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Devers lesse lentamente.

Era scritto in uno stile strano per lui ma riuscм a capire.

Alzт gli occhi, il suo sguardo era preoccupato.

Battй un gran colpo con la mano sul giornale ed esclamт: - Pensi che ci si possa fidare di questo giornale? - Entro certi limiti - rispose Barr calmo. - E' molto improbabile che la flotta della Fondazione sia stata completamente distrutta.

Puт darsi che abbiano giа pubblicato una notizia del genere piщ di una volta, sempre che il giornale segua la solita tecnica dei reportage di guerra in uso nella capitale lontana dalla zona di operazione.

Probabilmente significa che Riose ha vinto un'altra battaglia, il che non era del tutto imprevedibile.

Dice anche che Loris и stata conquistata.

Sarebbe la capitale del regno di Loris? - Si - rispose Devers, - o perlomeno di quell'area che un tempo costituiva il regno di Loris.

Non dista piщ di venti parsec dalla Fondazione.

Dottore, dobbiamo muoverci in fretta.

Barr alzт le spalle. - Non si puт lavorare in fretta su Trantor.

Quando ci si prova, si finisce sempre con un fulminatore puntato contro le costole.

— E quanto ci vorrа? - Un mese, se siamo fortunati.

Un mese e centomila crediti, se ci basteranno.

E questo sempre che all'Imperatore non venga in mente, nel frattempo, di trasferirsi nei pianeti estivi, dove non vengono accolte petizioni nel modo piщ assoluto.

— Ma la Fondazione…

— Riuscirа a cavarsela, come sempre.

Vieni, ora dobbiamo andare a mangiare.

Io ho fame.

Poi, la notte sarа nostra, e potremo metterla a frutto.

Ricordati che non vedremo mai piщ un posto come Trantor.

Il commissario incaricato delle province esterne allargт le braccia grassocce in un gesto sconsolato e scrutт i due con sguardo miope. - L'Imperatore и indisposto.

E inutile che sottoponiate il vostro caso ai miei superiori.

E' una settimana che Sua Maestа non riceve visite.

— Ci riceverа - disse Barr, affettando un'aria sicura. - Si tratta di dare udienza a un membro del seguito del segretario privato.

— E' impossibile - disse il commissario con enfasi. - Ci rimetterei l'impiego.

Se foste meno reticenti nello spiegare la natura della vostra richiesta forse si potrebbe fare qualcosa.

Sono prontissimo ad aiutarvi, voi mi capite, ma naturalmente vorrei qualcosa di meno vago, qualcosa da poter presentare ai miei superiori.

— Se la mia missione fosse tale da poter essere comunicata a qualcun altro che non fosse l'Imperatore - rispose Barr con gentilezza, - sarebbe stupido chiedere udienza a Sua Maestа.

Io vi propongo di correre il rischio.

Vi ricordo che se Sua Maestа darа l'importanza che noi garantiamo a questa faccenda, voi verrete certo ricompensato per averci aiutato.

— Si ma… - e il commissario si strinse nelle spalle senza piщ parlare.

— E' un rischio - Ammise Barr. - Naturalmente ogni rischio richiede la sua ricompensa.

E un favore veramente grande quello che vi stiamo chiedendo, e vi siamo giа molto riconoscenti per la gentilezza mostrataci nell'aversi dato l'opportunitа di spiegare il nostro problema.

Ma se vorrete permetterci di esprimere la nostra gratitudine per mezzo di questo modesto…

Devers scrollт le spalle.

Aveva ascoltato quel discorso, con varianti minime, perlomeno venti volte nell'ultimo mese.

Finiva sempre in un rapido scambio di banconote seminascoste.

Ma questa volta l'epilogo cambiт.

Di solito il denaro spariva immediatamente, ora le banconote rimasero in vista mentre il commissario le contava esaminandole accuratamente da ogni lato.

La sua voce cambiт tonalitа. - Garantiti dal segretario privato? Soldi ottimi! - Per tornare alla richiesta… - incalzт Barr.

— No, no.

Un momento - interruppe il commissario. - Andiamo per gradi.

Sinceramente mi piacerebbe sapere di che genere и la vostra missione.

Questi soldi sono nuovi, e voi dovete averne una bella quantitа, poichй mi risulta che avete incontrato parecchi altri funzionari prima di me.

Suvvia, ditemi.

— Non vedo dove volete arrivare - disse Barr.

— Vedete, potrei anche provare che vi trovate sul pianeta illegalmente, poichй la carta d'identitа del vostro amico silenzioso non и certo in regola.

Lui non и un suddito dell'Impero.

— Lo nego nel modo piщ assoluto.

— Non importa quello che voi dite - rispose il commissario, perdendo improvvisamente la calma. - L'ufficiale che ha firmato le sue carte, per la somma di cento crediti, ha confessato, dietro nostre pressioni, e ne sappiamo piщ di quanto voi non immaginiate.

— Se state cercando di farci capire che la somma che vi abbiamo chiesto di accettare и inadeguata in vista del rischio…

Il commissario sorrise. - Al contrario, и piщ che adeguata. - Mise i soldi da un lato. - Per tornare a quanto stavo dicendo, и lo stesso Imperatore che ha cominciato ad interessarsi al vostro caso.

Non и forse vero, signori, che recentemente siete stati ospiti del generale Riose? Non и forse vero che siete scappati in maniera cosм strana e rocambolesca dal suo quartier generale? Non и forse vero che possedete una piccola fortuna in biglietti garantiti dai possedimenti di Lord Brodrig? In breve, non и forse vero che voi siete spie e assassini mandati qui…

Bene, sarete voi stessi a spiegare chi vi ha pagato! - Non posso permettere - disse Barr facendo finta di controllare una falsa ira, - che un piccolo commissario mi accusi di crimini.

Me ne vado.

— Eh no, non ve ne andrete. - Il commissario si alzт e i suoi occhi parvero aver perso ogni miopia. - Per ora non dovrete rispondere a nessuna domanda: a questo penseremo piщ tardi e con metodi piщ convincenti.

Inoltre, io non sono un commissario addetto alle province esterne, ma un tenente della polizia imperiale.

Siete in stato di arresto.

Nella sua mano destra apparve un fulminatore mentre il tenente sorrideva. - In questi giorni ci sono uomini ben piщ importanti di voi agli arresti.

Siamo in procinto di fare un po, di pulizia.

Devers storse la bocca e fece per afferrare la sua arma.

Il tenente di polizia scoppiт in una risata e chiuse il contatto.

Il raggio disintegratore colpi Devers in pieno petto, ma rimbalzт inoffensivo contro il campo di forza protettivo disperdendosi in una miriade di scintille.

Devers sparт a sua volta, e la testa del tenente cadde dal tronco del corpo completamente disintegrato.

Le labbra erano ancora atteggiate al sorriso, mentre un raggio di sole illuminava la sua fronte passando attraverso il buco della parete.

Uscirono dalla porta di servizio.

— Presto, alla nave - disse Devers con voce rauca. - Tra pochi minuti sarа dato l'allarme. - Bestemmiт fra i denti. - E un altro piano che va in fumo.

Potrei giurare che gli spiriti maligni sono contro di noi.

Erano giа fuori quando si accorsero di una grande folla che s'accalcava attorno agli enormi televisori pubblici.

Non avevano tempo da perdere non riuscirono ad afferrare le frasi sconnesse che giunsero alle loro orecchie.

Ma Barr riuscм a impadronirsi di una copia del Notiziario Imperiale poco prima di dirigersi a tutta velocitа verso gli hangar, dove la loro nave torreggiava chiusa in un capannone coperto.

— Pensi di farcela? - gli chiese Barr.

Dieci astronavi della polizia si lanciavano al loro inseguimento.

L'apparecchio in fuga aveva scoperchiato l'hangar e, senza aspettare il segnale di via libera, filava a velocitа superiore a quella consentita dalla legge.

Anche le navi del Servizio Segreto si unirono alla caccia.

— Sta, a vedere - disse Devers, e ingranт il comando che avrebbe lanciato l'astronave nell'iperspazio a sole duemila miglia dalla superficie del pianeta.

Il colpo, provocato dalla vicinanza della massa solida del pianeta, fece svenire Barr mentre Devers si contorceva per la fitta dolorosa, ma alcuni anni-luce piщ in lа, lo spazio era libero.

Devers, provando un senso d'orgoglio per la sua astronave, esclamт: - Non c'и flotta Imperiale capace di fermarmi.

Poi aggiunse amaramente: - Ma dove possiamo scappare? Non possiamo combatterli.

Che faremo ora? Nessuno puт far nulla.

Barr si mosse lentamente gemendo dal dolore.

Gli effetti del contraccolpo ricevuto non erano ancora svaniti.

Aveva i muscoli indolenziti.

— Non dobbiamo far nulla - disse. - E' finita.

Leggi qui! Mostrт a Devers la copia del Notiziario Imperiale che ancora stringeva tra le mani.

A Devers bastт dare un'occhiata ai titoli di testa.

— Riose e Brodrig richiamati in patria e arrestati - mormorт Devers.

Sм volse allibito verso Barr. - E perchй? - L'articolo non lo spiega, ma che importa? La guerra con la Fondazione и finita, e in questo momento Siwenna и in rivolta.

Leggi qua - la sua voce si fece debole. - Ci fermeremo in qualche provincia e c'informeremo su tutti i dettagli.

Se non ti dispiace, ora vorrei sdraiarmi.

S'addormentт di colpo.

Con un balzo improvviso, la mercantile si lanciт nella Galassia diretta verso la Fondazione.

10. La guerra и finita

Lathan Devers non si sentiva a suo agio e provava un vago senso d'irritazione.

Aveva ricevuto la sua medaglia e aveva ascoltato con muto stoicismo il pomposo discorso del sindaco che gli aveva appuntato la decorazione.

Questo avrebbe dovuto porre termine al cerimoniale in suo onore ma, naturalmente, non avrebbe potuto andarsene senza mancare di rispetto alle autoritа.

Ed era soprattutto questa atmosfera di formalismo - di quel genere che non gli permetteva di sbadigliare rumorosamente o di allungare le gambe sulla poltrona - che gli faceva desiderare di essere di nuovo nello spazio.

La delegazione siwenniana, capitanata da Ducem Barr, firmт la Convenzione, e Siwenna divenne la prima provincia a passare dal dominio diretto dell'Impero sotto la sfera di influenza economica della Fondazione.