I quattro furono in grado di trasportare la zattera abbastanza agevolmente, anche se il vento creava alcune difficoltà… Nick decise che il vento era ancora più forte del giorno prima. In un certo senso, questo era un bene; un ultimo sguardo rivolto ai resti abbandonati del gregge gli mostrò che un gigantesco volatore che stava per abbattersi su di loro era stato afferrato dalla violenta corrente di aria e, malgrado tutti i suoi sforzi, non riusciva a tornare indietro, per affrontare le créature relativamente indifese. Nick lo disse ai suoi compagni, e tutti si sentirono un po’ meglio.
Le due miglia che li separavano dal mare furono coperte abbastanza agevolmente, e per il collaudo della zattera non ci si perdette in preliminari. L’imbarcazione fu trasportata fin dove il liquido era alto fino al «petto» delle creature, e lasciata libera qui. I quattro si issarono prontamente a bordo.
La zattera li sostenne… appena appena. I galleggianti rimasero completamente sommersi, e il telaio in pratica li imitò. La difficoltà non consisteva nel restare a galla, ma nel mantenere l’equilibrio. I quattro avevano la medesima età, ma il loro peso non era esattamente lo stesso.
Un lato dell’imbarcazione persisteva nell’affondare più profondamente, ogni volta che essi smettevano di muoversi; ogni volta che questo accadeva, naturalmente, i quattro balzavano dalla parte opposta, e così la zattera si inclinava pericolosamente da una direzione all’altra, impennandosi e sobbalzando. Ci vollero diversi minuti, diverse discussioni e diversi tentativi maldestri per imparare il trucco, e poi ci volle un periodo ancora maggiore per impratichirsi nell’uso dei remi, che erano stati costruiti seguendo le istruzioni di Fagin. La macchina non era di grande aiuto; se restava a riva gli operatori non potevano vedere quello che accadeva sulla zattera con molta chiarezza, e se entrava nel mare e si avvicinava alla zattera la sostanza liquida funzionava da blocco per le onde sonore, e così la macchina non poteva parlare agli occupanti dell’imbarcazione.
«Ma perché devono cercare?» domandò acidamente Aminadabarlee a questo punto. «La macchina può viaggiare lungo la riva molto più in fretta di quanto loro possano remare su quella ridicola imbarcazione, e, in ogni modo, il batiscafo non si trova in mare. Se lei pensa che i suoi allievi possano essere di qualche utilità, perché non li fa andare a piedi laggiù?»
«Perché, anche se quello che lei ha detto è assolutamente vero, i bambini sono irraggiungibili da parte degli indigeni, a meno che non ci sia una barca. Mi sembra più opportuno evitare che Nick e i suoi compagni trovino il batiscafo percorrendo la riva, e poi siano costretti a tornare indietro a prendere la barca, quando li si può portare laggiù con la barca e tutto.»
«Capisco,» rispose il drommiano. Raeker gli lanciò una rapida occhiata. L’individuo si dimostrava insolitamente arrendevole, considerato tutto; ma l’uomo non ebbe il tempo per chiedersi le possibili ragioni di questo comportamento. Nick e i suoi compagni avevano ancora troppo bisogno di essere sorvegliati. Rispose comunque, ricordando l’ingiunzione di Rich, che gli aveva ordinato di essere più che cortese con la grossa lontra.
«C’è però una cosa che potrebbe aiutarci moltissimo. Lei ha continuato a parlare a suo figlio, come io e il consigliere Rich abbiamo sempre parlato a Easy; lei crede che suo figlio possa essere in grado di operare laggiù in maniera più costruttiva?»
«Cosa?»
«Bene, se è in grado di apprendere le lingue come Easy, forse riuscirà a scoprire qualcosa dai cavernicoli, più di quanto non abbia fatto Easy. Veloce evidentemente conosce l’ubicazione dell’accampamento e del batiscafo; sarebbe molto utile se qualcuno riuscisse a estorcergli delle informazioni sulla distanza, sulle posizioni e sul tragitto.»
L’espressione del drommiano era come al solito incomprensibile, ma la sua voce dimostrò che l’extraterrestre approvava la richiesta con grande entusiasmo.
«Questa è la prima osservazione sensata che abbia udito da un essere umano nelle ultime cinque settimane,» disse. «Spiegherò ad Aminadorneldo quello che deve fare. È inutile aspettarsi che la ragazza umana possa farlo lei, o che possa dargli una mano.»
Bisognava riconoscere al diplomatico quello che per lui era l’optimum di tatto, cortesia e self-control… era riuscito a trattenersi dall’osservare che nessun essere umano poteva essere d’aiuto in una situazione che richiedeva dell’intelligenza.
Decise di recarsi personalmente nella sala delle comunicazioni, invece di parlare dall’osservatorio di Raeker… il sistema di collegamento era efficiente, ma era situato in un angolo che per lui era piuttosto scomodo, per ragioni anatomiche. Sfortunatamente, quando raggiunse l’altra sezione, trovò la situazione anche peggiore; il posto era pieno di esseri umani. Sollevando la parte superiore del suo corpo affusolato, egli riuscì a vedere al di sopra delle loro teste senza difficoltà, e scoprì che lo schermo collegato col batiscafo stava mostrando il viso della bambina umana. Era visibile anche il suo rampollo, molto sullo sfondo, ma solo la voce della ragazza si udiva… come al solito, pensò Aminadabarlee. Gli uomini la stavano ascoltando attentamente, e lo stesso Aminadabarlee si fermò ad ascoltare, prima di ordinare agli uomini di sgomberargli la strada.
«Non importa quante volte gli rivolgiamo la domanda, riceviamo sempre la medesima risposta,» stava dicendo Easy. «All’inizio sembrava sorpreso del fatto che non lo sapessimo; adesso ha superato la sorpresa, ma insiste col dire che sono stati Nick e Fagin a indicargli la nostra posizione.»
«Non importa quante volte tu ripeti questo, mi sembra sempre assurdo,» rispose uno degli scienziati. «Sei sicura che non sia dovuto alle difficoltà di comprensione della sua lingua?»
«Sicurissima.» Easy non si mostrò indignata, nell’udire questa domanda. «Lei voleva sapere come mai erano riusciti a trovarci così facilmente, ed è questo che gli ho domandato. Lui afferma che è stato Nick a dargli le informazioni necessarie, e che Nick le aveva ricevute dalla macchina, ed è questo che io vi ho riferito. Non ricordo esattamente cosa sia stato detto al prigioniero, quando era nelle mani di Nick e dei suoi; ma lei farà meglio a rivedere le registrazioni, e a cercare di scoprire l’indizio. I casi sono due: o è stato lo stesso prigioniero a trarre le sue deduzioni da quanto gli è stato detto, oppure è stato Veloce. La prima ipotesi mi sembra quella più sensata.» Easy Rich era una ragazza veramente in gamba. Aminadabarlee non lo avrebbe ammesso, naturalmente: siccome Easy aveva dichiarato di non ricordare esattamente quello che era stato detto nel corso di una conversazione, la sua stima per la ragazza diminuì di diversi punti. Comunque, neppure lui era in grado di comprendere, come gli scienziati, come fossero riusciti i cavernicoli a riconoscere una regione nella quale, per loro stessa ammissione, non erano mai stati, in base a una vaga e succinta descrizione di alcuni particolari.
Poi gli venne in mente un’idea, ed egli si mise in posizione orizzontale per alcuni istanti, per riflettere. Questo sarebbe certo servito a qualcosa; si sentì perfino colpevole, pensando di avere lasciato tutti i progetti costruttivi agli esseri umani. Se fossero rimasti zitti per un paio di minuti, permettendogli così di concentrarsi sulla sua idea… ma non fu così. Continuarono a rivolgere delle domande eccitate alla ragazza.
«Aspettate un momento!» Fu un geofisico che ruppe bruscamente la confusione; almeno così parve ad Aminadabarlee, che però non prestò molta attenzione all’interruzione. «Questo potrebbe essere un po’ campato in aria; ma quasi tutti i popoli primitivi, sulla Terra come sugli altri pianeti, sono maledettamente abili, quando si tratta di prevedere i cambiamenti climatici… basta pensare al nostro passato, per rendersene conto.»