«Lo so. Ed è quanto penso anch’io, in questo momento; ma per fare questo io prima devo trovarli, e loro devono trovare il batiscafo. Il fatto che i bambini possano sopravvivere laggiù per un periodo anche lunghissimo mi è di conforto; la macchina fornirà loro cibo, acqua e aria in continuazione.»
«Questo è vero; ma Easy non ce la farà a lungo, con una pressione di tre gravità.»
Raeker corrugò la fronte.
«A questo non avevo pensato. I medici le hanno detto per quanto tempo sarà in grado di resistere?»
«Non abbiamo il minimo indizio. Questo problema non si è mai posto, nel caso di una persona così giovane. So che degli adulti hanno vissuto in condizioni simili per molti mesi, però.»
«Vedo. Be’, direi che lei ha delle buone scusanti per essere più velenoso perfino di Aminadabarlee, in ogni modo. La gravità non darà nessun fastidio al suo rampollo.»
«No, ma c’è dell’altro. I sintetizzatori del batiscafo producono esclusivamente del cibo adatto all’uomo.»
«E allora? Il metabolismo drommiano non è come il nostro? Respirano ossigeno, e li ho visti mangiare il nostro cibo, qui sulla Vindemiatrix.»
«Sì, in linea generale; no, in certi particolari. Il loro fabbisogno vitaminico è diverso, anche se possono ingerire grassi, carboidrati e proteine, come noi. ‘Mina soffrirà senza meno di avitaminosi, se resterà laggiù troppo a lungo; e, come nel mio caso, suo padre non ha nessun responso medico su cui fare affidamento.»
Raeker emise un breve fischio, e l’espressione di perplessità rimase sul suo viso. Rich per un attimo pensò che fosse accaduto qualcosa su Tenebra, ma gli schermi continuavano a mostrare soltanto il letto del fiume. Questo doveva essere ampio almeno un miglio, a giudicare dal tempo necessario ad attraversarlo. Il diplomatico rimase in silenzio, e osservò il lento procedere della macchina.
Stava tuttora piovendo, naturalmente, e senza la torcia di Nick, era necessario servirsi di un faro per localizzare le gocce che stavano scendendo. Questo accadde quando, finalmente, la macchina ebbe raggiunto l’altra riva del grande corso d’acqua. Dopo circa dieci miglia trascorse nell’aria normale, Nick cominciò a rivivere; e quando fu di nuovo in sé, ed ebbe acceso una torcia, il viaggio proseguì come prima dell’incidente, senza però alcuna preoccupazione per le mosse di Veloce.
Poco dopo il sostituto di Raeker venne a occupare il suo posto. Raeker non intendeva affatto lasciare i comandi, dato che la situazione sul pianeta era ben lungi dall’essere calma, ma sapeva anche di non avere molta scelta. Non esisteva nessun essere umano capace di mantenersi in condizioni appena passabili, senza riposo, durante un’intera notte di Tenebra. Aggiornò con poche parole l’altro tecnico e poi, non senza gettare numerose occhiate verso lo schermo, lasciò l’osservatorio.
«Credo che non riuscirò a prendere sonno, adesso,» disse a Rich. «Torniamo nella sala delle comunicazioni, e andiamo a vedere cosa combina Easy.»
«Due ore fa stava dormendo,» replicò il padre della ragazza. «Ecco perché sono venuto a vedere quello che lei stava facendo. Però non c’è niente di male, se andiamo a vedere.» Aggiunse, dopo un momento di silenzio. «Sono contento di essere davanti allo schermo, quando lei si sveglia.» Raeker non fece commenti.
Non era accaduto niente di nuovo, stando alle parole dell’ufficiale di guardia, ma i due sedettero ugualmente davanti alle telecamere. Nessuno aveva molto da dire.
Raeker si era quasi appisolato, quando la voce di Easy uscì dagli altoparlanti.
«Papà! Ci sei?» Certamente Rich doveva essere assonnato quanto Raeker, ma il diplomatico rispose senza indugio.
«Sì, cara. Che c’è?»
«Ci stiamo muovendo. ‘Mina dorme ancora, e non volevo svegliarlo, ma ho pensato di dovertelo dire.»
«Di’ tutto quello che puoi al dottor Raeker; è qui con me, e conosce Tenebra meglio di chiunque altro.»
«Va bene. Lei ricorda la prima notte dopo l’atterraggio, quando io pensavo di trovarmi sulla terraferma e il lago si fece più profondo, vero?»
«Sì, Easy. Abbiamo concluso che la pioggia stava diluendo l’acido nel quale eravate caduti, spostando la sua densità verso il fondo, e dando l’impressione di una profondità che non c’era.»
«È così. Dopo qualche tempo gli oblò sono stati coperti, così non abbiamo potuto vedere neppure la pioggia, e ogni notte, verso l’alba, si copre anche l’oblò superiore; e così siamo completamente sott’acqua.»
«Non è certo una definizione scientifica, ma capisco quello che intendi dire. Direi che, in questo caso, tu non dovresti vedere niente; come fai a sapere che stanotte vi state muovendo?»
«Siamo in grado di vedere, con le luci accese; siamo in fondo al lago, o all’oceano, insomma, e le luci mostrano le rocce e delle cose strane che immagino siano piante. Passiamo loro accanto lentamente, e l’astronave dondola un poco, di quando in quando. Quando tocchiamo qualcosa, posso sentire il rumore.»
«Va bene. Secondo me, non c’è niente di cui preoccuparsi, anche se vorrei sapere perché questa notte è diversa dalle altre cinque. Quando verrà giorno l’acqua eccedente evaporerà e vi troverete a galleggiare come al solito, ammesso che siate ancora nel lago, o nel mare. Se, come mi pare probabile, siete trasportati dalla corrente di un fiume, potrete trovarvi sulla terraferma, quando il calore prosciugherà l’acqua. In questo caso, per lo meno avrete un paesaggio più interessante da osservare, domani mattina.»
«Qui abbiamo un solo problema,» soggiunse Raeker. «Ed è quello di localizzarvi. Se continuerete a spostarvi di notte in notte, sarà un po’ difficile condurre il nostro gruppo fino a voi, diciamolo pure. Dovrete fornirci anche i minimi particolari che riuscirete a distinguere dai vostri posti di osservazione, in modo che noi possiamo fornire a nostra volta queste informazioni a Nick e ai suoi amici. Hai fatto molto bene a chiamarci subito, nel momento in cui hai scoperto di essere in movimento.»
«Grazie, dottore. Terremo gli occhi aperti. Voglio conoscere il suo amico Nick.»
«Stiamo facendo del nostro meglio per esaudirti. Se, come speriamo, tu sei atterrata nel raggio di una dozzina di miglia dalla posizione della macchina, è possibile che tu venga trascinata verso quell’oceano che ha tanto sorpreso Nick due notti or sono; abbiamo buoni motivi per sospettare che questi oceani non siano molto grandi, su Tenebra, almeno secondo i concetti terrestri, e così non ci vorrà troppo tempo per raggiungervi.»
«Forse sarà meglio che io rimanga sveglia per un po’, così potrò dirle se succede qualcosa di speciale, poi potrò dire a ‘Mina di restare di guardia, quando dormirò io.»
«Mi sembra perfetto. Quassù terremo sempre qualcuno in ascolto.» Raeker tolse la comunicazione, e si rivolse a Rich. Il diplomatico lo stava fissando con aria intenta.
«Mi dica: quanto del suo discorso era per il morale di Easy, e quanto per il mio?» domandò infine.
«Ho cercato di mettere le cose nel miglior modo possibile,» ammise Raeker. «Soprattutto per i bambini. Comunque, non ho mentito. Sono ragionevolmente sicuro di riuscire a portare i miei uomini fino al batiscafo entro un periodo di tempo non troppo lungo; ammetto di essere meno sicuro di quello che potrà accadere in seguito. Non abbiamo la minima idea delle condizioni della parte esterna di quella macchina, ricordi; dovremo aspettare il rapporto di Nick, prima di stabilire quali saranno le istruzioni da dargli.»
Rich fissò con aria intenta il biologo per un istante, poi parve calmarsi.
«Mi pare ragionevole,» disse. Anche se avesse avuto intenzione di aggiungere qualcosa, si trovò nell’impossibilità di farlo.
«Questo non pare affatto ragionevole a me!» La voce stridula non aveva bisogno di essere riconosciuta. «Tutti gli esseri umani che si trovano qui stanno farfugliando un sacco di idiozie, e pensano di insegnare a una masnada di selvaggi il modo di riparare una macchina che appartiene a una civiltà più progredita della loro di almeno duemila anni, rischiando di conseguenza non solo una vita umana, ma anche una vita drommiana, in questo folle tentativo. È la pazzia più grande che abbia mai sentito. È difficile credere che delle persone che hanno superato i tre anni di età non capiscano che solo un altro batiscafo ha la possibilità, sia pur minima, di effettuare il salvataggio, ma non ho sentito una sola parala a questo proposito. Immagino che gli uomini antepongano le spese alle vite dei bambini che si trovano laggiù.»