Anche un essere deficiente vuol stare alla pari con gli altri esseri umani.
Un bambino può non sapere come nutrirsi, o che cosa mangiare, eppure conosce la fame.
Ecco, dunque, che cosa ero. Non l’avevo capito. Nonostante le doti di consapevolezza intellettuale che ora possiedo, non l’avevo veramente capito.
Questa è stata una buona giornata per me. Avendo visto il passato più chiaramente, ho deciso di sfruttare la mia conoscenza e le mie capacità per lavorare nel campo dello sviluppo dei livelli d’intelligenza umana. Chi più adatto di me per un lavoro del genere? Chi altri ha mai vissuto in entrambi questi mondi? Questa è la mia gente. Voglio usare quel che mi hanno donato per aiutarli.
Domani discuterò con il dottor Strauss come io possa lavorare in questo campo. Potrei aiutarlo a risolvere i problemi che riguardano l’uso estensivo della tecnica sperimentata su di me: in proposito ho qualche idea piuttosto buona.
Moltissime cose si possono fare con questa tecnica. Se sono riusciti a fare di me un genio, che dire delle altre migliaia di persone come me? Quali fantastici livelli si potrebbero raggiungere mediante l’applicazione di questa tecnica su persone affatto normali? Sui genii?
Vi sono tante porte da aprire. Sono impaziente di cominciare.
rapporto 13 — 23 maggio
È accaduto oggi. Algernon mi ha morso. Ero andato a trovarlo in laboratorio, come faccio spesso, e quando l’ho tolto dalla gabbia mi ha affondato i denti nella mano. L’ho rimesso dentro e l’ho osservato per un po’. Era insolitamente nervoso e cattivo.
24 maggio Burt, che si occupa degli animali per gli esperimenti, mi dice che Algernon sta cambiando. Collabora meno, rifiuta di percorrere il labirinto; lo stimolo generale è diminuito. E non mangia. Sono tutti preoccupatissimi per quello che potrebbe significare.
25 maggio Algernon viene nutrito artificialmente, perché ora si rifiuta di fare il test della porta chiusa. Tutti m’identificano con Algernon. In certo modo, siamo entrambi i primi della nostra specie. Tutti fingono di credere che il comportamento di Algernon non sia necessariamente significativo per quanto riguarda me. Ma è difficile nascondere il fatto che alcuni degli altri animali usati per questo esperimento si comportano in modo strano.
Il dottor Strauss e il dottor Nemur mi hanno pregato di non andare più in laboratorio. So quello che pensano, ma non posso accettare. Proseguirò con i miei progetti per portare avanti le loro ricerche. Con tutto il dovuto rispetto a questi due eminenti scienziati, mi rendo perfettamente conto dei loro limiti. Sevi è una risposta, dovrò scoprirla da solo. All’improvviso, il tempo è diventato un elemento importantissimo per me.
29 maggio Mi hanno dato un laboratorio tutto per me e il permesso di continuare le ricerche. Sono sulla buona strada. Lavoro giorno e notte. Ho fatto portare una branda in laboratorio. Quasi tutto il tempo che mi resta a disposizione per scrivere è dedicato agli appunti che tengo in una cartelletta separata, ma ogni tanto sento il bisogno di annotare i miei stati d’animo e i miei pensieri, per pura abitudine.
Trovo che il calcolo dell’intelligenza è uno studio affascinante. È il campo di applicazione più consono per le conoscenze che ho acquisito.
31 maggio Il dottor Strauss pensa che io lavori troppo. Il dottor Nemur dice che tento di incamerare un’intera vita di ricerche e di pensiero in poche settimane. So che dovrei riposare, ma sento dentro di me un impulso, una spinta che non mi consente di fermarmi. Devo scoprire la ragione per cui Algernon ha fatto questo brusco regresso. Devo sapere se e quando accadrà anche a me.
Giugno
LETTERA AL DOTTOR STRAUSS (copia)
Caro dottor Strauss,
Le invio a parte una copia della mia relazione dal titolo «L’effetto Algernon-Gordon: Studio sulla struttura e sul funzionamento dell’intelligenza sviluppata», che sarei lieto di veder pubblicata.
Come vede, i miei esperimenti sono giunti al termine. Ho incluso nella mia relazione tutte le mie formule e in appendice anche le analisi matematiche. Queste ovviamente dovranno essere controllate.
Considerata l’importanza del problema per lei quanto per il dottor Nemur (e, inutile dirlo, per me stesso) ho controllato e ricontrollato i miei risultati dozzine di volte, nella speranza di trovare qualche errore. Sono spiacente di dover dire che i risultati sono irrefutabili. Tuttavia, per amore della scienza, sono felice del piccolo contributo che posso così fornire per la conoscenza del funzionamento del cervello umano e delle leggi che regolano lo sviluppo artificiale dell’intelligenza umana.
Ricordo quanto lei mi disse una volta, e cioè che l’insuccesso di un esperimento o l’invalidamento di una teoria sono, per il progresso del sapere, altrettanto importanti quanto il pieno successo. Adesso so che lei aveva ragione. Mi spiace, tuttavia, che il mio contributo in questo campo debba basarsi sulle ceneri del lavoro di due persone che tengo in altissima considerazione.
Cordialmente,
5 giugno Non devo lasciarmi soffocare dall’emotività. I fatti e i risultati dei miei esperimenti sono chiari e gli aspetti più sensazionali della mia rapida ascesa non possono oscurare il fatto che la triplicazione dell’intelligenza, ottenuta mediante la tecnica chirurgica elaborata dal dottor Strauss e dal dottor Nemur si deve considerare priva, o quasi, di qualsiasi applicabilità pratica (almeno per il momento) in vista dello sviluppo dell’intelligenza umana.
Riguardando i dati e le osservazioni su Algernon mi rendo conto che, sebbene esso si trovi ancora nello stadio dell’infanzia fisica, ha regredito dal punto di vista mentale. L’attività motoria è diminuita; si riscontra una riduzione generale dell’attività ghiandolare e una perdita accelerata di coordinazione.
Sono anche manifesti i sintomi di una forte amnesia progressiva.
Come si potrà riscontrare nella mia relazione, queste e altre sindromi di scadimento fisico sono prevedibili, con risultati significativi, mediante l’applicazione della mia formula.
Lo stimolo chirurgico al quale siamo stati sottoposti entrambi ha provocato l’intensificazione e l’accelerazione di tutti i processi mentali. Lo sviluppo inatteso, che mi sono preso la libertà di definire (Effetto Algernon-Gordon, è la conseguenza logica di tutta questa accelerazione d’intelligenza. L’ipotesi da me esposta si può descrivere semplicemente in questi termini: l’intelligenza sviluppata artificialmente si deteriora a un ritmo che è direttamente proporzionale alla quantità dello sviluppo.
Questo costituisce, secondo me, un’importante scoperta.
Fintanto che sarò in grado di scrivere, continuerò a registrare i miei pensieri in questi rapporti. È uno dei miei pochi piaceri. Tuttavia, da tutti i sintomi, ritengo che il mio scadimento mentale sarà assai rapido.
Ho già cominciato a osservare segni di instabilità emotiva e smemoratezza, i primi sintomi del declino.
10 giugno Il processo di scadimento si aggrava. Sono diventato distratto. Algernon è morto due giorni fa. L’autopsia ha dimostrato l’esattezza delle mie previsioni. Il suo cervello era calato di peso e si poteva notare un livellamento generale delle circonvoluzioni cerebrali nonché un approfondimento e un allargamento delle commessure.