Выбрать главу

McErlain si mosse debolmente nella penombra della caverna. Cercò di chiamare, ma la congestione ai polmoni si era fatta così acuta che dalla sua bocca uscì solo un rantolo soffocato. La piccola figura grigia all’imboccatura della caverna non si mosse, continuò a guardare pazientemente la vegetazione intrisa di pioggia. Non avrebbe saputo dire, nemmeno dopo tutti quegli anni, se la donna l’aveva sentito o no. Tornò a sdraiarsi, e mentre la febbre lo assaliva con più intensità, cercò di accettare il pensiero della morte.

Tutto sommato, era stato fortunato. La donna saladiana era rimasta per lui un essere alieno, col quale non vi era la minima possibilità di comunicazione, ma era rimasta con lui e aveva accettato il suo aiuto. Avrebbe potuto giurare di aver visto qualcosa di simile alla gratitudine nei suoi occhi quando l’aveva aiutata a superare il periodo difficile del parto, e la malattia che ne era seguita. Era stato bello per lui.

Poi era stato lui ad ammalarsi: avvelenato per avere assaggiato il frutto, o la pianta, o il seme sbagliato, nella sua ricerca di un cibo adatto a lei e ai suoi figli. In quelle occasioni, gli era sembrato che lei non fosse mai lontana dal suo fianco.

Ma la cosa più gratificante, per lui, era che la donna e la sua discendenza erano molto prolifici: i frutti di quel primo parto quadruplice erano giovani adulti ora, e avevano prodotto molti altri figli. Guardandoli moltiplicarsi, il senso di colpa, che l’aveva roso dal tempo dell’incidente della Georgetown, aveva cessato di dominare la sua vita. Era ancora dentro di lui, naturalmente, ma aveva imparato a dimenticarlo per ore di seguito.

Se solo fosse stato capace di insegnare ai bambini la sua lingua, di insegnare loro un solo concetto attraverso la barriera della diversa struttura logica, le cose sarebbero andate ancora meglio… Ma c’era un limite a quello che un uomo poteva chiedere. Aveva trent’anni, pensò McErlain, mentre il mondo della coscienza lo abbandonava, ed era sufficiente che gli fosse stata data l’occasione di riscattarsi…

Più tardi, mentre la luce bassa del sole calante filtrava fra gli alberi, la famiglia si raccolse attorno al letto su cui giaceva il corpo di McErlain. In silenzio, osservarono la Madre appoggiare una mano sulla fronte gelida e bagnata dell’uomo.

«Questo essere è morto» disse silenziosamente. «Ed ora che il nostro debito verso di lui è stato pagato, e che lui non ha più bisogno di noi, possiamo partire per la grande patria temporale della nostra gente».

Fanciulli e adulti si presero per mano. E la Famiglia svanì.

13

Surgenor non era un uomo superstizioso, e neppure credeva alla fortuna o alla sfortuna, ma gli anni passati nel Servizio Cartografico l’avevano convinto dell’esistenza di quelli che lui chiamava viaggi-jolly, missioni in cui la legge delle probabilità giocava brutti scherzi alla Sarafand e al suo equipaggio. In un viaggio-jolly il caso, simile a un operaio che si è addormentato sul lavoro e che deve rimettersi in pari, accumulava tutti quegli incidenti e quegli infortuni che avevano brillato per la loro assenza durante una dozzina di precedenti missioni.

Secondo la definizione di Surgenor, un viaggio-jolly non poteva essere previsto, ma durante i preparativi perla Missione 837/LM/4002a, il suo istinto suonò un campanello d’allarme.

Il primo indizio fu la scoperta che una parte della memoria di Aesop, che riguardava i dati di astronavigazione, si era imprevedibilmente deteriorata e doveva essere riparata. I lavori vennero eseguiti da una squadra di specialisti appartenenti a una nuova ditta appaltatrice, la Starfinders Incorporated. In tutto, impiegarono solo due giorni. Una squadra di manutenzione del Servizio ci avrebbe messo tre volte tanto per un’operazione analoga, e Surgenor, che diffidava dalla fretta dovuta a motivi commerciali in faccende che riguardavano il suo benessere, fece sapere il proprio punto di vista a tutta la stazione settoriale di transito.

— Questo serve solo a dimostrare che le nostre squadre passano il loro tempo a giocare a carte — osservò Marc Lamereux. — È quello che succede in tutti gli enti governativi. Gli appaltatori invece lavorano più in fretta perché altrimenti non guadagnano abbastanza.

— Eppure questa faccenda non mi piace. — Surgenor tracciò col dito un disegno sul suo bicchiere di birra appannato, osservando distrattamente la piscina piena di uomini che giocavano a pallanuoto. Era fermo da dieci giorni alla stazione di Delos, e come al solito cominciava a sentirsi irrequieto.

— Era un lavoro semplicissimo, comunque — disse Lamereux con un’espressione beata dipinta sulla faccia scura. — Bisogna solo estrarre qualche circuito stampato e sostituirlo. Basterebbero due ore, figuriamoci due giorni.

— Ha parlato l’intrepido astronauta — disse Surgenor con voce sarcastica e un po’ petulante. — Mi sembra di ricordare che fossi tu quel tale che una volta ha inoltrato un reclamo per un hamburger.

— Era così duro che per poco non mi sono strozzato. — Lamereux assunse un’espressione cupa, ma soltanto per un attimo. — Comunque, ho deciso di non preoccuparmi più per l’incolumità della ciurma.

— Hai avuto un’illuminazione.

— No. Ho avuto il trasferimento. — Lamereux estrasse un foglietto verde dalla tasca. — Ho ottenuto quel posto nelle pubbliche relazioni che avevo cercato sulla Terra. Torno a casa domani.

— Congratulazioni.- Surgenor si accorse improvvisamente che fin da quando Lamereux era arrivato, dieci minuti prima, aveva cercato il modo più drammatico per fare il suo annuncio. — Accidenti, Marc! È favoloso! Mi dispiace che tu te ne vada, dopo tutti questi anni insieme, ma sono convinto che il cambiamento ti farà bene.

— Grazie, Dave. — Lamereux sorseggiò la sua birra. — Sono cinque anni.

Cinque anni ai confini della Bolla. Un sacco di tempo… ma è servito per ottenere quel lavoro.

«Cinque anni sono un sacco di tempo in questo lavoro» pensò Surgenor. «E io sono quasi vent’anni che giro ai confini della Bolla». L’espandersi continuo del volume sferico di spazio che gli uomini avevano esplorato e cartografato imponeva uno sforzo sempre crescente alle risorse del Servizio Cartografico. Era questa la ragione per la quale le missioni si facevano sempre più lunghe e uomini come lui, che non avevano il buon senso di ritirarsi, erano destinati a invecchiare sulla breccia. Per la stessa ragione, le grandi navi venivano tenute in servizio molto più a lungo del periodo stabilito. Il guaio era che per una nave si trovavano sempre i componenti di ricambio, ma per l’equipaggio no, e lui, Dave Surgenor, era sulla strada di diventare vecchio in fretta quanto il capitano Aesop.

— … un po’ di realismo nelle campagne di reclutamento — stava dicendo Lamereux. — Anche se arriva meno gente, l’importante è diminuire licenziamenti.

— Giusto. Dillo a quelli là, quando torni. — Surgenor decise di provare a tirarsi su di morale. — Mi sembra di capire che darai una festa questa sera, Mare.

Lamereux annuì. — Ho preparato tutto. Il vecchio Beresford dice che possiamo avere il giardino pensile tutto per noi.

— Dev’essere di luna buona, una volta tanto. — Surgenor aggrottò le ciglia, ricordando la mancanza di collaborazione da parte dell’Amministratore di settore, in occasioni simili. — Ha finalmente vinto un premio con i suoi lavori all’uncinetto?

Lamereux sembrava divertirsi. — Pensa che sia una buona occasione per te e per gli altri di incontrare Christine.

— Christine?

— Christine Holmes. Mi sostituisce sul Modulo Uno.

— Una donna?

— Con un nome come Christine, cosa vuoi che sia? Che c’è di strano, comunque? Abbiamo avuto altre donne con noi, prima.