La sua doppia memoria aveva ormai individuato menzogne evidenti e discrepanze. Abundibot s'era rifiutato di comunicare telepaticamente con Ramarren, dicendo che gli Shing non si servivano della comunicazione paraverbale; ma Falk sapeva che era una bugia bella e buona. Perché l'aveva detta Abundibot? Evidentemene perché voleva dire una cosa falsa, la versione Shing di ciò che era successo all''Alterra e al suo equipaggio, e non poteva o non osava dirla a Ramarren telepaticamente.
Ma a Falk aveva detto suppergiù la stessa storia, e telepaticamente.
Dunque era una storia falsa, gli Shing potevano mentire telepaticamente e non si tiravano indietro. Vero o falso?
Ramarren ricorse ai ricordi di Falk. In un primo momento quello sforzo di concordare i fatti era superiore alle sue possibilità, ma gli fu più facile dopo i primi tentativi, percorrendo la stanza silenziosa avanti e indietro, finché gli divenne improvvisamente chiaro; ricordava lo smagliante silenzio delle parole di Abundibot: "Noi che tu conosci come Shing siamo uomini…" E risentendole, anche se a memoria, Ramarren capì che erano una menzogna. Era incredibile quanto indubitabile. Gli Shing potevano mentire telepaticamente, l'umanità sottomessa aveva immaginato e temuto il vero. Gli Shing erano veramente il Nemico.
Non erano uomini, ma alieni, dotati di un potere alieno; e senza dubbio erano loro che avevan fatto fallire la Lega, acquistando forza su questa Terra usando di quel potere. Erano loro che avevano attaccato l'Alterra quando era entrata nell'atmosfera terrestre; tutte quelle storie di ribelli erano pura invenzione. Avevano ucciso o cancellato tutto l'equipaggio, tranne il bambino Orry. Ramarren poteva intuire perché: perché avevano scoperto, esaminando lui o qualche altro paraverbalista altamente qualificato dell'equipaggio, che i Wereliani riuscivano a sapere quando gli Shing mentivano telepaticamente. Questo li aveva spaventati ed essi si erano sbarazzati degli adulti, risparmiando solo l'innocuo bambino di cui si servivano come informatore.
Per Ramarren i suoi Compagni di Viaggio erano morti solo ieri e, lottando contro questo dolore, cercò di pensare che potevan essere sopravvissuti in qualche angolo della terra come era successo a lui. Ma se era stato così, e bisognava tener conto che lui era stato molto fortunato, dove si trovavano adesso? A quanto pareva gli Shing avevano avuto un bel daffare per scoprire dove si trovava anche uno solo, quando avevano saputo di avere bisogno di lui.
E per che motivo avevano bisogno di lui? Perché lo avevano cercato, portato qui, e gli avevano restituito la memoria dopo avergliela distrutta?
Non poteva derivare nessuna spiegazione dai fatti a sua disposizione, tranne quella cui era giunto come Falk: gli Shing avevano bisogno di lui perché gli dicesse da dove veniva.
Questa constatazione dapprima lo divertì. Se era davvero così semplice, era divertente. Avevano risparmiato Orry perché era molto giovane; non addestrato, non formato, vulnerabile, divertente, niente più di uno strumento, e loro informatore. Era certamente stato tutto questo per loro. Ma non sapevano da dove veniva… E quando arrivarono a questa scoperta, avevano già cancellato dalle menti che lo sapevano l'informazione che volevano strappare, e sparpagliato le loro vittime per l'ampia Terra in rovina, a morire accidentalmente, o di fame, oppure per l'attacco di qualche fiera o uomo selvaggio.
Poteva anche presumere che Ken Kenyek, mentre il giorno prima gli manipolava la mente con lo psicocomputer, avesse cercato di estorcergli il nome Galaktika del sole di Werel. E certamente se lo avesse comunicato, a quest'ora sarebbe stato morto o senza mente. Non era lui, Ramarren, che volevano; volevano solo quello che lui sapeva. E non l'avevano avuto.
Questo fatto di per sé doveva averli preoccupati, ed era bene così. Il codice segreto kenshiano riguardante i Libri della Colonia Perduta era stato elaborato assieme a una complessa tecnica di difese mentali. Quella mistica della segretezza o, per essere precisi, del ritegno, era cresciuta con gli anni a partire dal rigoroso controllo delle conoscenze tecnicoscientinche di cui disponevano i Colonizzatori originari, conseguenza esse stesse della Legge della Lega sull'Embargo Culturale che vietava l'importazione della cultura sui pianeti coloniali. Il complesso concetto di ritegno era diventato ormai fondamentale nella cultura wereliana, e la stratificazione della società wereliana era improntata alla convinzione che il sapere e la tecnica devono restare sotto controllo intelligente. Particolari del genere, come il Vero Nome del Sole, erano formali e simbolici, ma il formalismo veniva preso seriamente, con grave serietà, perché per i Kelshiani il sapere era religione, la religione sapere. Per difendere l'intangibilità degli angoli sacri delle menti degli uomini eran state escogitate difese intangibili e invulnerabili. A meno che non si trovasse in uno dei Luoghi del Silenzio e che a lui non si rivolgesse, in una forma adeguata, un appartenente al suo stesso Livello, Ramarren era assolutamente incapace di comunicare, in parole, scritti, o anche telepaticamente, il Vero Nome del sole del suo mondo.
Naturalmente possedeva considerevoli conoscenze: la complessità dei fatti astronomici che gli avevano consentito di tracciare le coordinate dell'Alterra da Werel alla Terra; la distanza esatta tra i soli dei due pianeti; chiare nozioni astronomiche delle stelle visibili da Werel. Non gli avevano ancora strappato quest'informazione; probabilmente perché la sua mente si trovava in condizioni troppo caotiche dopo esser stata ripristinata dalle manipolazioni di Ken Kenyek, oppure perché anche allora avevano funzionato bene le sue difese mentali e le barriere specifiche, rafforzate paraipnoticamente. Sapendo di poter trovare sulla Terra un Nemico, l'equipaggio dell'Alterra non era partito impreparato. A meno che la scienza mentale degli Shing non fosse superiore a quella wereliana, non sarebbero riusciti a costringerlo a dir loro nulla. Speravano di indurlo, di convincerlo. Perciò per il momento era salvo, fisicamente per lo meno.
Fintanto che non sapevano che aveva coscienza di essere nato due volte e che ricordava la sua esistenza come Falk.
Questo pensiero lo fece rabbrividire. Non gli era passato per la testa prima. Come Falk, era inutile per loro, ma innocuo. Come Ramarren, era utile, e innocuo. Ma come Falk-Ramarren era una vera minaccia. Ed essi non potevano sopportare le minacce: non potevano permettersele.
Poi c'era la risposta all'ultima domanda: Perché volevano così accanitamente sapere dove si trovava Werel? Perché Werel destava tanto il loro interesse?
Di nuovo i ricordi di Falk parlarono all'intelligenza di Ramarren, questa volta per ricordare una voce calma beata e ironica. Era del vecchio Ricettivo che aveva incontrato nella foresta, il vecchio più solo sulla Terra, più di quanto non fosse stato Falk stesso: "Non sono molti, gli Shing…"
Una bella lezione di saggezza e consiglio, l'aveva chiamata; e doveva essere la pura verità. Le vecchie storie che Falk aveva imparato nella casa di Zove dicevano che gli Shing erano alieni, provenienti da una zona della galassia spaventosamente lontana, oltre le Hiadi, forse a migliaia di anni luce. Se era così, probabilmente non molti di loro avevano attraversato una distanza spaziotemporale così incommensurabile. Erano pur stati abbastanza, però, da infiltrarsi nella Lega, e spaccarla, date le loro capacità di menzogna mentale e altre abilità o armi che possedevano o avevano posseduto. Ma erano abbastanza da governare su tutti i mondi che avevano diviso e conquistato? I pianeti erano luoghi smisurati in rapporto a ogni scala di grandezze spaziali, tranne quella degli spazi tra l'uno e l'altro. Gli Shing dovevano essersi distribuiti in piccoli gruppi e dovevano preoccuparsi molto di impedire ai pianeti soggetti di allearsi di nuovo e unirsi ai ribelli. Orry aveva detto a Falk che non gli pareva che gli Shing viaggiassero a velocità della luce; anzi non aveva mai visto una loro nave spaziale. Era forse perché temevano i loro stessi affini di altri mondi, differenziatisi da loro in secoli di dominio? Oppure bisognava pensare che la Terra fosse l'unico pianeta dove ancora governassero e fossero decisi a difenderla da ogni esplorazione da altri mondi? Era impossibile dirlo, ma sembrava comunque probabile che sulla Terra non ce ne fossero davvero molti.