Il complesso-comunicazioni si sottopone quindi a una minuziosa autoverifica, mentre i servocostruttori rimangono in attesa in caso di problemi. La verifica si rivela positiva e la stazione viene dichiarata operativa. Nel giro di alcune ore, la falange di robot dell’universo abitato raccoglie tutto il materiale metallico sparso e lo carica su una delle grandi astronavi da carico. Poi, con la stessa rapidità con cui sono arrivati, i veicoli-robot svaniscono nella nera oscurità circostante la stazione, lasciando l’imponente struttura circolare a testimoniare della presenza dell’intelletto nell’universo.
Durante il Ciclo 446, attorno alla vasta Conchiglia Esterna i cui duecentocinquantasei settori contengono ciascuno un volume superiore a quello della Colonia, sono state effettuate oltre un migliaio di migliorìe del genere, nel tentativo di estendere capacità di comunicazione avanzate a nuove località. Il doppio cerchio è l’ultima migliorìa di un gruppo rivelatosi di assai ardua realizzazione in una regione prossima all’Abisso. Il gruppo ha subito numerosi ritardi a causa di un numero troppo elevato di errori di fabbricazione; errori di cui è stata responsabile la grande fabbrica più vicina, la quale dista oltre due millicicli-luce. Dopo vari tentativi di diagnosi e soluzione dei problemi, è stato deciso di chiudere e ricostruire praticamente da zero l’impianto. La realizzazione del progetto ha così accumulato un ritardo totale di quattordici millicicli, che corrisponde all’incirca all’ipotesi peggiore espressa dal Consiglio degli Ingegneri nell’analisi d’accompagnamento del Proclama del Ciclo 446.
L’avvicinarsi del grande momento arresta le attività ordinarie del centro della Colonia. Nell’ultimo nanociclo cessano anche le attività commerciali e ricreative. Le astronavi sono addirittura vuote. Alle 446, 9 precise, dopo duecento millicicli di dibattito e discussione in seno al Consiglio dei Capi, verrà emanata la circolare governativa sulla nuova era, e tutta l’intelligenza della Colonia sarà in ascolto.
Attivato il trasmettitore gigante come da programma, il Proclama relativo al Ciclo 447 si spande nello spazio a una cadenza informativa di cento trilioni di bit per picociclo. La cadenza di emissione-dati del potente strumento è assai più elevata, a dir il vero, ma l’aliquota informativa viene ridotta per agevolare i sofisticati controlli di codifica ed errore interni ai dati. La codificazione fa sì che il messaggio possa venire decodificato a qualsiasi livello solo dai ricevitori della Colonia dotati di speciali algoritmi di descrizione. E i controlli di concordanza interni su ogni sequenza di dati trasmessa riducono praticamente a zero le probabilità di arrivo, anche a distanze enormi, di informazioni errate.
Il primo microciclo di trasmissione, organizzato secondo il piano di Proclama redatto nell’Era del Genio, fra i Cicli 371 e 406, è un sommario completo dell’intero progetto. Duecento nanocicli di esso sono dedicati a ciascuno dei cinque dipartimenti governativi del Consiglio dei Capi: amministrazione, informazione, comunicazione, trasporti ed esplorazione. Dopo un’interruzione programmata di quattrocento nanocicli allo scopo di consentire regolazioni di ricezione lungo il sentiero del segnale, comincia la trasmissione del Proclama vero e proprio. La trasmissione continua e continua, e si ferma soltanto venti microcicli più tardi. Quattro microcicli completi vengono dedicati a chiarimenti approfonditi dei principali progetti da intraprendersi da parte di ciascuno dei cinque dipartimenti. Di particolare interesse per il Comitato della Conchiglia Esterna, il gruppo governante l’immane regione concentrica che definisce il limite più remoto dello spazio sul quale i Coloni vantano autorità, è un progetto del Dipartimento Esplorazione per il rimpatrio nella Conchiglia Esterna di circa un milione di specie dello Zoo-sistema # 3.
(La trasmissione del Proclama, una messe d’informazioni traducibili in lingua, immagini, suoni e altre impressioni sensorie, a seconda degli esseri riceventi e del livello dei loro apparati di decrittazione, è l’inizio del processo governativo di ogni ciclo. Sulla base di tale Proclama, corpi regionali o agenzie amministrative con giurisdizioni subordinate regoleranno i rispettivi progetti per il ciclo in modo da armonizzarli con quelli annunciati dal Consiglio dei Capi; e, ciò, secondo la procedura particolareggiata definita dagli Articoli della Confederazione Coloniale.)
Il Proclama viene comunicato a tutta la Colonia e alle più vicine zone d’influenza della Conchiglia Interna per il tramite di gigantesche stazioni relè site lungo le vie di trasporto esistenti. Tali stazioni, che sono in realtà dei centri informativi con vaste biblioteche dove sono immagazzinati tutti i messaggi della Colonia fino a cento cicli, amplificano e ritrasmettono il segnale alla stazione seguente dello schema, ossia a una distanza di circa dieci microcicli-luce. Il margine della Colonia (dove comincia la Conchiglia Interna) è stato espanso dal Decreto sui Confini contenuto nel Proclama del Ciclo 416, e comprende ora ogni punto fino a tre millicicli-luce del centro amministrativo. Così, per raggiungere il colossale Complesso Zoo, che è una combinazione di tre stelle e diciannove pianeti (quattro dei quali artificiali) appena oltre il margine della Colonia, il messaggio del Proclama deve passare per trecento stazioni.
Il Comitato dei Curatori dello Zoo, che lo attendeva con ansia perché sperava di vedervi accolta la propria caldeggiata proposta di espansione del Complesso Zoo, constata con sorpresa che tale proposta è stata sostituita da un altro progetto di rimpatrio.
Il Comitato aveva proposto un’espansione dello Zoo, come rimedio alla florida espansione di progenie dovuta alle scoperte dell’ingegneria genetica dell’adattamento nei cicli 426-428, già una volta, nel Ciclo 429. Ma, anche allora, la richiesta era stata negata, il Consiglio dei Capi avendo raccomandato, come rimedio al problema del sovrappopolamento, il rimpatrio. Così, durante i Cicli 430-436, la popolazione del Complesso Zoo era stata mantenuta pressoché costante mediante trasferimenti regolari delle specie comuni ai luoghi d’origine.
A partire dal Ciclo 437, però, s’era avuta una rapida crescita d’interesse per la biologia comparata; crescita stimolata dalla scoperta, nel Settore 28 della Conchiglia Esterna, d’una quinta classe di forma di vita, che il Consiglio dei Biologi aveva denominato Tipo E. Spedizioni successive nella zona avevano rivelato non solo che il Tipo E era il tipo di vita dominante nei Settori 28-33, ma che i medesimi Settori vedevano altresì la sorprendente presenza del Tipo A. Per la prima volta, insomma, l’evoluzione naturale di una regione mostrava di prediligere una forma di vita diversa dal Tipo A dei Coloni e dagli ibridi evoluti da questo. Il desiderio di capire le insolite creature portò, nei Cicli 440 e 441, alle spedizioni di ricerca delle specie in pericolo nella Conchiglia Esterna e, nel Ciclo 442, alla creazione di numerosi mondi per lo studio specifico delle nuove forme di vita del Tipo E.
Molte di queste nuove specie fiorirono nello Zoo-sistema # 3, creando di nuovo problemi di sovrappopolazione e mancanza di spazio al Comitato dei Curatori. Il problema della mancanza di spazio essendo tanto più acuto in presenza della necessità di tener separate tutte le forme di vita di Tipo E e della rapida riproduzione delle medesime, il Comitato dei Curatori aveva appunto suggerito, all’inizio del processo di pianificazione del Ciclo 447, una modesta espansione del Complesso Zoo, proponendo non solo un quarto Zoo-sistema esclusivamente consacrato alle forme di vita del Tipo E, ma anche una vigorosa campagna per il rimpatrio totale di tutte le specie della Colonia e della Conchiglia Interna con coefficienti d’aggressività inferiori a 14.
Ora il Comitato dei Curatori è sbalordito dalle dimensioni del piano di rimpatrio per la Conchiglia Esterna contenuta nel Proclama del Ciclo 447. In una vivace discussione tecnica provocata dall’inattesa proposta, vengono ribaditi con vigore i pericoli di un rimpatrio delle forme di vita della Conchiglia Esterna nei pianeti d’origine, e il Comitato decide, in via provvisoria, di compiere un passo inconsueto: la presentazione al Consiglio dei Capi di una Variazione al Proclama. In essa, i Curatori dello Zoo fanno rilevare: 1) che le nuove forme del Tipo E sono state assoggettate a molti esperimenti genetici; 2) che le possibilità evolutive delle nuove specie sono pertanto incerte; 3) che le frequenze di monitoraggio e i laboratori sperimentali della Conchiglia Esterna sono inadeguati; 4) che i coefficienti di molte specie del gruppo non sono stati ancora tabulati con esattezza.