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«Noi siamo i figli di mezzo della storia, cresciuti dalla televisione a credere che un giorno saremo milionari e divi del cinema e rockstar, ma non andrа cosм. E stiamo or ora cominciando a capire questo fatto» ha detto Tyler. «Perciт fa' poco lo stronzo con noi.»

La scimmia spaziale ha dovuto schiacciare forte l'etere sui singhiozzi del commissario per fargli perdere totalmente i sensi.

Un'altra squadra lo ha vestito e lo ha portato a casa assieme al suo cane. Dopodichй toccava a lui mantenere il segreto. E, no, non ci aspettavamo piщ una chiusura dei fight club.

Lo stimato commissario era a casa spaventato ma integro.

«Ogni volta che svolgiamo questi piccoli compiti» dice Tyler, «questi uomini del fight club che non hanno niente da perdere sono un po' piщ coinvolti nel Progetto Caos.»

Inginocchiato al mio capezzale Tyler dice: «Chiudi gli occhi e dammi la mano».

Io chiudo gli occhi e Tyler mi prende la mano. Sento le labbra di Tyler sulla cicatrice del suo bacio.

«Avevo detto che se parlavi di me a mia insaputa, non mi avresti piщ visto» ha detto Tyler. «Noi non siamo due uomini separati. Per farla breve, quando tu sei sveglio hai tu il controllo e puoi chiamarti come pare e piace, ma nell'istante che ti addormenti entro in gioco io e tu diventi Tyler Durden.»

Ma abbiamo combattuto, dico io. La sera che abbiamo inventato il fight club.

«Non stavi veramente combattendo contro di me» dice Tyler. «L'hai detto tu stesso. Stavi combattendo contro tutto quello che odi nella vita.»

Ma io ti vedo.

«Stai dormendo.»

Ma tu hai una casa in affitto. Hai un lavoro. Due lavori.

«Chiedi alla tua banca il rendiconto degli assegni che hai emesso» dice Tyler. «Ho affittato la casa a nome tuo. Credo che scoprirai che la scrittura sugli assegni per l'affitto corrisponde a quella dei messaggi che ti ho chiesto di battere a macchina per me.»

Tyler ha speso i miei soldi. Per forza sono sempre in rosso.

«Quanto ai lavori, be', chiediti perchй sei sempre cosм stanco. Santo cielo, non и insonnia la tua. Appena ti addormenti, io assumo il comando e vado a lavorare o al fight club o che so io. Buon per te che non mi sono preso un lavoro da domatore di serpenti.»

E Maria, allora?

«Maria ti ama.»

Maria ama te.

«Maria non sa distinguere tra te e me. Tu le hai dato un nome falso la sera che vi siete conosciuti. Tu non dai mai il tuo vero nome a un gruppo di sostegno, merda apocrifa. Da quando le ho salvato la vita, Maria pensa che tu ti chiami Tyler Durden.»

Ma ora che so di Tyler, lui scomparirа?

«No» risponde Tyler sempre tenendomi la mano, «non sarei nemmeno qui se non fossi tu a volermi. Io vivo ancora la mia vita mentre tu dormi, ma se fai il furbo con me, se t'incateni al letto di notte o prendi dosi massicce di sonniferi, allora saremo nemici. E me la pagherai per questo.»

Oh, ma queste sono stronzate. Questo и un sogno. Tyler и un proiezionista. И un disturbo dissociativo della personalitа. Uno stato psicogeno di fuga. Tyler Durden и la mia allucinazione.

«Tutte coglionate» dice Tyler. «Magari sei tu a essere la mia allucinazione schizofrenica.»

Io ero qui per primo.

Tyler dice: «Sм, sм, sм, be' allora vediamo chi и qui per ultimo».

Questo non и reale. Questo и un sogno e io mi sveglierт.

«Allora svegliati.»

Poi il telefono si mette a squillare e Tyler non c'и piщ.

C'и sole che attraversa le tende.

И la mia sveglia delle sette e quando sollevo il ricevitore la linea и muta.

23

A tutta birra, torno a casa da Maria e al Saponificio di Paper Street.

Tutto sta ancora andando a pezzi.

A casa ho troppa paura per guardare nel frigo. Mi immagino decine di sacchetti di plastica con le etichette di cittа come Las Vegas e Chicago e Milwaukee dove Tyler ha dovuto mantenere le sue minacce nel proteggere le sezioni del fight club. In ogni sacchetto avrei trovato un paio di pezzetti raccapriccianti, induriti dal congelamento.

In un angolo della cucina c'и una scimmia spaziale acquattata sul linoleum screpolato a studiarsi in uno specchietto.

«Io sono la merda canterina e ballerina del mondo» dice la scimmia spaziale allo specchio. «Io sono il sottoprodotto tossico della creazione di Dio.»

Altre scimmie spaziali si aggirano per il giardino, a raccogliere cose, ammazzare cose.

Con una mano sullo sportello del congelatore prendo fiato e cerco di focalizzare la mia illuminata entitа spirituale.

Pioggia su rose

Disneyzoologia

Mi fanno male

Lo sportello del congelatore si apre di un centimetro e Maria mi sbircia da sopra la spalla e domanda: «Che c'и per cena?».

La scimmia spaziale si guarda nello specchietto acquattata nell'angolo. «Io sono la cacca e l'infetta scoria umana del creato.»

Il cerchio si chiude.

Un mese fa avevo paura di lasciare che Maria guardasse in frigo. Ora ho paura di guardarci io stesso.

Oh, Dio. Tyler.

Maria ama me. Maria non ci distingue.

«Sono contenta che sei tornato» dice Maria. «Dobbiamo parlare.»

Oh sм, dico io. Dobbiamo parlare.

Non trovo la forza di aprire il congelatore.

Io sono l'ano strizzato di Tizio.

Non toccare niente qui dentro, dico a Maria. Non aprirlo nemmeno. Se mai ci trovi dentro qualcosa, non lo mangiare e non darlo da mangiare al gatto o che so io. La scimmia spaziale con lo specchietto in mano ci sta osservando cosм dico a Maria che dobbiamo andarcene. Dobbiamo trovare un altro posto per la nostra chiacchierata.

In fondo alle scale, nel seminterrato, c'и una scimmia spaziale che legge alle altre scimmie spaziali. «Ci sono tre modi per fabbricare napalm.

«Uno, mescolare in parti uguali benzina e concentrato di succo d'arance congelato» legge la scimmia spaziale nel seminterrato. «Due, mescolare in parti uguali benzina e Diet Cola. Tre, sciogliere ghiaia da lettiera per gatti nella benzina fino a ottenerne una mistura densa.»

Io e Maria migriamo in massa dal Saponificio di Paper Street a un tavolo vicino alla vetrata del Pianeta Denny, il pianeta arancione.

Questa и una cosa di cui parlava Tyler, dell'Inghilterra che avendo fatto tutte le esplorazioni e creato colonie e disegnato carte geografiche, ha distribuito un po' dappertutto questa sorta di nomi inglesi di seconda mano. Gli inglesi hanno un nome per ogni cosa. O quasi.

Come Irlanda.

New London, in Australia.

New London, in India.

New London, nell'Idako.

New York, nello stato di New York.

A tutta birra nel futuro.

Cosм, quando esploderа lo sfruttamento dello spazio profondo saranno probabilmente le megamultinazionali a scoprire tutti i grandi pianeti e a tracciarne la mappa.

Sfera Stellare Ibm.

Galassia McDonald's.

Pianeta Denny.

Ogni pianeta assumerа l'identitа societaria di chi lo violenta per primo.

Mondo Budweiser.

Io nostro cameriere ha un grosso bernoccolo sulla fronte e se ne sta dritto dritto a tacchi uniti. «Signore!» esclama il nostro cameriere. «Vuole ordinare ora? Signore!» dice. «Qualunque cosa ordina и offerta dalla casa. Signore!»

Ti figuri di sentire odore di orina in tutte le minestre. Due caffи, grazie.

«Perchй ci offre da mangiare gratis?» chiede Maria. Il cameriere crede che io sia Tyler Durden, le dico. In tal caso Maria ordina molluschi fritti e zuppa di frutti di mare e pesce in nassa e pollo fritto e patate al forno con tutto quello che ci sta intorno e mousse al cioccolato.

Attraverso la finestrella della cucina, tre cuochi, uno con il labbro superiore ricucito, guardano me e Maria e bisbigliano avvicinando le tre teste ammaccate. Ci dia cibo pulito, dico al cameriere, la prego. Sia gentile, non faccia schifezze alle cose che abbiamo ordinato.