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1° squadrone — (Tenente Silva, ospedalizz.)

2° squadrone — Sottotenente Khoroshen

3° squadrone — Sottotenente Graham

Avrei dovuto trovarmi sotto il tenente Silva, che tuttavia era stato ricoverato in ospedale il giorno precedente il mio arrivo a bordo, per non so quale malanno. Questo non implicava necessariamente che dovessi prendere io il suo squadrone. Un sottotenente provvisorio non è considerato come dotato di proprietà stabili. Il capitano Blackstone poteva benissimo mettermi sotto il tenente Bayonne affidando a un sergente il comando del suo primo squadrone, oppure prendere lui stesso il comando del primo squadrone.

In effetti fece tutt’e due le cose, però mi nominò anche caposquadrone al Primo guardie nere.

Ci riuscì facendosi prestare il miglior sergente dei lupi e nominandolo suo aiutante di battaglione al posto del sergente maggiore. Poi prese il sergente maggiore e lo mise come sergente di squadrone al Primo guardie nere (attribuendogli quindi un incarico inferiore al suo grado). Infine, spiegò a chiare lettere la situazione in una conferenza tutta a mio beneficio: io sarei apparso come caposquadrone sull’organigramma, ma il capitano stesso e il suo sergente maggiore avrebbero comandato lo squadrone.

Finché mi comportavo bene, potevo restare segnato sull’organigramma. Mi sarebbe stato perfino permesso di lanciarmi come caposquadrone, ma sarebbe bastata una parolina del sergente di squadrone al mio comandante di compagnia e sarei stato schiacciato come una formica.

La soluzione non mi dispiaceva. Lo squadrone era mio finché riuscivo a cavarmela, e nel caso non reggessi più, quanto più presto mi facevo da parte tanto di guadagnato era per tutti. Inoltre, era molto meno snervante ereditare uno squadrone a quel modo che vederselo arrivare tra capo e collo per una catastrofe improvvisa durante l’azione.

Prendevo il mio incarico molto seriamente, però. Si trattava del mio squadrone, era scritto anche sull’organigramma. Ma non avevo ancora imparato a delegare l’autorità, e per una settimana mi aggirai negli alloggiamenti della truppa molto più di quanto sia consigliabile. Poi, Blackie mi chiamò nella sua cabina.

— Figliolo, cosa diavolo pensa di fare?

Risposi in modo formale che stavo cercando di tenere il mio squadrone pronto ad agire.

— Ah, sì? Be’, il risultato sarà assai diverso. Li sta irritando, diventeranno un nido di vespe. Perché crede che le abbia prestato il mio sergente maggiore? Se va in cabina, si attacca a un gancio, e ci resta appeso fino allo sbarco, lui le consegnerà uno squadrone accordato come un violino.

— Come vuole, capitano — risposi, un po’ avvilito.

— Altra cosa… Non mi piace che un ufficiale si comporti come un cadetto imbalsamato. La smetta di starsene impalato e battere i tacchi. Gli ufficiali devono assumere un aspetto rilassato. Capito, ragazzo mio?

— Sì, signore.

— E che sia l’ultima volta che mi dà del signore. Anche quando saluta, si tolga dalla faccia quell’aria solenne e faccia un bel sorriso.

— Sì, s… d’accordo.

— Così va meglio. Si appoggi contro quella paratia. Si gratti, sbadigli, faccia quello che vuole, basta che non resti lì come un soldatino di piombo.

Tentai e sorrisi, intimidito, scoprendo quanto è difficile rompere un’abitudine. Appoggiarsi al muro è molto più difficile che starsene sull’attenti. Il capitano Blackstone mi studiò pensoso.

— Imparerà — disse. — Un ufficiale non può avere l’aria spaventata: è contagiosa. E ora, Johnnie, mi dica di che cosa ha bisogno il suo squadrone. Venga al sodo. Non mi interessa sapere se uno degli uomini non ha il numero di calzini prescritti dal regolamento.

Pensai in gran fretta. — Ecco… sa per caso se il tenente Silva intende proporre Brumby per la promozione a sergente?

— Lo so. Ma qual è il suo parere?

— Dalle carte risulta che da due mesi Brumby opera in qualità di caposquadrone. Le sue note caratteristiche sono soddisfacenti.

— Ho chiesto il suo parere.

— Ecco… non l’ho mai visto in azione, quindi non posso fornire un parere preciso. Da come la vedo io, ha fatto da sergente per troppo tempo per lasciargli passare davanti un capopattuglia. Dovremmo dargli la terza striscia prima del lancio, oppure bisognerà farlo trasferire appena rientriamo alla base. Anche prima, se c’è una possibilità di trasferimento nello spazio.

Blackie grugnì. — È alquanto generoso nel dare via le mie guardie nere, per essere soltanto un sottotenente provvisorio.

Diventai tutto rosso. — In ogni modo, è un punto debole nel mio squadrone. Brumby va promosso o trasferito. Non voglio che torni al suo posto per vedersi scavalcare da un altro: ne resterebbe amareggiato, e sarebbe peggio che perderlo. Se non possiamo promuoverlo, dobbiamo fargli cambiare aria. In questo modo non soffrirà umiliazioni e avrà ottime probabilità di diventare sergente presso un’altra unità, invece di arenarsi qui.

— Sì, eh? — Blackie mi guardò con aria sorniona. — Dopo quest’analisi magistrale, provi a sfruttare i suoi poteri di deduzione e mi dica perché il tenente Silva non l’ha fatto trasferire tre settimane fa, quando eravamo a Sanctuary.

Infatti me l’ero chiesto. Quando si è presa la decisione di trasferire un uomo bisogna provvedere al più presto possibile: è meglio per l’uomo e per i suoi compagni, così dice il testo. Chiesi: — Forse il tenente Silva era già ammalato a quell’epoca?

— No.

Il puzzle si ricomponeva. — Capitano, io propongo che Brumby abbia immediatamente la promozione.

Corrugò la fronte. — Un momento fa voleva disfarsene perché era inutile.

— Non è esatto. Ho detto che bisognava prendere una delle due decisioni, ma non sapevo quale. Adesso lo so.

— Continui.

— Ecco, partendo dal principio che il tenente Silva sia un ufficiale efficiente…

— Giovanotto, per sua norma, Mercurio Silva ha sul suo stato di servizio una serie ininterrotta di Eccellente-Proposto per la promozione.

— Non ne dubitavo affatto — assicurai. — Ho ereditato un ottimo squadrone, infatti. Un buon ufficiale potrebbe non promuovere un uomo per… oh, per centomila motivi, e tuttavia astenersi dal mettere la sua sfiducia per iscritto. Ma in questo caso, se Silva non avesse potuto proporre Brumby per la promozione, si sarebbe guardato dal tenerlo con sé, liberandosene alla prima occasione. Invece non l’ha fatto. Di conseguenza, concludo che Silva intendeva promuovere Brumby. — Poi aggiunsi: — Non capisco, però, perché non l’abbia fatto tre settimane fa, in modo che Brumby potesse portare la sua terza striscia mentre era in RR.

Il capitano Blackstone sorrise. — Lo dice perché pensa che io non sia efficiente?

— Prego?

— Niente, niente. Lei è ancora in fasce, ragazzo mio, non posso pretendere che conosca tutti i trucchi del mestiere. Ma stia a sentire e imparerà. Finché siamo in guerra, non promuova mai un uomo poco prima di rientrare alla base.

— Come… Perché no, capitano?

— Ha detto che se Brumby non veniva promosso, bisognava inviarlo all’ufficio ricollocamento. Ma è là che sarebbe andato se fosse stato promosso tre settimane fa. Lei non sa che fame di ufficiali ci sia, alla base. Butti un po’ l’occhio tra quei dispacci e troverà che ci chiedono di fornire due sergenti. Con un sergente di squadrone distaccato al corso ufficiali, e un posto di caposquadra vacante tra i miei ranghi, io mi trovavo al di sotto del minimo e quindi nella condizione di rifiutare. — Rise, furbescamente. — La guerra è dura, figliolo, e i suoi stessi colleghi le portano via gli uomini migliori di sotto il naso, se non sta attento. — Prese da un cassetto due fogli di carta. — Guardi…

Uno era una lettera di Silva a Blackie, che raccomandava Brumby per la promozione: risaliva a circa un mese prima. L’altra era la promozione a sergente e riportava la data del giorno successivo alla partenza da Sanctuary.