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«Ti ho visto sparare a un uomo stasera» dice Maria.

No, era una bomba, dico io, ed era stamattina. Tyler ha fatto un buco in un monitor e l'ha riempito di benzina o polvere nera.

Tutti quelli che sono veramente malati di cancro all'intestino ci sono intorno e ci guardano.

«No» dice Maria. «Ti ho seguito al Pressman Hotel e tu facevi il cameriere a una di quelle feste con delitto.»

Le feste con delitto, gente ricca che viene in albergo per un banchetto in una messinscena da racconto di Agatha Christie. Certe volte tra la mousse di salmone marinato e la sella di cervo, le luci si spengono per un minuto e qualcuno finge di essere vittima di un omicidio. Dovrebbe essere una morte solo apparente, un momento di divertimento.

Per il resto della cena gli ospiti si ubriacano e mangiano i loro consommй al Madera e cercano gli indizi per scoprire chi tra loro и un killer psicopatico.

«Hai ucciso il consulente speciale del sindaco al riciclaggio!»

Tyler ha ucciso il consulente speciale del sindaco a non so cosa.

«E non hai nemmeno il cancro!»

Succede cosм, in un lampo.

Uno schiocco di dita.

Tutti a guardare.

Non hai il cancro nemmeno tu! grido io.

«Sono due anni che viene qui» urla Maria, «e non ha un bel niente!»

Sto cercando di salvarti la vita!

«Che cosa? Perchй la mia vita avrebbe bisogno di essere salvata?»

Perchй tu mi hai seguito. Perchй mi hai seguito questa sera, perchй hai visto Tyler Durden che uccideva qualcuno e Tyler uccide chiunque porti minaccia al Progetto Caos.

Tutti i presenti sono strappati d'incanto alle loro piccole tragedie. I loro piccoli tumori. Persino quelli che prendono farmaci dolorosi hanno gli occhi sgranati e allerta.

Mi dispiace, dico alla folla. Non ho mai avuto intenzione di fare del male. Ora dobbiamo andare. Dobbiamo parlare di questo fuori.

E tutti: «No! Restate! Sentiamo!».

Io non ho ucciso nessuno, dico. Io non sono Tyler Durden. Lui и l'altra metа della mia personalitа sdoppiata. Chiedo io, ma non c'и nessuno qui che abbia visto il film Sybil?

«Allora chi dovrebbe uccidere me?» vuole sapere Maria.

Tyler.

«Tu?»

Tyler, dico io, ma posso occuparmi io di Tyler. Tu devi solo guardarti dai membri del Progetto Caos. Puт essere che Tyler abbia dato loro l'ordine di seguirti o rapirti o che so io.

«Perchй dovrei credere a una storia del genere?»

Succede cosм, in un lampo.

Perchй credo di volerti bene.

«Di amarmi no?» chiede Maria.

И un momento giа abbastanza complicato cosм, dico io. Non pretendere troppo.

Tutti quelli che ci guardano sorridono.

Devo andare. Devo uscire da qui. Dico io, attenzione a gente con la testa rasata o con la faccia rotta. Occhi neri. Denti mancanti. Gente di questo genere.

«Ma tu dove vai?» chiede Maria.

Devo occuparmi di Tyler Durden.

28

Il suo nome era Patrick Madden, il consulente speciale del sindaco al riciclaggio. Il suo nome era Patrick Madden ed era un nemico del Progetto Caos.

Esco nella notte intorno alla First Methodist e tutto ritorna.

Tornano tutte le cose che Tyler sa.

Patrick Madden stava compilando una lista dei bar dove ci sono i fight club.

Tutt'a un tratto so come azionare un proiettore. So come forzare serrature e come ha fatto Tyler ad affittare la casa di Paper Street poco prima di rivelarsi a me sulla spiaggia.

So perchй Tyler и accaduto. Tyler amava Maria. Dalla prima sera che l'ho vista, Tyler o qualche parte di me ha sentito il bisogno di raggiungere Maria.

Non che niente di questo abbia importanza. Non ora. Ma tutti i particolari mi tornano alla mente finchй attraverso la notte a piedi diretto al fight club piщ vicino.

Il sabato sera c'и un fight club nello scantinato dell'Armory Bar. Lo troverete probabilmente sulla lista che stava compilando Patrick Madden, povero caro Patrick Madden.

Questa sera vado all'Armory Bar e la gente si apre come una cerniera lampo quando entro io. Per tutti io sono Tyler Durden, il Grande e Potente. Dio e padre.

Tutt'attorno a me sento: «Buonasera, signore».

«Benvenuto al fight club, signore.»

«Grazie di aver scelto noi, signore.»

Eccomi, con la mia faccia da mostro che comincia a guarire solo ora. Il buco nella mia faccia che sorride attraverso la mia guancia. Un broncio sulla mia bocca vera.

Perchй io sono Tyler Durden e potete baciarmi il culo, per questa sera mi metto in lista per combattere contro tutti i partecipanti al club. Cinquanta combattimenti. Un combattimento alla volta. Senza scarpe. Senza camicia.

I combattimenti andranno avanti per quanto devono.

E se Tyler ama Maria.

Io amo Maria.

E quello che succede non succede a parole. Voglio soffocare tutte le spiagge della Costa Azzurra che non vedrт mai. Pensa a cacciare gli alci nelle valli boscose intorno al Rockefeller Center.

Nel primo combattimento il mio avversario mi blocca in una elson e mi legna la faccia, mi legna la guancia, mi legna il buco nella guancia, contro il pavimento di cemento finchй mi saltano i denti dalla mandibola e le loro radici aguzze mi si conficcano nella lingua.

Ora ricordo Patrick Madden, morto per terra, la sua mogliettina, una ragazzina con chignon. Sua moglie rideva e cercava di versare champagne tra le labbra del marito morto.

Sua moglie diceva che il sangue falso era troppo rosso, proprio troppo. La signora Madden ha intinto due dita nel sangue accanto al marito e si и portata le dita alla bocca.

Con i denti piantati nella lingua sento sapore di sangue.

La signora Madden ha sentito il sapore del sangue.

Ricordo la festa con delitto, io ai margini della festa con le scimmie spaziali vestite da camerieri a proteggermi. Nel suo vestito con il disegno a rose scure da tappezzeria Maria mi guardava dal fondo della sala da ballo.

Nel mio secondo combattimento, l'avversario mi pianta un ginocchio tra le scapole. Mi tira entrambe le braccia all'indietro e mi sbatte il petto contro il pavimento di cemento. Su un lato sento lo schiocco della clavicola.

Mi farei gli Elgin Marbles a colpi di maglio e mi pulirei il culo con la Gioconda.

La signora Madden con due dita alzate, rosse di sangue, il sangue che le riempiva gli spazi tra i denti e il sangue che le scorreva lungo le dita, giщ per il polso, sul braccialetto di diamanti, fino al gomito da dove gocciolava.

Terzo combattimento, mi sveglio ed и ora del combattimento numero tre. Non ci sono nomi al fight club.

Tu non sei il tuo nome.

Tu non sei la tua famiglia.

Il numero tre sembra sapere che cosa mi occorre e trattiene la mia testa nel buio e nel soffocamento. C'и una presa che ti lascia giusto l'aria per restare sveglio. Il numero tre mi tiene la testa nella piega del braccio, come si tiene un bambino o un pallone, nella piega del braccio, e mi martella la faccia con il pugno stretto.

Finchй i denti non mi si affondano nell'interno della guancia.

Finchй il buco che ho nella guancia non incontra l'angolo della mia bocca e i due si uniscono in un sogghigno frastagliato che mi si apre da sotto il naso fin sotto l'orecchio.

Il numero tre mi pesta finchй ha tutta la mano sbucciata.

Finchй mi metto a piangere.

Tutto quello che hai amato ti respinge o muore.

Tutto quello che hai creato sarа gettato via.

Tutto quello di cui sei orgoglioso finirа in immondizia.

Io sono Ozymandias, re dei re.

Un altro cazzotto e i denti mi si richiudono sulla lingua. Mezza lingua casca per terra e una pedata la fa volare via.

La mogliettina si и inginocchiata accanto al corpo del marito e i ricchi, quelli che chiamavano amici, incombono intorno a lei ubriachi e ridono.