«Con tutta quell’energia calorifica in circolazione?» fece, non senza sbalordimento, Rich.
«Sì. Non ha nulla su cui lavorare… uso la parola nel suo senso fisico. Non si verifica un sufficiente cambiamento di volume quando l’atmosfera cambia di temperatura, e anche quando cambia di stato, per creare le differenti pressioni necessarie alla creazione dei venti. Tenebra è probabilmente il posto più calmo che possiamo trovare in qualsiasi atmosfera di qualsiasi pianeta della galassia.»
«Questo contraddice le sue osservazioni sui terremoti, che ho avuto modo di sentire qualche tempo fa?» Questo dava la misura della rinnovellata fiducia di Aminadabarlee sul fatto di poter parlare di qualcosa di diverso dal suo tema preferito della stupidità umana.
«Niente affatto,» ammise Raeker, «e devo anzi ammettere, Easy, che c’è la possibilità che voi incontriate delle onde, se restate a galleggiare in quel punto abbastanza a lungo. Comunque, non potremo mai chiamarle «tempesta», e le onde non vi porteranno mai in luoghi più interessanti. Temo che lei abbia visto tutto quello che c’è da vedere, amica mia; a questo punto, potrebbe anche tornare indietro e venire debitamente recuperata dalla squadra di soccorso.»
«Va bene. Solo vorrei sapere che cosa farà volare questo ordigno, e se il viaggio di ritorno sarà tribolato come quello di andata.»
«Non lo sarà. Salirete verticalmente, e molto più lentamente. Praticamente, salirete su di un pallone. L’atmosfera locale è composta precipuamente di acqua, con un numero sufficiente di ioni allo stato libero per renderla un’ottima conduttrice. La maggior parte del vostro scafo è divisa in celle, e ogni cella è ulteriormente divisa in due da una membrana flessibile. In questo momento, queste membrane sono appiattite contro una parete di ogni cella dalla pressione atmosferica. Quando lei farà entrare in azione il processo di elettrolisi, una parte dell’acqua verrà scomposta; l’ossigeno sarà pompato all’esterno dello scafo, ma l’idrogeno verrà liberato dall’altra parte della membrana e gradualmente farà uscire l’aria dalle celle. Il vecchio batiscafo si serviva del medesimo principio, solo che non aveva bisogno delle membrane per impedire ai due fluidi di mescolarsi.»
«Capisco. Quanto tempo ci vorrà per ottenere il gas sufficiente a farci partire?»
«Non saprei dirlo; non conosciamo la conduttività dell’atmosfera. Una volta iniziato il procedimento, lei potrà vedere i dati relativi a ogni singola cella, che appariranno su una fila di manometri; se mi leggerà questi dati, potrò calcolare il periodo approssimativo.»
«Molto bene. Dove sono… Oh, ecco qui, li avete contrassegnati bene. In alto a destra, una fila di dodici commutatori, con un interruttore centrale e una leva?»
«Esatto. Lei può vedere gli indicatori su ognuno. Abbassi la leva, sollevi l’interruttore, e mi fornisca i dati.»
«Va bene.» Il braccio sottile si sollevò e la mano uscì dal campo visivo, e tutti poterono udire lo scatto dei commutatori. Easy si mise di nuovo la mano in grembo, tornò a distendersi al suo posto, sotto il peso che le gravava addosso, guardò gli indicatori uno dopo l’altro, e disse: «Gli indicatori segnano tutti zero. Cosa devo fare adesso?»
5. PEREGRINAZIONE; CONSIDERAZIONE; ESTIVAZIONE
Nick aveva scelto un fuoco dalla parte della collina rivolta alla terraferma, così fu il primo a dover prendere in considerazione il problema del livello del mare. Nella valle natale, naturalmente, l’acqua di notte non era mai salita a un livello superiore ai trenta o quaranta piedi; lento com’era il processo della pioggia, parte della precipitazione scendeva sempre verso valle, e il villaggio restava costantemente all’asciutto. Lui sapeva, dalle lezioni di Fagin, che l’acqua che fluiva verso il basso doveva alla fine raggiungere qualcosa di simile a un lago o a un mare; ma neppure Fagin si era fermato a riflettere su quanto sarebbe allora accaduto… e questo era abbastanza naturale; la superficie degli oceani della Terra paragonata al volume delle precipitazioni medie giornaliere non corrispondeva davvero a un aumento del livello del mare, per dirla in termini blandi.
Su Tenebra, la situazione è piuttosto diversa. Qui non si trova un singolo bacino oceanico di proporzioni planetarie, solo il letto dei laghi, sempre di moderate dimensioni, e che è ancora meno permanente di quello dei laghi terrestri. Il significato di questa differenza nei termini di «livello del mare» avrebbe potuto essere calcolato preventivamente, ma non certo dal gruppo di Nick.
Dapprima, non ci fu nulla di cui preoccuparsi. Le grandi gocce nebulose apparivano nel cielo, scendevano lentamente, e svanivano quando l’irradiazione dei fuochi le riscaldava. Poi scesero in basso, e ancora più in basso, finché non furono veramente al di sotto del livello della cima della collina, da tutti i lati.
A un certo punto una scossa violenta si verificò e durò per più di mezzo minuto, ma quando Nick vide che la striscia di terra che univa la collina alla terraferma c’era ancora, cessò di preoccuparsene. Qualcosa di assai più insolito stava cominciando a verificarsi. A casa, le gocce di pioggia che toccavano la superficie dopo che le precedenti avevano raffreddato il terreno, diventavano dei grossi emisferi oscuri che avanzavano strisciando finché un fuoco non li faceva dissipare; qui invece si comportavano in maniera del tutto diversa. Le gocce che colpivano la superficie del mare scomparivano sull’istante e, secondo gli usuali concetti di Nick, con inusitata violenza. La differenza di pressione e di temperatura rendeva la reazione tra sostanza chimica e acqua assai meno percepibile di quanto non sarebbe stato in un laboratorio terrestre, ma per gli standard di Tenebra il fenomeno era piuttosto evidente.
Dopo ogni incontro del genere, si poteva notare che le altre gocce che cadevano nella stessa zona sparivano per alcuni minuti un po’ più in alto del consueto; Nick giudicò, e non a torto, che la reazione provocasse una forma particolare di calore.
Era rimasto a osservare questo fenomeno per qualche tempo, interrotto per due volte dalla necessità di riaccendere il suo fuoco, soffocato da una goccia particolarmente vicina, quando notò che la collina non era per nulla una isola. Questo lo stupì alquanto, ed egli rivolse tutta la sua attenzione alla nuova scoperta. Non era stata la scossa a provocarlo; ricordava benissimo di avere visto intatto il promontorio, subito dopo la fine del terremoto. Non gli occorse troppo tempo per concludere che se la terra non stava affondando, evidentemente il mare doveva sollevarsi; e un’osservazione attenta della linea costiera, dopo qualche minuto gli provò che qualcosa del genere stava effettivamente verificandosi. Chiamò allora gli altri, per dire loro quello che aveva visto, e dopo pochi minuti essi ammisero che la medesima cosa stava succedendo su tutti i lati della collina.
«Quanto salirà, Nick?» La voce di Betsey era comprensibilmente ansiosa.
«Non vedo come potrebbe salire fin quassù,» rispose Nick. «Dopotutto, il livello dell’acqua è salito meno di quanto non sarebbe accaduto nella nostra valle, a questa ora di notte, e questa collina è alta come il villaggio. Siamo quasi certamente al sicuro.»
Fu più difficile appigliarsi a questa convinzione, man mano che le ore passarono e il livello del mare continuò a crescere. Videro che le fosse della spiaggia si colmavano e rovesciavano il loro contenuto nel grande serbatoio naturale; e con il trascorrere del tempo, più di un grande fiume naturale si formò, trasportando acqua da chissà quali regioni. Alcuni dei fiumi erano impressionanti, alti al centro come e più della collina, e si frantumavano precipitando nella grande massa del mare. A questo punto, la violenza dello scontro tra acido e acqua si era placata, visto che il mare, nelle vicinanze della spiaggia, era abbastanza diluito.