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Jane stava facendo il suo rapporto, e tutti gli altri stavano ascoltando e confrontavano la sua mappa con le loro, quando Betsy scorse qualcosa. Fu solo per un istante, a una certa distanza, che apparve qualcosa tra gli arbusti che circondavano la vetta di una collina. Lei sapeva che il Maestro non poteva avere visto; anche se non sapeva gli esatti termini scientifici, si rendeva conto del fatto. Il suo primo impulso fu di gridare un avvertimento, ma fortunatamente prima di cedere a questo impulso, diede un’altra occhiata alla cosa della collina. E bastò questo per identificarla. Era una creatura uguale a lei; e dato che tutti i membri della comunità di Fagin erano intorno al maestro, significava che quello doveva essere uno dei guerrieri di Veloce.

Parlando sottovoce, per non interrompere Jane, chiamò Nick e John, che erano i più vicini.

«Non fate alcun gesto che potrebbe fargli capire che lo abbiamo scoperto, ma c’è uno dei cavernicoli che ci sta guardando dalla cima della collina a tre quarti di miglio ovest-nord-ovest. Cosa dobbiamo fare?»

Nick rifletté per un momento.

«Ne vedo solo uno. E tu?»

«Lo stesso.»

«Voi siete rimasti qui per un certo tempo, e io no. È possibile scendere da questa collina, dalla parte est o sud, e compiere un giro che permetta di salire alle sue spalle senza che lui Se ne accorga?» John e Betsey ci pensarono per qualche secondo, ricostruendo mentalmente le zone che avevano esplorato ultimamente. Parlarono quasi all’unisono, e quasi con le stesse parole.

«Sì, puoi scendere da entrambi i lati.»

«Va bene, fatelo. Lasciate il gruppo senza farvi notare… sarà meglio che andiate assieme; il gregge è dalla parte sud della collina, e direi che alcuni animali sono in vista, dalla sua posizione. Voi scendete e portate gli animali fuori dal suo campo visivo, e così speriamo che lui pensi di trovarsi di fronte a un normale lavoro di spostamento. Quando voi e le bestie sarete fuori vista, cercate di arrivargli alle spalle, meglio che potete, e portatelo qui, preferibilmente vivo. Vorrei sapere come ha fatto a venire qui così presto, e sono certo che lo vorrebbe anche Fagin.»

«Lo dirai a lui e agli altri?»

«Non ancora. Agiranno con maggiore naturalezza, se non lo sapranno. Inoltre, devono ancora essere fatti almeno due rapporti, e Fagin non vuole interruzioni durante questo lavoro, lo sapete.»

«Di solito è così, ma questo sembra un caso particolare.»

«Particolare o no, gli faremo una sorpresa portandogli il vostro prigioniero. Prendete delle asce, tra parentesi; sembra che facciano una certa impressione su quella gente, e questo potrebbe renderlo più docile.»

«Va bene.» John e Betsey sollevarono le loro gambe da riposo e si diressero in tutta naturalezza verso il gregge. Nessuno degli altri parve notarli, e Nick fece del suo meglio per imitare questo atteggiamento, quando i due esploratori scomparvero dietro la collina.

7. ACQUISIZIONE; INQUISIZIONE; ISTRUZIONE

Né Raeker né il suo assistente prestarono alcuna attenzione all’allontanamento di John e della sua compagna. Erano troppo occupati a manovrare registratori e telecamere, per prima cosa. Easy e il suo compagno potevano ora vedere il gruppo degli indigeni indirettamente, ma i due bambini non erano al corrente delle normali attività degli indigeni per accorgersi di qualcosa d’insolito. Inoltre, i bambini stavano prestando grande attenzione alle descrizioni geografiche, nella speranza piuttosto irragionevole di essere in grado di riconoscere almeno una parte della regione descritta.

Perché ora il batiscafo si trovava in alto e all’asciutto. Il fiume che lo aveva trasportato era svanito con l’arrivo del giorno, e l’astronave aveva rotolato in maniera piuttosto sgradevole (anche se, per fortuna, altrettanto lentamente), fino ai piedi di una collina che Easy aveva prontamente ribattezzato Monte Ararat. I bambini si trovavano un po’ sconcertati, perché non soltanto avevano potuto dare una prima occhiata agli indigeni, grazie all’osservatorio della Vindemiatrix, ma avevano dato per la prima volta uno sguardo anche alla superficie solida di Tenebra… se da questa superficie vogliamo escludere il fondo di un lago e di un fiume. Cercavano perciò di coprire entrambe le scene meglio che potevano, alternandosi davanti allo schermo e agli oblò: ma ciascuno cercava di tenere al corrente il compagno di quanto si verificava, minuto per minuto, con risultati abbastanza caotici. Le parole che i due bambini si scambiavano arrivavano fino a Raeker e agli altri che si trovavano nell’osservatorio, portando il loro piccolo contributo alla confusione che già regnava lassù. Raeker non osava interrompere i bambini, in parte per non influire sul loro morale, e in parte perché era pur sempre possibile che quello che si trovava davanti all’oblò avesse qualcosa di sostanziale da riferire. Raeker sperava soltanto che la registrazione dei rapporti degli indigeni risultasse intellegibile per i geologi.

Jane terminò il suo rapporto, Raeker le pose un paio di domande per chiarire alcuni punti oscuri, e poi fu sostituita da Oliver, il quale mostrò la sua mappa. L’assistente di Raeker la fotografò, Raeker si assicurò del funzionamento costante del registratore, e i due si disposero ad ascoltare con una certa tranquillità… termine piuttosto relativo, visto il bailamme che imperava nell’osservatorio.

Raeker era sul punto di concludere che la sua presenza non era più necessaria, e stava preparandosi a usufruire del suo più che meritato turno di riposo.

Non aveva ancora parlato di questa decisione, però, quando la vedetta dei cavernicoli si accorse della presenza di John. Tre secondi dopo, il biologo abbandonò qualsiasi intenzione di andarsene.

La vedetta reagì quasi immediatamente. Era rimasta nascosta tra la vegetazione, appiattendosi nei limiti consentiti dalla sua anatomia; in quel momento balzò sulle sue gambe deambulatone e cominciò a camminare. John si trovava a sud-ovest, Fagin e gli altri a sud-est; la vedetta si diresse verso nord. Immediatamente Betsey apparve in quella direzione, e la vedetta si fermò, indecisa sul da farsi. Nick, che non aveva mai perso d’occhio la cresta della creatura, da quando Betsey l’aveva avvistata, interpretò correttamente la situazione, anche senza essere in grado di vedere John e Betsey. Balzò sulle sue gambe deambulatone, interruppe Oliver senza cerimonie, e cominciò ad emanare degli ordini. Gli altri rimasero sorpresi, ma reagirono con sufficiente prontezza; e dopo pochi secondi l’intero gruppo stava scendendo dalla collina, verso il punto in cui era svanito l’abitatore delle caverne, lasciando gli osservatori umani a gridare una sequela di futili domande per mezzo degli amplificatori della macchina. Vedendo che le parole erano inutili, Raeker fece muovere la macchina nella stessa direzione presa dai suoi allievi, e usò un linguaggio che fece sollevare le sopracciglia di Easy, aumentandone la violenza man mano che la macchina si faceva distanziare dall’orda galoppante degli indigeni. Nick e i suoi amici sparirono dietro la cima della collina sulla quale si era nascosta la vedetta, e la voce di Raeker sovrastò il frastuono che si era scatenato nell’osservatorio.

Fu Easy a instradare le sue parole lungo una direttrice più costruttiva, non tanto per la sorpresa, quanto per la sua innata curiosità.

«Dottor Raeker! Ho sentito davvero uno di essi dichiarare che c’era da prendere un cavernicolo? Come ha fatto ad arrivare così presto? Credevo che li aveste lasciati al fiume.» La domanda era così simile a quella che Raeker aveva rivolto a se stesso fin dal primo momento, che non gli parve necessario rispondere; ma, per lo meno, smise di parlare, ed ebbe la decenza di arrossire lievemente.

«Mi era parso, Easy. Non so come abbiano fatto a trovarci; ho sempre creduto che questo territorio fosse molto lontano dal loro, così non riesco a capire come siano riusciti a trovare così in fretta una scorciatoia per superare il fiume… ti dirò anzi, che non riesco a capire come possa esistere una scorciatoia; quel fiume era largo più di un miglio. Dovremo aspettare il ritorno di Nick e degli altri; forse ci porteranno un prigioniero da interrogare. Credo che sia questa la sua intenzione; l’ho sentito dire «prendere» non «uccidere».»