Nella stanza che era stata isolata, in modo che nessuno si potesse avvicinare, c'erano quattro uomini.
I quattro si guardarono l'un l'altro attraverso il tavolo che li separava.
Sul ripiano c'erano quattro bottiglie altrettanti bicchieri pieni ma nessuno li aveva ancora toccati.
Poi l'uomo seduto vicino alla porta allungт una mano e cominciт a tamburellare con le dita sul tavolo.
Disse: - Rimarremo qui a pensare per sempre? Che importa chi sarа il primo a parlare? - Allora parla tu per primo - ribattй un uomo grosso, seduto di fronte a lui. - Tu dovresti essere quello piщ preoccupato.
Sennett Forell sospirт. - Perchй pensi che io sia il piщ ricco…
O forse vuoi che continui, visto che ho incominciato per primo.
Immagino che non dimenticherete che sono stato io il primo a catturare con la mia flotta mercantile la loro astronave vedetta.
— Tu avevi la flotta piщ numerosa - intervenne un terzo, - e i piloti migliori; il che и un altro modo per dire che tu sei il piщ ricco.
Si и trattato di un rischio notevole, e immagino che sarebbe stato ancora piщ pericoloso per uno di noi.
Sennett sospirт di nuovo. - Ho una certa attitudine a correre rischi che ho ereditato da mio padre.
Dopotutto, il punto essenziale quando si intraprende qualcosa di pericoloso и di sapere che cosa se ne puт ricavare.
Come mostra il fatto che l'astronave nemica и stata catturata senza perdite da parte nostra e senza che potesse avvertire le altre.
Forell era un parente lontano del grande Hober Mallow e questo era noto in tutta la Fondazione.
Il quarto personaggio era tormentato da un tic nervoso all'occhio.
Parlт a labbra strette. - Non vedo perchй ci dovremmo vantare di aver catturato quella piccola astronave.
Forniremo solo il pretesto per fare arrabbiare quel giovane ancora di piщ.
— Credi che abbia bisogno di pretesti? - disse seccato Forell.
— Penso di sм, e in questo forse gli risparmiamo la fatica di doversene creare uno - osservт il quarto personaggio, parlando lentamente.
— Hober Mallow si comportava in modo diverso.
E anche Salvor Hardin.
Lasciavano che gli altri si barcamenassero nel buio mentre loro lavoravano su basi sicure.
Forell si strinse nelle spalle. - Questa astronave ha certamente un valore.
I pretesti costano poco e nel cambio ci abbiamo guadagnato molto.
— Aveva un'aria soddisfatta, proprio da buon mercante.
Continuт: - Il giovanotto veniva dal vecchio Impero.
— Lo sapevamo - disse il secondo personaggio con aria seccata.
— Lo sospettavamo - corresse Forell. - Se un uomo si presenta scortato da astronavi e carico di ricchezza, pieno di intenzioni amichevoli, con offerte di scambi commerciali и giusto, mi pare, che lo si tratti bene, fin quando non si sia sicuri che le sue proposte amichevoli non sono che una finzione.
Ma ora…
Il terzo personaggio parlт con aria preoccupata. - Potevamo essere piщ cauti.
Avremmo dovuto assicurarci prima.
Avremmo dovuto scoprire qualcosa prima di lasciarlo andare.
Non ci siamo comportati saggiamente.
— Ne abbiamo giа discusso e ormai non c'и piщ niente da fare - tagliт corto Forell, indicando con un gesto che l'argomento era chiuso.
— Il governo и debole - si lamentт il terzo, - e il sindaco и un idiota.
Il quarto uomo guardт gli altri tre uno dopo l'altro e si tolse il sigaro di bocca, che fece cadere nell'inceneritore.
Poi disse con tono sarcastico: - Immagino che il signore che ha parlato per ultimo parli piщ che altro per dar aria ai denti.
Mi pare inutile ricordarvi che il governo siamo noi.
Gli altri assentirono con un mormorio.
Il quarto uomo stava osservando il tavolo con i suoi occhietti piccoli.
— E allora lasciamo da parte la politica governativa.
Questo giovanotto…
questo straniero avrebbe potuto essere un futuro cliente.
Non и il primo caso.
Ognuno di voi ha tentato di accattivarsi la sua simpatia per concludere un contratto con lui.
Vi и un accordo, un accordo fra gentiluomini, che proibisce una faccenda del genere, eppure voi tutti ci avete provato.
— Anche tu - borbottт il secondo.
— Non lo nego - rispose il quarto.
— Cerchiamo di dimenticare ciт che avremmo dovuto fare prima - li interruppe Forell impaziente, - e stabiliamo invece ciт che dovremo fare d'ora in poi.
In ogni modo, che vantaggio ne avremmo avuto a metterlo in prigione o a ucciderlo? Non siamo sicuri delle sue intenzioni nemmeno adesso e per di piщ non potevamo distruggere un Impero uccidendo un uomo.
Forse c'erano flotte che non aspettavano altro che lui non tornasse.
— Esattamente - approvт il quarto personaggio. - Ora ditemi: che cosa avete ricavato dalla nave catturata? Sono troppo vecchio per questo genere di chiacchiere.
— Posso spiegarvelo in quattro parole - disse Forell sorridendo. - E' un generale dell'Impero o perlomeno ha un grado militare corrispondente.
E' un giovane che ha dato prova della sua capacitа in campo militare, perlomeno cosм mi и stato detto, ed и l'idolo dei suoi uomini.
Ha avuto una carriera veramente romantica.
Le storie che raccontano su di lui sono per metа inventate, tuttavia la sua personalitа dov'essere notevole.
— E chi ti ha dato queste informazioni? - chiese il secondo personaggio.
— L'equipaggio della nave catturata.
Possiedo tutti i documenti registrati su microfilm, e li ho messi al sicuro.
Piщ tardi, se lo desiderate, ve li mostrerт.
Potrete parlare agli uomini voi stessi.
Io vi ho detto semplicemente l'essenziale.
— Come sai che ti hanno detto la veritа? Come hai fatto a farli parlare? Forell corrugт la fronte. - Caro signore, non sono stato gentile negli interrogatori.
Li ho strapazzati e mi sono servito senza pietа del rilevatore psichico.
Hanno parlato e potete credere che hanno detto la veritа.
— Ai vecchi tempi - disse il terzo personaggio, - ci saremmo serviti della psicologia.
E' indolore e sempre sicura.
Non c'и modo di nascondere nulla.
— A quei tempi c'erano molte cose che ora non esistono piщ - ribattй Forell seccato. - Ora viviamo in un'epoca diversa.
— Ma - disse il quarto, - che voleva qui, questo generale, questo romantico condottiero? Forell lo guardт fisso. - Credi che sia tipo da confidare al suo equipaggio i segreti di Stato? Non sapevano niente.
— Il che ci lascia…
— La responsabilitа di trarre le nostre conclusioni - lo interruppe Forell, riprendendo a tamburellare sul tavolo. - Il giovane и un condottiero del vecchio Impero eppure vuole farci credere di essere un principino di un pianeta solitario in qualche angolo della Periferia.
Questo ci dimostra che non desidera farci conoscere la sua vera identitа.
Si consideri inoltre la natura della sua professione e il fatto che l'Impero ha giа finanziato un attacco contro di noi ai tempi di mio padre, e le conclusioni sono ovvie.
Il primo attacco и fallito.
Non credo che l'Impero ci ami per questo.
— Non hai mai scoperto nessuna prova piщ concreta? - chiese il quarto uomo. - Sei sicuro di non nasconderci nulla? - Assolutamente nulla - rispose Forell con calma. - Qui non si tratta di rivalitа commerciali.
Siamo costretti a unirci.
— Sei diventato un patriota? - domandт il terzo con una punta d'ironia.
— Al diavolo il patriottismo - rispose Forell. - Credi che rischierei un credito per il futuro Secondo Impero? Pensi che rischierei una sola delle mie navi per facilitarne l'avvento? Se l'Impero vince arriverа un bel numero di sciacalli a spartirsi la preda.
— E noi saremo la preda - aggiunse il quarto sottovoce.
Il secondo personaggio prese improvvisamente la parola, agitandosi sulla sedia, cosм tanto da farla scricchiolare sotto il suo peso. - Ma perchй parlate in questo modo? L'Impero non puт vincere.
Hari Seldon ci ha assicurato che saremo noi a fondare il Secondo Impero.
Questa и semplicemente una delle solite crisi.