- Non ti sarai sbagliata?
- Mi cascasse il naso se ne ha fatto uno di meno. - Ma dove andremo a finire!
Chiacchieravano, chiacchieravano e in conclusione dicevano che il parroco metteva troppo olio nell'insalata.
Una volta la donnina e le sue amiche si misero tutte insieme, ed erano più di sette, sotto le finestre del signor Delio a spiare. Ma il signor Delio non starnutiva per nulla, perché non fiutava tabacco e non aveva il raffreddore.
- Neanche uno starnuto, - disse la donnina. - Qui gatta ci cova.
- Sicuro, - dissero le sue amiche.
Il signor Delio le sentì, mise una bella manciata di pepe nello spruzzatore del moschicida e senza farsi scorgere lo soffiò addosso a quelle pettegole, che se ne stavano rimpiattate sotto il davanzale.
- Etcì! - fece la donnina.
- Etcì! Etcì! - fecero le sue amiche. E giù tutte insieme a fare uno starnuto dopo l'altro.
- Ne ho fatti di più io, - disse la donnina.
- Di più noi, - dissero le sue amiche. Si presero per i capelli, se le diedero per diritto e per traverso, si strapparono i vestiti e persero un dente ciascuna.
Dopo quella volta la donnina non parlò più con le sue amiche, comprò un libretto e una matita e andava in giro tutta sola soletta, e per ogni starnuto che sentiva faceva una crocetta.
Quando morì trovarono quel libretto pieno di croci e dicevano: - Guardate, deve aver segnato tutte le sue buone azioni. Ma quante ne ha fatte! Se non va in Paradiso lei non ci va proprio nessuno.
Il Paese senza punta
Giovannino Perdigiorno era un grande viaggiatore. Viaggia e viaggia, una volta capitò in un paese dove gli spigoli delle case erano rotondi, e i tetti non finivano a punta ma con una gobba dolcissima. Lungo la strada correva una siepe di rose e a Giovannino venne lì per lì l'idea di infilarsene una all'occhiello. Mentre coglieva la rosa faceva molta attenzione a non pungersi con le spine, ma si accorse subito che le spine non pungevano mica, non avevano punta e parevano di gomma, e facevano il solletico alla mano.
- Guarda, guarda, - disse Giovannino ad alta voce. Di dietro la siepe si affacciò una guardia municipale, sorridendo.
- Non lo sapeva che è vietato cogliere le rose?
- Mi dispiace, non ci ho pensato.
- Allora pagherà soltanto mezza multa, - disse la guardia, che con quel sorriso avrebbe potuto benissimo essere l’omino di burro che portava Pinocchio al Paese dei Balocchi. Giovannino osservò che la guardia scriveva la multa con una matita senza punta, e gli scappò di dire:
- Scusi, mi fa vedere la sua sciabola?
- Volentieri, - disse la guardia. E naturalmente nemmeno la sciabola aveva la punta.
- Ma che paese è questo? - domandò Giovannino.
- Il Paese senza punta, - rispose la guardia, con tanta gentilezza che le sue parole si dovrebbero scrivere tutte con la lettera maiuscola.
- E per i chiodi come fate?
- Li abbiamo aboliti da un pezzo, facciamo tutto con la colla. E adesso, per favore, mi dia due schiaffi. Giovannino spalancò la bocca come se dovesse inghiottire una torta intera.
- Per carità, non voglio mica finire in prigione per oltraggio a pubblico ufficiale. 1 due schiaffi, semmai, dovrei riceverli, non darli.
- Ma qui usa così, - spiegò gentilmente la guardia, - per una multa intera quattro schiaffi, per mezza multa due soli.
- Alla guardia? - Alla guardia.
- Ma è ingiusto, è terribile.
- Certo che è ingiusto, certo che è terribile, - disse la guardia. - La cosa è tanto odiosa che la gente, per non essere costretta a schiaffeggiare dei poveretti senza colpa, si guarda bene dal fare niente contro la legge. Su, mi dia quei due schiaffi, e un'altra volta stia più attento.
- Ma io non le voglio dare nemmeno un buffetto sulla guancia: le farò una carezza, invece.
- Quand'è così, - concluse la guardia, - dovrò riaccompagnarla alla frontiera.
E Giovannino, umiliatissimo, fu costretto ad abbandonare il Paese senza punta. Ma ancor oggi sogna di poterci tornare, per viverci nel più gentile dei modi, in una bella casetta col tetto senza punta.
Il paese con l'esse davanti
Giovannino Perdigiorno era un grande viaggiatore. Viaggia e viaggia, capitò nel paese con l'esse davanti. - Ma che razza di paese è? - domandò a un cittadino che prendeva il fresco sotto un albero.
Il cittadino, per tutta risposta, cavò di tasca un temperino e lo mostrò bene aperto sul palmo della mano.
- Vede questo?
- E un temperino.
- Tutto sbagliato. Invece è uno «stemperino», cioè un temperino con l'esse davanti. Serve a far ricrescere le matite, quando sono consumate, ed è molto utile nelle scuole.
- Magnifico, - disse Giovannino. - E poi? - Poi abbiamo lo «staccapanni».
- Vorrà dire l'attaccapanni.
- L’attaccapanni serve a ben poco, se non avete il cappotto da attaccarci. Col nostro «staccapanni» è tutto diverso. Lì non bisogna attaccarci niente, c'è già tutto attaccato. Se avete bisogno di un cappotto andate lì e lo staccate. Chi ha bisogno di una giacca, non deve mica andare a comprarla: passa dallo staccapanni e la stacca. C'è lo staccapanni d'estate e quello d'inverno, quello per uomo e quello per signora. Così si risparmiano tanti soldi.
- Una vera bellezza. E poi?
- Poi abbiamo la macchina «sfotografica», che invece di fare le fotografie fa le caricature, così si ride. Poi abbiamo lo «scannone».
- Brr, che paura.
- Tutt'altro. Lo «scannone» è il contrario del cannone, e serve per disfare la guerra.
- E come funziona?
- È facilissimo, può adoperarlo anche un bambino. Se c'è la guerra, suoniamo la stromba, spariamo lo scannone e la guerra è subito disfatta.
Che meraviglia il paese con l'esse davanti.
Gli uomini di burro
Giovannino Perdigiorno, gran viaggiatore e famoso esploratore, capitò una volta nel paese degli uomini di burro. A stare al sole si squagliavano, dovevano vivere sempre al fresco, e abitavano in una città dove al posto delle case c'erano tanti frigoriferi. Giovannino passava per le strade e li vedeva affacciati ai finestrini dei loro frigoriferi, con una borsa di ghiaccio in testa. Sullo sportello di ogni frigorifero c'era un telefono per parlare con l'inquilino.
- Pronto. - Pronto. - Chi parla?
- Sono il re degli uomini di burro. Tutta panna di prima qualità. Latte di mucca svizzera. Ha guardato bene il mio frigorifero?
- Perbacco, è d'oro massiccio. Ma non esce mai di lì? - D'inverno, se fa abbastanza freddo, in un'automobile di ghiaccio.
- E se per caso il sole sbuca d'improvviso dalle nuvole mentre la Vostra Maestà fa la sua passeggiatina? - Non può, non è permesso. Lo farei mettere in prigione dai miei soldati.
- Bum, - disse Giovannino. E se ne andò in un altro paese.
Alice Cascherina
Questa è la storia di Alice Cascherina, che cascava sempre e dappertutto.
Il nonno la cercava per portarla ai giardini: