и след.), 269. Автор цитирует особенно характерную пословицу:

Metti il poco col poco e sopra il poco Aggiungi anco il piu poco e di piu pochi Un cumulo farai che non sia poco…

160. The Complete English Tradesman. 5 Aufl. 1745. Le parfait nsgociant etc. par Jacques Savary; 4 edit. 1. (1697), 31.

161. The Complete English Tradesman. 5 Aufl. 1745.

162. Franidis В. Schatzkastlein. Bergk, 1839. P. 71.

163. Знаменитое, часто цитированное место находится в (ныне лучшем и наиболее полном) издании Собрания сочинений Бенджамина Франклина A. H. Smyth,1907,2, 370 и след.

164. The Oeconomy of Human Life; англ. и нем. 178, стр. 413.

165.

«Get what you can, and what you get, hold. It is the stone that will turn all your lead into gold»

(The Oeconomy of Life, стр. 425 443). Это изречение взято из Poor Richards Almanach, о котором речь еще впереди.

166. «In short the way to wealth, if you desire it, is as plain as the way to market. It depends chiefly on two words industry and Frugality; that is waste, neither time nor money, but make the best use of both. Without industry and frugality nothing will do, and with them everything. He that gets all he an honestly (…) and saves all he gets (necessary expenses excepted, (will certainly become rich, if that Being who governs the world, to whom all should look for a blessing on their honest) (endeavoura, doth not, in his wise providence other wise determine. Writings, ed.Smyth, 2, 370)» (В. Franklin, Memoirs, I (1833), 147).