«“Lord Elminster”? Spero di no. “Vecchio Mago” suona meglio, oppure “El”, o persino “Hei, Barbalunga!”. Dunque, Lansharra, come vorresti che ti chiamassi… se, per dire, dovessimo vivere insieme, come maestro e apprendista, per dieci o dodici estati almeno!»
Il volto della ragazza divenne improvvisamente pallido. «Come fate a conoscere il mio nome segreto!»
El le sorrise con dolcezza, scrollò le spalle e allargò le mani in un gesto d’innocenza. «Mystra parla anche a me.»
MA NON LA SMETTI MAI? DONNE, DONNE, DONNE… SE NON FOSSI STATO DONNA PER UN PO’, CREDO NE SARESTI DAVVERO DIPENDENTE.
NON VEDO MAGIA, UMANO! NON TI STARAI PER CASO ILLUDENDO CHE LA MIA PAZIENZA SIA AUMENTATA, VERO?
Su Toril, Mystra è magica.
SÌ, DAVVERO? OH. OHO. MOSTRAMI TUTTO, MAGO!
Naturalmente.
22.
Lo svuotamento di Elminster
La voce che amava tanto sembrò scaturire roca e turbinante dal fuoco. «Perché Aglarond? Ti stai stancando di battere sempre gli stessi vecchi posti, O Spada di Mystra?»
L’uomo barbuto, vestito di nero smise di camminare per guardare nelle fiamme crepitanti. «Auluua?» gridò. «Maestra?»
«Esattamente.» Le fiamme scoppiettarono e si sollevarono in lingue lambenti di fuoco. «Sono un po’ sola, Principe di Athalantar. Gli anni passano, io trascorro le notti seduta ad attendere, e tu non vieni mai da me.»
Elminster quasi entrò nel fuoco, le mani tese ad abbracciare… il nulla. Il bagliore ondeggiante si rifletté sul suo viso mentre s’inclinava sul focolare, e illuminò le lacrime improvvise che caddero crepitanti nel fuoco ai suoi piedi.
«I tuoi stivali si bruceranno, El», esclamò la Srinshee, la voce più bassa, e meno giocosa. «Allontanati e smetti di piangere, altrimenti farai singhiozzare anche me.»
Quasi riluttante Elminster le ubbidì, lo sguardo fisso nelle fiamme. «Perché sei venuta da me!» chiese meravigliato.
«Mi hai chiamato… proprio ora, nel tuo mormorio. Quando hai detto “Quest’assassina di maghi dev’essere al pari della Srinshee nello sferrare incantesimi mortali”. Proprio così!»
El sogghignò e misurò la stanza a grandi passi, agitando le mani. «Beh, dev’esserlo. Ascolta: alcuni emissari sferrano incantesimi nel palazzo di Aglarond, e quella siniscalco-apprendista, la Simbul, mai sentita prima, li batte tutti con i suoi incantesimi… tre volte!»
Il mago giunse in fondo alla stanza, poi si voltò per tornare indietro. «Non è un lavoro facile, stupire i Maghi Rossi, ma questa donna misteriosa vi è riuscita in maniera tanto poderosa. Invece di firmare la resa del regno, la Grande Regina Ilione sottoscrive un trattato con Thay, che li rende quasi alleati! Dappertutto fra i maghi sento parlare di questa donna di temperamento e dei suoi incantesimi micidiali, e si mormora che Ilbrul Cornadariete, che affermava di venire da Netheril, Englezaer l’Incantatore, il cacciatore d’incantesimi Ammarask e Brastimeir il Coraggioso stiano andando tutti in battaglia contro di lei! Aglarond sta diventando troppo forte, secondo me… e questa Simbul dev’essere fermata!»
«Quella lista dei caduti è vera, eppure, audace leone, c’era un tempo in cui ammiravi le maghe potenti! Oppure la tua memoria della serena Cormanthor e dei tempi gloriosi di Myth Drannor vacilla!»
«No, ma Mystra mi chiede di insegnare la magia, non di starmene ozioso mentre uno stregone ambizioso, uomo o donna che sia, uccide mago dopo mago, estinguendo tanto sapere in pochi istanti!»
«Allora perché non ti sei ancora avvolto in abiti d’ira e di potenza e non hai ancora distrutto Aglarond, per calpestare con esso la Simbul! Hai paura?»
Elminster sbuffò. «Sarò anche pazzo, ma anche timoroso di fare la cosa sbagliata, se mi permetti un vanto. No, ogni volta che decido di sfidare questa Simbul, sento Mystra che mi sussurra: “Guarda bene, prima”.»
«E allora!»
«Sono stato troppo occupato in altre questioni di magia e in altre missioni per Mystra. Tuttavia è passato troppo tempo, ed è ormai ora che rovesci questa Simbul, dopo aver studiato le sue gesta e le sue imprese come suggerisce la dea, naturalmente».
«Sembra che tu abbia già deciso che quella donna debba morire, Spada di Mystra. Tuttavia, potrebbe rivelarsi tutt’altro che facile: non temi la sconfitta e la morte per mano di quest’ammazzamaghi di evidente potere! È pericolosa, potrebbe ucciderti.»
Elminster allargò le mani. «Potrei essere sopraffatto e ucciso in qualsiasi momento, e quale sarebbe allora il valore della mia vita? lo non sono nient’altro che una piccola parte dei servizi che ho reso ad altri.»
Le fiamme sembrarono allargarsi in un sorriso; un sorriso che conosceva bene, tanto che gli occhi gli si riempirono di lacrime fin quasi a soffocarlo.
«lo vado, El, perciò ascoltami ora: se vai ad Aglarond, armati per la peggiore battaglia d’incantesimi della tua vita. Parti anche con la mente aperta e preparati a rimanere sorpreso.»
Vi fu una grande folata di scintille e cenere, e il fuoco si spense, gettando la stanza nell’oscurità.
AHHH, E SEI RIMASTO SORPRESO. HAI CERTAMENTE FATTO LA TUA PARTE PER RENDERE FAERÛN UN LUOGO ECCITANTE PER I MAGHI… MA NON VEDO ANCORA LA MAGIA SEGRETA CHE STO ASPETTANDO, E TU?
[immagini limpide che sorgono]
«Le voci, Lord Elminster, corrono come un cane che guaisce; la verità striscia come una lumaca silenziosa nella sua scia.»
El sospirò e annuì. «Una bella frase, Thauntar. Tuttavia i maghi sono morti… e anche in numero impressionante.»
Il guerriero guercio scrollò le spalle nella sua vecchia armatura fatta di pezzi diversi e rispose: «lo cerco di vedere la verità, come mi ha insegnato la Signora che entrambi serviamo, e comprendo che tu possa aver udito molto più di ciò che è vero. Il trattato non è un’alleanza di guerra, ma un patto di non aggressione. Aglarond si assicura la sopravvivenza, per qualche anno, almeno, e Thay ottiene la possibilità incontrastata d’infiltrare e influenzare… A lungo termine, assorbirà il regno di Ilione con il minimo costo e il minimo sforzo».
El si strinse nelle spalle.
Thauntar sollevò un guanto arrugginito e aggiunse: «Inoltre, quest’accordo fu sottoscritto solo dopo che la donna chiamata Simbul uccise tre gruppi di emissari Thayani in visita».
«Già, e perché l’avrebbe fatto! Erano stati troppo sgarbati con lei?»
«Quale Thayano non è rude con tutti al di fuori di Thay? Ma c’è dell’altro, Lord: tutti gli inviati si rivelarono essere maghi desiderosi di uccidere tutti i presenti nel palazzo, una volta insediatisi.»
«So che questa Simbul distrugge quasi ogni mago che incontra sulla sua strada, eppure faccio fatica a credere alla quantità del suo raccolto, in così poco tempo!»
«La Simbul, Lord… e ascolta bene le mie parole: uccide solo quelli che minacciano Aglarond.»
«Oh, suvvia… che mi dici dei maghi di Cormyr?»
«Un’ambasciata giungerà da una città nel Chessenta proprio questa sera, Lord. Tuttavia, infiltrati Thayani si annidano fra essi. Perciò, anche Cormyr ospitava involontariamente i serpenti di Thay.»
Elminster si accigliò. «Ti ringrazio per il consiglio, saggio Thauntar. Andrò a vedere di persona questa cacciatrice di Thayani.»
«È sempre la cosa migliore», concordò il guerriero. Entrambi annuirono e poi s’abbracciarono, afferrandosi per le spalle. Si salutarono con la mano e partirono, l’uno in un turbine di scintille magiche, l’altro trascinandosi su per la collina con gli stivali logori.
SUPPONGO CHE AMAVI ANCHE LUI, IL GUERRIERO MUSCOLOSO?