Выбрать главу

Al cellulare di Ranger non rispose nessuno, così chiamai il suo cercapersone e Ranger mi ritelefonò dopo neanche un minuto.

«È insorta una complicazione con la faccenda DeChooch» gli dissi. «Si è preso la nonna.»

«Una coppia perfetta» commentò Ranger.

«Dico sul serio! Ho fatto girare voce che ho quello che DeChooch sta cercando. Siccome non ha il Luna, ha rapito la nonna per avere qualcosa con cui fare cambio. Il tutto dovrebbe succedere alle sette.»

«Cosa hai intenzione di dare a DeChooch?»

«Un cuore di maiale.»

«Mi sembra giusto.»

«È una storia lunga.»

«Cosa posso fare per te?»

«Potresti coprirmi nel caso qualcosa andasse storto.» Poi gli riferii il piano.

«Fatti dare una microspia da Vinnie» disse Ranger. «Più tardi faccio un salto in ufficio e prendo il ricevitore. Accendi il microfono alle sei e mezzo.»

«Il tuo onorario è sempre lo stesso?»

«Questa volta è gratis.»

Mi sistemai addosso il microfono, poi io e Lula decidemmo di andare al centro commerciale. Lula doveva comprarsi un paio di scarpe e io avevo bisogno di svagarmi un po’ e non pensare alla nonna.

Quello di Quaker Bridge è un centro commerciale a due piani appena fuori dalla Route 1, tra Trenton e Princeton. Ci sono tutti i classici negozi da centro commerciale più un paio di grandi magazzini ben piazzati alle due estremità, con in mezzo un negozio della catena Macy’s. Parcheggiai la moto vicino alla porta del Macy’s perché stavano facendo una svendita di scarpe.

«Pensa un po’» mi disse Lula mentre eravamo nel reparto calzature. «Siamo le uniche persone ad andare in giro con un frigo da picnic.»

A dire il vero, stringevo la borsa frigo con tutte le mie forze, tenendomela stretta al petto con entrambe le mani. Lula indossava ancora il completo in pelle. Io avevo stivali, jeans, i miei due occhi neri e un frigo da campeggio. E la gente, per guardarci, andava a sbattere contro vetrine e manichini.

Regola numero uno per una cacciatrice di taglie: passare inosservata.

Mi squillò il telefono e per poco non feci cadere il frigorifero.

Era Ranger. «Che diavolo stai facendo? Stai attirando talmente l’attenzione che hai una guardia giurata alle calcagna. Probabilmente pensa che tu abbia una bomba dentro quel frigo.»

«Sono un po’ nervosa.»

«Si vede, eccome.»

E riagganciò.

«Ascolta» dissi a Lula «perché non andiamo a mangiarci un pezzo di pizza e stiamo tranquille finché non arriva l’ora?»

«Mi sembra una buona idea. Tanto non ci sono scarpe che mi piacciono.»

Alle sei e mezzo feci scolare il ghiaccio che si era sciolto nel frigo e chiesi al ragazzo del chiosco della pizza di darmene dell’altro.

Mi mise qualche cubetto in un bicchiere.

«Veramente mi serve per il frigo» spiegai. «Ce ne vuole più di un bicchiere.»

Si sporse oltre il banco per guardare il frigo. «Non credo di potergliene dare così tanto.»

«Se non ci dai il ghiaccio, il cuore andrà a male» intervenne Lula. «Dobbiamo mantenerlo al fresco.»

Il ragazzo fissò nuovamente il frigo. «Il cuore?»

Lula fece scivolare il coperchio e gli mostrò il cuore.

«Porca puttana» disse il ragazzo. «Prendete tutto il ghiaccio che volete.»

Riempimmo il frigo per metà e il cuore sembrava bello fresco sul suo nuovo letto di ghiaccio. Poi andai al bagno delle signore e accesi il microfono.

«Prova» dissi. «Mi senti?»

Un secondo dopo mi squillò il telefono. «Ti sento» disse Ranger. «E sento anche la donna nel cesso accanto al tuo.»

Lasciai Lula nel chiosco della pizza e mi diressi verso il centro dell’area commerciale, davanti al Macy’s. Mi sedetti su una panchina con il frigo sulle ginocchia e il cellulare a portata di mano nella tasca della giacca.

Alle sette in punto il telefono squillò.

«Sei pronta per le istruzioni?» chiese Eddie DeChooch.

«Sono pronta.»

«Vai al primo sottopassaggio a sud sulla Route 1…»

In quel preciso istante la guardia giurata mi diede un colpetto sulla spalla.

«Mi scusi, signora» disse «ma sono costretto a chiederle cosa porta dentro quel frigo.»

«Chi c’è lì con te?» domandò DeChooch. «Chi è?»

«Nessuno» dissi a DeChooch. «Continua con le istruzioni.»

«Devo chiederle di allontanarsi dal frigo» disse la guardia. «Subito.»

Con la coda dell’occhio vidi che si stava avvicinando un’altra guardia.

«Ascolta» dissi a DeChooch. «Ho un problemino qui. Puoi richiamarmi tra dieci minuti?»

«Non mi piace» disse DeChooch. «Non se ne fa niente. Niente.»

«No! Aspetta!»

Riattaccò.

Merda.

«Cosa le è preso?» dissi alla guardia. «Non ha visto che stavo parlando al telefono? È così importante che non poteva aspettare due secondi? Non vi insegnano niente alla scuola per guardie giurate?»

Aveva estratto la pistola. «Si allontani dal frigo.»

Sapevo che da qualche parte Ranger stava guardando e probabilmente si stava trattenendo dal ridere.

Posai il frigo sulla panchina e arretrai.

«Ora allunghi la mano destra e faccia scorrere il coperchio così posso guardare dentro» ordinò la guardia.

Feci come mi era stato chiesto.

La guardia si sporse in avanti e guardò dentro al frigo. «Che diavolo di roba è?»

«È un cuore. C’è qualche problema? È illegale portare un cuore in un centro commerciale?»

Ora le guardie giurate erano diventate due. Si scambiarono un’occhiata. Il manuale della brava guardia giurata non contemplava quel genere di evenienza.

«Scusi se l’abbiamo disturbata» disse la guardia. «Il frigo sembrava sospetto.»

«Imbecille» risposi brusca.

Poi richiusi il coperchio, presi il frigo e corsi da Lula che mi aspettava al chiosco della pizza.

«Oh-oh» disse Lula. «Come mai hai ancora il frigo? Dovresti avere tua nonna.»

«È andato tutto a monte.»

Ranger mi aspettava accanto alla moto. «Se mai dovessi avere bisogno di essere riscattato, fammi un favore e rinuncia all’incarico» disse. Mi infilò una mano sotto la camicia e spense il microfono. «Non ti preoccupare. Richiamerà. Come potrebbe rifiutare un cuore di maiale?» Ranger guardò dentro il frigo e sorrise. «È davvero un cuore di maiale.»

«Dovrebbe essere il cuore di Louie D» dissi a Ranger. «DeChooch glielo ha tolto per sbaglio e, non si sa come, è riuscito a perdere il cuore mentre era in viaggio di ritorno da Richmond.»

«E tu volevi barattare con lui un cuore di maiale» disse Ranger.

«È successo tutto molto in fretta» disse Lula. «Abbiamo cercato di trovarne uno umano, ma bisogna ordinarli per tempo.»

«Bella moto» mi disse Ranger. «Ti si addice.»

Poi salì in macchina e se ne andò.

Lula si fece aria con la mano. «Quell’uomo è così sexy.»

Quando tornai al mio appartamento chiamai mia madre. «A proposito della nonna…» dissi «rimane a dormire da amici.»

«Perché non mi ha telefonato?»

«Avrà pensato che bastava dirlo a me.»

«È molto strano. È un amico maschio?»

«Sì.»

Sentii il suono di un piatto che si rompeva e poi mia madre riattaccò.

Avevo messo il frigo sul piano della cucina. Guardai dentro e lo spettacolo che mi si presentò non mi piacque per niente. Il ghiaccio si stava sciogliendo e il cuore non aveva più un bell’aspetto. C’era solo una cosa da fare. Congelare quella robaccia.

Facendo molta attenzione lo tirai fuori dal contenitore, e con un plop lo feci cadere in una busta per conservare i cibi. Ebbi un paio di conati ma riuscii a non vomitare, per fortuna. Poi misi il cuore nel freezer.