Выбрать главу

A questo punto la sala delle comunicazioni era gremita di uomini. Diversi cominciarono a usare dei regoli calcolatori, e Raeker, voltando il capo allo schermo, seguì il lavoro di uno di essi fino al termine; e quindi domandò:

«Trovato qualcosa, Saki?»

«Credo di sì,» rispose l’ingegnere. «Il rapporto della bambina non è esatto, naturalmente, ma a giudicare da quanto ci ha detto sull’accelerazione e sul tempo, e dalla massa del batiscafo, deve essere entrata in azione un’intera unità dei motori a propellente solido. Questo può fornire circa quattro G per quaranta secondi… il cambio totale di velocità è di circa un miglio al secondo. Non possiamo però dire dove si trova l’astronave, finché non la raggiungiamo; non possiamo fare dei calcoli, dato che non conosciamo la direzione presa al momento dell’accelerazione. Vorrei tanto, però, che il batiscafo non fosse stato così vicino al pianeta.»

Raeker fu tanto accorto da non chiedergli il motivo di questa affermazione, ma Aminadabarlee non lo fu altrettanto.

«Perché?»

L’ingegnere lo guardò, poi guardò l’immagine dell’altro drommiano che si trovava a bordo del batiscafo, e infine, apparentemente, decise di parlare.

«Perché un cambiamento di un miglio al secondo, in moltissime direzioni possibili, potrebbe farlo entrare in un’orbita destinata a penetrare nell’atmosfera,» disse senza mezzi termini.

«Quanto ci vorrà?» domandò Rich.

«Non è il mio campo. I calcoli potranno essere effettuati con molta approssimazione. Direi poche ore, però.»

«E allora perché restiamo qui a perdere tempo in chiacchiere?» squittì Aminadabarlee. «Perché non vengono fatti i preparativi per la spedizione di soccorso?»

«Li stiamo facendo,» rispose con calma l’ingegnere. «Una sola lancia faceva servizio regolare, ma qui ce ne sono delle altre. Stiamo preparando una di esse, che partirà entro dieci minuti. Dottor Raeker, lei vuole venire?»

«Aggiungerei solo del peso superfluo, senza poter essere utile,» rispose Raeker.

«Immagino che sia lo stesso per me,» fece Rich. «Ma vorrei venire, se c’è posto. Naturalmente, non voglio ostacolare il lavoro, però.»

«Sarebbe meglio che lei restasse qui,» ammise Sakiiro. «Resteremo in contatto sia con questa astronave che col batiscafo, in ogni modo, e così saprete costantemente quello che succederà.» Uscì di corsa dalla sala.

Aminadabarlee, evidentemente, aveva avuto tutte le buone intenzioni di insistere sulla sua partecipazione alla spedizione; dopo le parole di Rich, comunque, si trovò evidentemente con le mani legate. Sfogò i suoi sentimenti, dicendo:

«Soltanto uno stupido essere umano avrebbe inserito dei razzi da decollo funzionanti in un’astronave ancora incompleta.»

«Il batiscafo è completo, a parte la revisione finale degli strumenti e dei circuiti,» rispose con calma un altro tecnico. «E i razzi servivano all’atterraggio, oltre che al decollo. Per dire la verità, i razzi non avrebbero dovuto essere inseriti in circuito fino all’ultimo momento, ed è impossibile dire che cosa abbia potuto farli entrare in azione, finché non avremo recuperato l’astronave. Fino a quel momento, attribuire delle colpe è semplicemente una perdita di tempo.» Egli fissò freddamente il drommiano, e Rich fu pronto a inserirsi fra i due. Raeker dovette ammettere che l’uomo era davvero in gamba nel suo lavoro; era parso certo che il grosso extraterrestre avrebbe ripulito la sala dagli esseri umani nel giro di poco tempo, ma Rich riuscì a calmarlo in pochi minuti, impedendo così alla sua ira di esplodere.

Raeker avrebbe gradito di ascoltare i particolari, ma era troppo occupato con la radio. I bambini a bordo del batiscafo avevano sentito, senza comprendere completamente, quasi tutte le affermazioni dei tecnici; e Raeker fu costretto a dar fondo a tutte le sue risorse per risollevare un poco il loro morale. I bambini erano spaventati a morte, e questo era estremamente ragionevole. Però non fu così difficile rassicurarli; dopo poche parole, si accorse che la ragazza stava facendo del suo meglio per raggiungere lo stesso scopo. Raeker non riuscì a stabilire se lo stesse facendo a beneficio di suo padre o del suo compagno extraterrestre, ma il suo rispetto per la piccola crebbe ulteriormente.

A questo punto l’astronave di soccorso era già in viaggio, e con il trascorrere dei minuti le speranze degli occupanti delle tre astronavi continuarono progressivamente a salire. Se il batiscafo era in un’orbita che non sfiorava la atmosfera di Tenebra, naturalmente, il pericolo non esisteva; a bordo si trovavano cibo e riserve d’aria capaci di bastare per molto tempo. Secondo il calcolo delle probabilità, pur non essendo un esperto balistico, Raeker giudicò che quelle favorevoli dominavano, nella proporzione di tre contro una. Il cervello elettronico dell’astronave di soccorso stava tracciando orbite su orbite; la più pessimistica sembrava indicare un contatto con l’atmosfera entro tre quarti d’ora dal momento dell’incidente; e se il contatto non si fosse verificato entro due ore al massimo, le possibilità negative sarebbero venute automaticamente a cadere.

A bordo del batiscafo c’erano dei boccaporti, ed Easy fu in grado di riconoscere alcune stelle; ma anche se questo indicò approssimativamente da quale parte del pianeta si trovavano i dispersi, la mancanza di misurazioni precise a disposizione rendeva inutile l’informazione. In quel momento, la faccia del pianeta sulla quale poteva trovarsi il batiscafo era una sola.

Fu sessantasette minuti dopo l’incidente che Easy riferì l’aumento di accelerazione. A questo punto, perfino Aminadabarlee conosceva il significato di questo fenomeno. L’astronave di soccorso era «là», nel senso che si trovava entro mezzo diametro di Tenebra e praticamente immobile rispetto al pianeta… perfettamente inutile, per quanto riguardava i bambini chiusi nel batiscafo. I tecnici poterono servirsi del trasmettitore di bordo per localizzare la posizione dei dispersi con un’approssimazione di alcune miglia; ma non furono in grado di calcolare una orbita di intercettazione all’interno dell’atmosfera di Tenebra. Nessuno sapeva abbastanza a proposito di quell’atmosfera. Era certo che non si poteva pensare a intercettare il batiscafo, prima che esso avesse raggiunto un punto così basso da rendere impossibile l’impiego dei razzi… e a questo punto la pressione atmosferica sarebbe stata troppo forte per loro. Sakiiro riferì questo alla Vindemiatrix un minuto dopo aver ricevuto l’informazione di Easy; poi, prima che Aminadabarlee potesse interloquire, chiamò il batiscafo.

«Signorina Rich. La prego di ascoltarmi con attenzione. La vostra accelerazione aumenterà sempre di più nei prossimi minuti; desidero che lei si metta sul sedile che si trova davanti al quadro di comando, e che stringa le cinture di sicurezza. E faccia il possibile per il suo compagno.»