Jeff Lindsay
Dexter il delicato
A Hilary, come sempre
PERSONAGGI PRINCIPALI
Dexter Morgan: il Vendicatore
Deborah Morgan: sorellastra di Dexter
Brian: fratello di Dexter
Rita: moglie di Dexter
Astor, Cody: figli di Rita
Lily Anne: figlia di Dexter e Rita
Deke Slater: collega di Deborah
Samantha Aldovar: ragazza scomparsa
Tyler Spanos: sua amica
Bobby Acosta: figlio di un noto politico
Alana Acosta: matrigna di Bobby
George Kukarov: gestore di un locale notturno
Victor Chapin: dipendente di Kukarov
Kyle Chutsky: fidanzato di Deborah
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Questo reparto dell’ospedale è come un paese straniero. Niente atmosfera da campo di battaglia, niente medici dai camici zuppi di sangue che si scambiano battute su organi mancanti, niente capisala con sguardo arcigno e cartelletta alla mano, né branchi di vecchi ubriaconi in carrozzella e, soprattutto, niente pazienti che fissano tremebondi le doppie porte in acciaio, terrorizzati al pensiero di quel che può uscirne. Niente puzza di sangue, di dolore, di disinfettante; solo odori delicati e familiari. Anche i colori sono differenti: le pareti hanno tinte pastello, più morbide rispetto a quelle smorte di altri reparti, adibiti alla più prosaica sopravvivenza. Infatti non si respirano né l’atmosfera né gli spiacevoli odori che ho imparato ad associare agli ospedali. C’è soltanto una folla che si accalca adorante davanti a una grande vetrata e, con mia immensa sorpresa, in mezzo ci sono anch’io.
Ci stringiamo felici contro il vetro, facendo allegramente spazio ai nuovi arrivati. Che siano bianchi o neri, latino o afroamericani, asiatici o creoli, non ha importanza. Siamo tutti fratelli. Nessuno si offende o sghignazza, né si arrabbia se riceve di tanto in tanto una gomitata nelle costole, e nessuno, meraviglia delle meraviglie, sembra nutrire istinti violenti nei confronti del prossimo. Me compreso. Al contrario, ci ammassiamo tutti contro la vetrata, per assistere al miracolo che ha luogo nella stanza accanto.
Vi sembrano questi esseri umani? Riconoscete la Miami in cui ho sempre vissuto? O forse siamo stati vittime di strani esperimenti di fisica in cui acceleratori di particelle ci hanno spediti tutti su Mondo Bizzarro, dove la gente è sempre allegra, gentile e tollerante?
Dov’è finita la folla gioiosamente omicida di un tempo? E i compagni della mia gioventù, armati fino ai denti, invasati, mezzi matti e sanguinari? Possibile che la luce nell’altra stanza li abbia così cambiati e trasfigurati?
Quale fantastica visione al di là del vetro ha potuto trasformare un corridoio gremito di esseri umani qualunque, crudeli, pericolosi e violenti, in un gruppo di bonaccioni spensierati e senza midollo?
Do un’altra occhiata, incredulo: è così. Non ci sono dubbi. Disposte su quattro file, si agitano minuscole creature rosa e marroncine… Appaiono così piccole, rugose e inutili, eppure è per merito loro che questo branco di uomini vigorosi e spietati si è trasformato in un blob strisciante e arrendevole. E, come se tutto ciò non bastasse, ecco palesarsi un altro assurdo, drammatico e incredibile prodigio: uno di quegli gnocchi rosacei si è impossessato del nostro Diabolico e Davvero Depravato Dexter, mutando anche lui in un bavoso debosciato. E ora eccolo qui, lo gnocco, che agita il ditino verso la luce del neon, del tutto inconsapevole del miracolo appena compiuto… e inconsapevole persino del dito che sta muovendo, perché è l’assoluta Immagine dell’Inconsapevolezza… Eppure, guardate che cos’ha combinato con questo suo inconsapevole e inconscio dimenarsi. Guardate questa piccola meraviglia bagnata e profumata di latte, capace di cambiare ogni cosa.
Lily Anne.
Tre sillabe brevi e così ordinarie. Paiono prive di significato… ma attaccandole insieme e associandole a quello gnocco di carne che si agita nella culla è stato messo in atto il prodigio più grande. Il Dexter da Decadi Distaccato si è trasformato in una creatura dotata di un cuore che batte e pompa vita vera, e che sembra quasi vantare una certa somiglianza con un essere umano…
Ecco: lo gnocco fa un cenno con la potente manina e la Nuova Creatura all’interno di Dexter ricambia. Qualcosa nella cavità toracica preme e si gonfia, rimbalza contro le costole fino a stimolare i suoi muscoli facciali, che ora si distendono in uno spontaneo e quasi ignoto sorriso. Fulmini del cielo, si tratta forse di un’emozione? Sono crollato così tardi e così in fretta?
Apparentemente sì. Poi succede di nuovo.
Lily Anne.
— È il primo? — domanda una voce dietro di me.
Lancio una rapida occhiata alla mia sinistra, cercando di non perdere un solo secondo dello spettacolo all’interno della vetrata, finché non vedo un tozzo latinoamericano con indosso un paio di jeans e una linda camicia da lavoro con la scritta Manny cucita sulla tasca.
— Sì — rispondo, e lui annuisce.
— Io sono al terzo — dice, poi sorride. — E non mi è ancora passata la voglia.
— Non vedo perché dovrebbe — faccio, ricambiando lo sguardo di Lily Anne. Ora agita l’altra mano… e ora le muove tutte e due insieme! Che bambina sveglia.
— Ho avuto due maschi. — L’uomo scuote il capo, e aggiunge: — E poi una femmina.
Dal tono di voce capisco che il pensiero lo diverte e gli lancio un’altra occhiata furtiva. Come immaginavo, ha dipinta sul volto un’espressione di allegro orgoglio, stupida quanto la mia.
— Spesso i maschietti sono poco chiacchieroni — dice. — Stavolta volevo proprio una femminuccia e… — Il suo sorriso si fa ancora più largo.
Restiamo insieme per un po’ in complice silenzio, in contemplazione delle nostre stupende femminucce al di là del vetro.
Lily Anne.
Lily Anne Morgan. Ovvero il DNA di Dexter che vive e si propaga nel tempo fino a raggiungere una nuova generazione e non solo, anche il futuro remoto, un giorno al di là dell’immaginazione… Il DNA perpetua la vera essenza di me stesso e procede, fuori dalle grinfie della morte, lanciandosi con un balzo nell’avvenire, ben impacchettato nei cromosomi dexteriani… Come prospettiva è stupenda. O almeno, così pare al suo folle papà.
Tutto è cambiato. Un mondo che include anche Lily Anne Morgan è qualcosa di completamente sconosciuto: è più carino, più lindo, morbido e dai colori più luminosi. Tutto è più buono, persino la barretta di Snickers e la tazzina di caffè del distributore, ovvero ciò di cui mi sono nutrito nelle ultime ventiquattr’ore. La merendina aveva un sapore più invitante del solito e il caffè sapeva di speranza. La poesia inonda la mia mente arida e rifluisce fino ai polpastrelli: tutto mi sembra nuovo e meraviglioso. Il sapore del caffè e quello della vita. Ora c’è qualcosa da crescere, da proteggere, qualcosa di cui gioire. Un pensiero assai bizzarro mi sorprende: forse la vita non consiste più nel lasciarsi trasportare da quell’estasi oscura che mi caratterizzava prima di questo apocalittico istante. Forse il mondo di Dexter deve crollare ora e sulle sue ceneri ne sorgerà uno nuovo, felice e rosa confetto. E come la mettiamo con l’antico e terribile istinto a sventrare le pecore e gettarne via le ossa, ad aggirarsi nella notte malvagia come un mietitore e a offrire alla luna i lindi resti dei Deviati e Dexteriani Desii? Forse è venuto il tempo di smetterla, di non assecondare i propri impulsi, finché non si esauriscano del tutto.
Lily Anne è qui e io voglio essere una persona diversa.