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Oh.

«Quella notte» dice Maria, «ho detto che volevo abortire il tuo concepito.»

Abbiamo perso pressione in cabina.

Chiedo a Maria come mi chiamo.

Stiamo per morire tutti quanti.

Maria dice: «Tyler Durden. Il tuo nome и Tyler Cacca-per-Cervello Durden. Vivi al 5123 di Paper Street che и attualmente invasa dai tuoi piccoli discepoli che si rapano a zero e si bruciano la pelle con la lisciva».

Devo assolutamente dormire.

«Devi tornare immediatamente qui» grida Maria al telefono, «prima che quei piccoli troll usino me per farne sapone.»

Devo trovare Tyler.

La cicatrice che ha sulla mano, domando a Maria, come se l'и procurata?

«Tu» dice Maria. «Mi hai baciato la mano.»

Devo trovare Tyler.

Devo dormire un po'.

Devo dormire.

Devo mettermi a dormire.

Do la buonanotte a Maria e le grida di Maria sono piщ tenui, piщ tenui, piщ tenui, via via che allungo il braccio e riappendo il ricevitore.

22

Tutta notte i tuoi pensieri sono in onda.

Sto dormendo? Ho mai dormito? Cosм va l'insonnia.

Cerchi di rilassarti un po' di piщ a ogni respiro, ma il tuo cuore galoppa ancora e i pensieri ti turbinano nella testa.

Non c'и niente che funzioni. Non la meditazione guidata.

Sei in Irlanda.

Non la conta delle pecore.

Conti i giorni, le ore, i minuti fino all'ultima volta che ricordi di esserti addormentato. Il tuo medico ha riso. Nessuno и mai morto per mancanza di sonno. Con quella faccia da vecchio frutto ammaccato hai l'aria di un morto.

Alle tre di notte passate in un letto di motel a Seattle и troppo tardi per trovarti un gruppo di sostegno ai malati di cancro. Troppo tardi per trovare una manciata di capsuline blu di Amytal Sodium o di Seconal color rossetto, tutta quanta la scenografia della Valle delle Bambole. Alle tre di notte passate non puoi entrare in un fight club.

Devi trovare Tyler.

Devi dormire un po'.

Poi sei sveglio e Tyler и lм nel buio vicino al letto.

Ti svegli.

Nel momento in cui ti stavi addormentando Tyler era lм a dire: «Sveglia. Svegliati, abbiamo risolto il problema con la polizia qui a Seattle. Svegliati».

Il commissario voleva dare un taglio a quella che definiva un'attivitа da bande criminali e agli incontri pugilistici illegali dopo l'orario di chiusura.

«Ma non c'и da preoccuparsi» dice Tyler. «Il signor commissario non sarа piщ un problema» dice Tyler. «Ora lo teniamo per le palle.»

Chiedo a Tyler se mi pedinava.

«Buffo» risponde Tyler, «volevo chiedere io a te la stessa cosa. Tu parli di me in giro, stronzetto. Sei venuto meno al giuramento.»

Tyler si stava domandando quando lo avevo inquadrato.

«Ogni volta che ti addormenti» dice Tyler, «io scappo a fare cose pazze, qualcosa di folle, qualcosa di completamente fuori di testa.»

Tyler s'inginocchia accanto al letto e bisbiglia: «Giovedм scorso tu ti sei addormentato e io ho preso un aereo e sono andato a Seattle per un piccolo sopralluogo a un fight club. A controllare quanta gente era stata mandata via, cose di questo genere. A cercare nuovi talenti. Abbiamo un Progetto Caos anche a Seattle».

La punta del dito di Tyler mi percorre la tumefazione sull'arcata sopracciliare. «Abbiamo il Progetto Caos a Los Angeles e Detroit, un grosso Progetto Caos a Washington e a New York. Abbiamo un Progetto Caos a Chicago di quelli che non ci crederesti mai.»

Tyler dice: «Non riesco a credere che hai mancato al tuo giuramento. La prima regola и che non si parla del fight club».

Era a Seattle la settimana scorsa quando un barista con il collo ingessato gli ha detto che la polizia voleva chiudere il fight club. Ci si era messo di mezzo il commissario in persona, voleva un'azione esemplare.

«Il fatto и» dice Tyler, «che noi abbiamo poliziotti che vengono a combattere al fight club e ci provano un gran gusto. Abbiamo giornalisti e impiegati e avvocati e noi sappiamo tutto prima che avvenga.»

Volevano chiuderci.

«Almeno a Seattle» dice Tyler.

Ho chiesto a Tyler lui che cos'ha fatto.

«Che cos'abbiamo fatto noi» dice Tyler.

Abbiamo convocato una riunione del Comitato Aggressioni.

«Non ci sono piщ un tu e un io» dice Tyler e mi pizzicotta la punta del naso. «Credo che a questo ci sei giа arrivato.»

Usiamo tutt'e due lo stesso corpo, ma in tempi diversi.

«Abbiamo indetto un compito speciale» dice Tyler. «Abbiamo detto: "Portatemi i testicoli fumanti del nostro stimatissimo commissario della polizia di Seattle Tal dei Tali".»

Non sto sognando.

«Sм» dice Tyler. «Sм che sogni.»

Abbiamo formato una squadra di quattordici scimmie spaziali e cinque di queste scimmie spaziali erano poliziotti ed eravamo noi tutte le persone presenti in giro per il parco dove questa sera il commissario va a portare a spasso il cane.

«Non temere» dice Tyler, «il cane sta bene.»

L'aggressione dura tre minuti meno della nostra miglior prova generale. Avevamo previsto dodici minuti. La prova migliore ne aveva richiesti nove.

Abbiamo cinque scimmie spaziali che lo bloccano.

Questo me lo racconta Tyler, ma io lo so giа comunque.

Tre scimmie spaziali montano di guardia.

Una scimmia spaziale gli somministra l'etere.

Una scimmia spaziale gli ha calato gli stimati calzoni della tuta.

Il cane и un cocker e non fa che abbaiare e abbaiare.

Abbaiare e abbaiare.

Abbaiare e abbaiare.

Una scimmia spaziale gli rigira l'elastico tre volte sulla stimata saccoccia stringendogliela ben bene.

«Una scimmia и tra le sue gambe con un coltello» mi bisbiglia all'orecchio Tyler dalla bocca in mezzo alla faccia pestata. «E io bisbiglio al suo stimatissimo orecchio di commissario di polizia che и meglio che rinunci a chiudere i fight club altrimenti noi andiamo a raccontare a tutti che il nostro stimato capo della polizia non ha le palle.»

Tyler bisbiglia: «Fin dove pensa che potrebbe arrivare, commissario?».

L'elastico gli toglie ogni sensazione laggiщ.

«Fin dove pensa di poter arrivare in politica se gli elettori sanno che и senza palle?»

Ormai il commissario ha perso ogni sensibilitа.

Cazzo, che palle gelide.

Se anche un solo fight club и costretto a chiudere, spediamo le sue palle a est e a ovest. Una va al "New York Times" e l'altra va al "Los Angeles Times". Una a ciascuno. Alla maniera dei comunicati alla stampa.

La scimmia spaziale gli ha staccato dalla bocca lo straccio con l'etere e il commissario ha detto di non farlo.

E Tyler: «Non abbiamo niente da perdere a parte i fight club».

Quanto al commissario, lui ha da perdere tutto.

A noi restavano solo tutta la merda e tutte le immondizie del mondo.

Tyler ha fatto un cenno alla scimmia spaziale con il coltello tra le gambe del commissario.

Tyler ha detto: «Pensa al resto della tua vita con la saccoccia che ti sbatacchia con dentro niente».

Il commissario ha detto di non farlo.

Oh no.

Fermi.

Vi supplico.

Oh.

Dio.

Aiuto.

Io.

Aiuto.

No.

Io.

Dio.

Io.

Fermo.

Loro.

E la scimmia spaziale infila il coltello e fa saltare solo l'elastico.

Sei minuti in totale ed и tutto fatto.

«Ricordati bene» ha detto Tyler. «Le persone che stai cercando di calpestare, sono quelle le persone da cui dipendi tu. Noi siamo le persone che laviamo i tuoi vestiti e cuciniamo i tuoi pasti e te li serviamo a tavola. Noi ti facciamo il letto. Noi ti proteggiamo mentre dormi. Noi guidiamo le ambulanze. Noi smistiamo le tue telefonate. Noi siamo cuochi e tassisti e sappiamo tutto di te. Noi esaminiamo le tue richieste di indennizzo alle compagnie d'assicurazione e gli addebiti sulla tua carta di credito. Noi controlliamo ogni spicchio della tua vita.