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«E io non ho sentito nessun messaggio contenente questa proposta partire per Dromm, guarda caso,» scattò Raeker. «E ho sentito dire che Dromm ha una capacità industriale uguale se non superiore a quella della Terra, e non è più lontano da Altair, anzi! Immagino che i drommiani non si scomodino a rimediare delle situazioni che, secondo loro, si sono verificate per colpa di qualcun altro, sia che c’entrino delle vite, sia che non c’entrino.»

Nessuno degli esseri umani presenti fu in grado di valutare la reazione di Aminadabarlee a queste parole; e Rich non diede tempo al drommiano di parlare.

«Dottor Raeker, lei non è in possesso di tutte le sue facoltà, in questo momento,» disse bruscamente. «Se il consigliere Aminadabarlee avrà la bontà di venire con me, discuterò con lui sugli eventuali concetti utili che possono essersi celati nelle sue parole, dottore, e naturalmente sulla proposta del consigliere stesso, che è senz’altro di grande valore. Se ha degli altri pensieri gentili da aggiungere, li rivolga a me. La prego, venga con me, signore.» I diplomatici uscirono, e l’ufficiale di turno guardò Raeker con aria carica di disagio.

«Non si parla così a un drommiano,» si azzardò finalmente a dire l’uomo.

«Lo so,» rispose Raeker, «Rich me lo stava dicendo poco fa. Non volevo farlo, e non è stato facile, ma mi pareva che Rich avesse bisogno di qualcosa che facesse distogliere la sua attenzione dalla bambina.»

«Lei sta correndo un grosso rischio. Quell’individuo potrebbe trascinare il suo popolo in uno stato così violentemente antiterrestre che ogni commerciante terrestre, all’esterno del sistema solare, sarebbe costretto a ritirarsi immediatamente dagli affari.»

«Pare che siano tutti d’accordo,» replicò il biologo, un po’ a disagio. «Non riuscivo veramente a credere che la situazione fosse così critica. Forse ho agito un po’ in fretta. Comunque, Rich avrà da fare per un bel pezzo, e così pure il drommiano; cerchiamo di concentrare la nostra attenzione sul modo di togliere dai guai quei bambini. Dopo di questo, mi terrò ben lontano dalle faccende diplomatiche interstellari.»

«Sinceramente, questo mi solleva proprio. Che ne dice di quel suggerimento… di costruire un nuovo batiscafo?»

«Non sono un tecnico,» rispose Raeker. «Ma anche io ho più o meno un’idea intorno al tempo necessario a fare questo, anche con l’aiuto della precedente esperienza. Io sono un biologo, e la mia opinione ragionata è che enti ambi i bambini saranno morti prima che un secondo batiscafo possa essere pronto. Se Rich e il drommiano vogliono tentare, non li scoraggerò senz’altro; la nuova macchina sarà utile, e potrei anche essermi sbagliato sul fattore tempo. Comunque, sono seriamente convinto del fatto che dovremo condurre il salvataggio secondo le linee prestabilite.»

«E il drommiano aveva ragione, a questo proposito?»

«Vuole dire sul fatto che noi progettiamo di far compiere le riparazioni dal gruppo di Nick? Sì. Non è ridicolo come cerca di farlo sembrare Aminadabarlee. Io ho allevato quelle creature per sedici anni; sono intelligenti come gli esseri umani, a giudicare dalla loro capacità di apprendere, e potranno senz’altro mettere a posto qualche filo.»

L’ufficiale apparve dubbioso.

«Purché mettano a posto i fili giusti,» brontolò, «che cosa useranno, come isolante?»

«Producono una colla… ho insegnato loro come farlo… dopo qualche esperimento… estratta dalle scaglie degli animali. Dovremo assicurarci delle sue capacità isolanti, ma non mi preoccupo molto per questo.»

«Anche se lei crede che nel loro fluido organico si trova dell’acido solforico?»

«Le ho detto che non mi preoccupo molto,» ammise Raeker. «Adesso il problema più importante è di unire i due gruppi. Lei è sicuro di non potermi fornire una valutazione più precisa della distanza attuale tra la macchina e il batiscafo?»

«Sicurissimo. Emettono delle onde di lunghezza diversa, e non ho alcun mezzo per valutare il fattore dispersivo dell’atmosfera del pianeta in quella parte dello spettro, lasciando stare altri problemi, come l’effettiva profondità dell’atmosfera e la conseguente aleatorietà delle misurazioni radio. Come le ho detto, ci sono cinquanta probabilità su cento che la distanza sia inferiore alle quaranta miglia, e nove su dieci che non sia superiore alle cento. Non posso fare di più, senza ricevere delle radiazioni che nessuna delle due macchine è in grado di trasmettere.»

«D’accordo, d’accordo. Dovrò cercare di ottenere delle informazioni da Easy, e cercare di confrontarle con le mappe di Nick. Per lo meno, non dovremo guidarli troppo vicino; Nick sarà in grado di vedere il batiscafo a una distanza di diverse miglia, grazie alle luci.» L’ufficiale annuì, e i due tacquero, osservando gli schermi. Non si vedeva nulla; se Easy era sveglia, come aveva dichiarato, non si trovava nella cabina di pilotaggio. Di quando in quando, i due uomini poterono udire dei tonfi e dei rumori stridenti; presumibilmente, l’astronave veniva ancora trasportata da una corrente, ma nessun segno particolare di riconoscimento aveva attirato l’attenzione della ragazza, tanto da farle fare rapporto.

Raeker alla fine si addormentò nella sua poltrona. L’ufficiale rimase sveglio, ma l’unico messaggio che ricevette diceva che Easy stava andando a dormire e che Aminadorneldo cominciava il suo turno di guardia. Apparentemente, neppure lui notò nulla di eccezionale; dopo che la bambina ebbe segnalato la sostituzione, l’altoparlante rimase silenzioso.

Per diverse ore il batiscafo continuò a procedere per la sua strada, ballonzolando allegramente. A volte si fermava per un istante, altre per diversi minuti; e sempre il viaggio riprendeva, quando i capricci della corrente riuscivano a sollevare il batiscafo o a rimuovere gli ostacoli che si frapponevano sulla sua strada, di qualunque natura essi fossero. Easy si svegliò di nuovo, e provvide al problema della colazione. Più tardi preparò un pranzo non troppo appetitoso… almeno, stando alle sue parole. Aminadorneldo fu gentile e questo proposito, incolpando del fatto le deficienze dei sintetizzatori. Anche il cuoco più provetto non può produrre grandi capolavori servendosi di aminoacidi, grassi e destrosio, e vitamine in polvere, sia pure in discreta quantità. La lunga notte di Tenebra continuò a consumarsi; Raeker passò un altro turno di guardia nell’osservatorio, portando Nick e Fagin in un punto che, secondo lui, era abbastanza vicino al rifugio degli esuli del villaggio. Una sola notte su di un pianeta che impiega circa cento ore per compiere la sua rotazione può diventare alquanto noiosa… anche se questo non si verifica, a volte. Questo pensiero venne a Raeker quando egli ricordò la notte durante la quale Veloce aveva fatto la sua incursione.

L’alba mutò lo stato delle cose… sfortunatamente, dato che gli era venuto di nuovo sonno. Nick riconobbe senza ombra di dubbio il terreno sul quale stavano camminando, e affermò con disinvoltura che avrebbero incontrato i suoi amici nel giro di due ore; arrivò il sostituto di Raeker, al quale fu necessario impartire un cumulo dettagliato e mastodontico di istruzioni; e dalla sala delle comunicazioni giunse notizia dell’arresto del batiscafo, che pareva definitivo.

«Per favore, vuole chiedere al tenente Wellenbach se può installare un impianto di comunicazione diretta tra il suo ufficio e questa sala?» domandò Raeker al messo che aveva portato la notizia. «Comincio a credere che dovrò parlare al batiscafo e ai miei allievi nello stesso tempo, nel prossimo futuro.»