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- Parigi, eh? Ci sono stato anch'io, tanti anni fa. Costruivamo un bel palazzo proprio in riva alla Senna. Chissà chi ci abita. E poi dove sei stato?

- Sono stato in America.

- L'America, eh? Ci sono stato anch'io, tanti anni fa, chissà quanti. Sono stato a Nuova York, a Buenos Aires, a San Paulo, a Montevideo. Sempre a fare case e palazzi e a piantare bandiere sui tetti. E in Australia ci sei stato?

- No, ancora no.

- Eh, io ci sono stato Sì. Ero giovane allora e non muravo ancora, portavo il secchio della calcina e passavo la sabbia al setaccio. Costruivamo una villa per un signore di là. Un bravo signore. Ricordo che una volta mi domandò come si cucinavano gli spaghetti, e scriveva tutto quello che dicevo. E a Berlino ci sei stato?

- Non ancora.

- Eh, io ci sono stato prima che tu nascessi. Bei palazzi, che facevamo, belle case robuste. Chissà se sono ancora in piedi. E ad Algeri ci sei stato? Ci sei stato al Cairo, in Egitto?

- Ci voglio andare proprio quest'estate.

- Eh, vedrai belle case dappertutto. Non per dire, i miei muri sono sempre cresciuti ben diritti, e dai miei tetti non è mai entrata una goccia d'acqua.

- Ne avete costruite, di case...

- Eh qualcuna, non per dire, qua e là per il mondo.

- E voi?

- Eh, a far le case per gli altri sono rimasto senza casa io. Sto al ricovero, vedi? Così va il mondo.

Sì, così va il mondo, ma non è giusto.

Il maestro Garrone

Novità, novità: dappertutto novità.

La Befana quest'anno è arrivata a bordo di un razzo a diciassette stadi, e in ogni stadio c'era un armadio zeppo di doni, e davanti ad ogni armadio un robot elettronico con tutti gli indirizzi dei bambini. Non solo dei buoni, ma di tutti: perché bambini cattivi non ne esistono, e la Befana, finalmente, lo ha imparato.

Novità a Carnevale: il vecchio Pulcinella ha indossato una tuta spaziale, Gianduia lanciava coriandoli da uno sputnik d'argento, le Damine Rococò e la Fata Turchina seguivano il corteo mascherato in elicottero.

Novità a Pasqua. Rompiamo l'uovo di cioccolato e chi ne salta fuori? Sorpresa: un pulcino marziano, con un'antenna sul berretto. L'uovo era un uovo volante. (Leggete tutta la storia del pulcino cosmico a pagina 195.)

Novità da tutte le parti. Perché dunque il maestro Garrone (nipote di quel bravo Garrone del libro Cuore) è tanto malinconico?

- Caro signor Gianni, - egli dice, - anche a me le novità fanno piacere. Che belle macchine ci sono nelle fabbriche, che belle astronavi in cielo. E anche il frigorifero, com'è bello. Ma la mia scuola, l'ha vista? È tale e quale come era ai tempi di mio nonno Garrone e dei suoi compagni: il Muratorino, De Rossi e Franti, quel cattivello. Di belle macchine, là dentro, neanche l'ombra. Gli stessi banchi graffiati e scomodi d'una volta. Vorrei che la mia scuola fosse bella come un bel televisore, come una bella automobile. Ma chi mi aiuta?

Il pianeta della verità

La pagina seguente è copiata da un libro di storia in uso nelle scuole del pianeta Muri, e parla di un grande scienziato di nome Brun (nota, lassù tutte le parole finiscono in «un»: per esempio non si dice «la luna» ma «lun lun»; «la polenta» si dice «lun polentun», eccetera). Ecco qua:

«Brun, inventore, vissuto duemila anni, attualmente conservato in un frigorifero, dal quale si risveglierà tra 49000 secoli per ricominciare a vivere. Era ancora un bambino in fasce quando inventò una macchina per fare gli arcobaleni, che funzionava ad acqua e sapone, ma invece che semplici bolle ne uscivano arcobaleni di tutte le misure, che si potevano distendere da un capo all'altro del cielo e servivano a molti usi, anche per appendervi il bucato ad asciugare. All'asilo infantile, giocando con due bastoncelli, inventò un trapano per fare i buchi nell'acqua. L'invenzione fu molto apprezzata dai pescatori, che l'usavano come passatempo quando il pesce non abboccava.

In prima elementare inventò: una macchina per fare il solletico alle pere, una pentola per friggere il ghiaccio, una bilancia per pesare le nuvole, un telefono per parlare con i sassi, il martello musicale, che mentre piantava i chiodi suonava bellissime sinfonie, eccetera.

Sarebbe troppo lungo ricordare tutte le sue invenzioni. Citiamo solo la più famosa, cioè la macchina per dire le bugie, che funzionava a gettoni. Per ogni gettone si potevano ascoltare quattordicimila bugie. La macchina conteneva tutte le bugie del mondo: quelle che erano già state dette, quelle che la gente stava pensando in quel momento, e tutte le altre che si sarebbero potute inventare in seguito. Quando la macchina ebbe recitato tutte le bugie possibili, la gente fu costretta a dire sempre la verità. Per questo il pianeta Mun è detto anche il pianeta della verità».

Il marciapiede mobile

Sul pianeta Beh hanno inventato un marciapiede mobile che gira tutt'intorno alla città. Come la scala mobile, insomma: soltanto che non è una scala, ma un marciapiede, e si muove a piccola velocità, per dare alla gente il tempo di guardare le vetrine e per non far perdere l'equilibrio a quelli che debbono scendere e salire. Sul marciapiede ci sono anche delle panchine, per quelli che vogliono viaggiare seduti, specialmente vecchietti e signore con la sporta della spesa. 1 vecchietti, quando si sono stancati di stare ai giardini pubblici e di guardare sempre lo stesso albero, vanno a fare una crociera sui marciapiedi. Stanno comodi e beati. Chi legge il giornale, chi fuma il sigaro, si riposano.

Grazie all'invenzione di questo marciapiede sono stati aboliti i tram, i filobus e le automobili. La strada c'è ancora ma è vuota, e serve ai bambini per giocarci alla palla, e se un vigile urbano tenta di portargliela via, prende la multa.

Cucina spaziale

Un mio amico cosmonauta è stato sul pianeta x213, e mi ha portato per ricordo il menù di un ristorante di lassù. Ve lo ricopio tale e quale:

ANTIPASTI

- Ghiaia di fiume in salsa di tappi

- Crostini di carta asciugante

- Affettato di carbone

MINESTRE

- Rose in brodo

- Garofani asciutti al sugo d'inchiostro

- Gambe di tavolini al forno

- Tagliatelle di marmo rosa al burro di lampadine

tritate

- Gnocchi di piombo

PIATTI PRONTI

- Bistecca di cemento armato

- Tristecca ai ferri

- Tristezze alla griglia

- Arrosto di mattoni con insalata di tegole

- Do di petto di tacchino

- Copertoni d'automobile bolliti con pistoni

- Rubinetti fritti (caldi e freddi)

- Tasti di macchina da scrivere (in versi e in prosa) PIATTI DA FARSI

- A piacere

Per spiegare quest'ultima espressione, un po' generica, aggiungerò che il pianeta x213, a quanto pare, è interamente commestibile: ogni cosa, lassù, può essere mangiata e digerita, anche l'asfalto della strada. Anche le montagne? Anche quelle. Gli abitanti di x 213 hanno già divorato intere catene alpine.

Uno, per esempio, fa una gita in bicicletta: gli viene fame, smonta e mangia la sella, o la pompa. 1 bambini sono ghiottissimi di campanelli.

La prima colazione si fa così: suona la sveglia, tu ti svegli, acchiappi la sveglia e la mangi in due bocconi.