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Cinque astronavi Imperiali - catturate quando Siwenna si era ribellata dietro le linee della flotta Imperiale di Confine - passarono sul cielo di Terminus, enormi e poderose, facendo tuonare le batterie in segno di saluto.

Ora non rimaneva che bere, rispettare l'etichetta, e darsi alla conversazione brillante.

Una voce lo chiamт.

Era Forell.

Quell'uomo, pensт tra se Barr, che poteva comperare dieci persone come lui con i soli guadagni di una giornata, ora gli stava facendo un gesto amichevole, invitandolo ad avvicinarsi.

Devers uscм sul balcone al vento fresco della notte e s'inchinт rispettosamente, mentre si tormentava la barba.

Anche Barr era sul balcone e sorrideva. - Devers - disse quest'ultimo, - devi venire in mio aiuto.

Sono accusato di falsa modestia: un crimine atroce e contro natura.

— Devers - disse Forell mettendo di lato il grosso sigaro che stringeva fra i denti. - Lord Barr pretende di affermare che il vostro viaggio alla capitale di Cleon non ha niente a che vedere con il richiamo di Riose.

— E vero, signore - tagliт corto Devers. - Non abbiamo mai visto l'Imperatore.

I rapporti riguardanti il processo, che abbiamo raccolto sulla via del ritorno, mostrano che si и trattato di una grande montatura.

Si accusa genericamente il generale di essere in contatto con elementi sovversivi della corte.

— E cosм lui era innocente? - Riose? - intervenne Barr. - Ma certo! Brodrig era un traditore nato, ma non certo colpevole delle specifiche accuse che gli sono state contestate.

E stata una farsa giudiziaria, ma tuttavia necessaria e inevitabile.

— Per una necessitа psicostorica, immagino - Forell pronunciт la frase in tono divertito.

— Esatto - rispose Barr. - In un primo tempo non sono stato in grado di afferrare il problema, ma ora, a faccenda conclusa, la risposta mi и apparsa subito chiara.

Voi, ora, potete benissimo rendervi conto come i fattori sociologici dell'Impero gli rendano impossibile una guerra di conquista.

Sotto Imperatori deboli, lo Stato и smembrato da generali ambiziosi alla caccia del trono.

Sotto Imperatori forti, il governo и paralizzato da un immobilismo assoluto dove il processo di disgregazione apparentemente finisce, ma a prezzo di sacrificare ogni possibile espansione.

Forell aspirт due grosse boccate dal sigaro. - Non riesco a capire, Lord Barr.

Barr sorrise. - Lo immaginavo.

E' abbastanza difficile per chi и digiuno di psicostoria.

Le parole sostituiscono troppo poveramente le equazioni matematiche.

Ma vediamo un poco…

Barr si buttт nei suoi ragionamenti mentre Forell si rilassava appoggiandosi alla ringhiera del balcone, e Devers aveva gli occhi fissi nel cielo vellutato considerando il destino di Trantor.

Poi Barr riprese: - Vedete, voi signore, e anche Devers, e tutti gli altri, eravate convinti che per battere l'Impero bisognasse dividere l'Imperatore dai suoi generali.

Ebbene, avevate ragione, per quanto riguardava il principio della discordia.

Tuttavia, sbagliavate pensando che questa frattura interna sarebbe stata provocata da azioni individuali.

"Tu, per esempio, Devers, hai tentato attraverso la corruzione e le bugie.

Ti sei appellato all'ambizione e alla paura.

Eppure, malgrado i tuoi sforzi, non hai ottenuto nulla.

In effetti, dopo ogni tuo tentativo, la situazione sembrava peggiorare.

E mentre ti dibattevi alla cieca alla ricerca disperata di una soluzione, il Progetto Seldon si sviluppava secondo i piani prestabiliti".

Barr voltт le spalle e si affacciт alla balconata che guardava sulle luci della cittа in festa.

Disse: - C'era una traccia ben definita che guidava tutti noi: il forte generale e il grande Imperatore, il mio mondo e il vostro mondo, tutti sulla via che aveva spianato Hari Seldon.

Egli sapeva che un uomo come Riose avrebbe dovuto fallire, poichй era lo stesso successo che comportava il suo fallimento: maggiore il successo, piщ certo era il fallimento.

— Non posso dire che vi siate spiegato molto piщ chiaramente di prima, - disse Forell.

— Un momento - disse Barr. - Esaminate bene la situazione.

Un generale debole non avrebbe mai potuto costituire un pericolo per noi.

E ovvio, mi pare.

Ma neanche un generale forte al servizio dell'Imperatore debole ci avrebbe minacciato, poichй egli avrebbe diretto le sue forze verso un obiettivo ben piщ importante.

"Gli eventi hanno dimostrato che tre quarti degli Imperatori degli ultimi duecento anni erano o generali o vicerй ribelli prima di diventare Imperatori.

Di conseguenza, solo un Imperatore forte che possedesse un generale altrettanto capace avrebbe potuto minacciarci, poichй un Imperatore forte non puт essere detronizzato con facilitа e il generale ambizioso e capace и spinto a volgersi verso i confini al di la delle frontiere.

"Ma che cos'и un Imperatore forte? Che cosa permette a Cleon di sopravvivere? E ovvio.

Egli non permette che fra i suoi sudditi ci sia gente piщ tenace di lui.

Un cortigiano che diventi troppo ricco, o un generale che diventi troppo popolare sono degli elementi pericolosi.

Tutta la storia recente lo dimostra.

"Riose vinceva le battaglie - continuт Barr, - e l'Imperatore diventatava sospettoso.

Tutta l'atmosfera dei tempi lo costringeva al sospetto.

Bel Riose rifiutava di farsi corrompere? La diffidenza aumentava.

Improvvisamente il piщ fidato dei suoi cortigiani cominciava a favorire Riose? L'Imperatore aveva ulteriori motivi di sfiducia.

Non erano le azioni individuali che potevano intimorirlo.

E per questa ragione tutti i nostri tentativi erano inutili.

Era il successo di Riose che lo minacciava.

Per questa ragione l'ha richiamato, l'ha accusato, condannato e giustiziato.

La Fondazione trionfa di nuovo.

Non esistevano combinazioni di eventi che non portassero alla vittoria della Fondazione.

Era inevitabile, qualunque cosa avesse fatto Riose, o qualunque cosa avessimo fatto noi".

Il magnate della Fondazione annuм pensieroso. - Capisco.

Ma che sarebbe accaduto se il generale e l'Imperatore fossero stati la medesima persona? Che sarebbe successo in quel caso? Non avete considerato questo caso.

Non avete provato niente.

Barr scrollт le spalle. - lo non posso provare nulla: non sono addentro nei calcoli della psicostoria.

Tuttavia mi appello alla ragione.

In un Impero dove ogni aristocratico, ogni uomo ambizioso, ogni pirata puт aspirare al trono, e questo la storia ve lo dimostra, che ne sarebbe di quell'Imperatore forte che decidesse di condurre una guerra ai confini della Galassia? Quanto potrebbe rimanere lontano dalla capitale prima che una guerra civile lo costringesse a tornare in patria? Il substrato sociale dell'Impero non gli permetterebbe di star lontano per molto.

Una volta dissi a Riose che nemmeno tutte le forze dell'Impero avrebbero potuto deviare il Progetto Seldon.

— Bene, bene! - esclamт Forell con enfasi. - Intendete dire che l'Impero non ci potrа mai piщ minacciare? - A quanto pare - disse Barr. - Francamente, non credo che Cleon sopravviverа piщ di un anno, e alla sua morte le dispute per la successione al trono potranno significare l'ultima guerra civile dell'Impero.

— Allora - disse Forell, - non esistono piщ nemici.

Barr era pensieroso, - C'и la Seconda Fondazione.

— All'altro capo della Galassia? Passeranno secoli.

Devers si voltт improvvisamente e la sua faccia era scura mentre parlava con Forell. - Forse ci saranno nemici interni.

— E chi sarebbero? - disse Forell con voce gelida.

— Quella gente, per esempio, a cui piacerebbe godere un pт piщ di quella ricchezza che continua ad accumularsi nelle mani di pochi che non lavorano per procurarsela.

Voi mi capite vero? L'espressione soddisfatta di Forell si mutт in odio mentre fissava la faccia di Devers. 

Seconda Parte. Il Mulo

11. Moglie e marito

Quando Bayta vide per la prima volta il pianeta Haven non ne fu certo impressionata.

Il marito le aveva indicato una stella semi-opaca sperduta ai confini della Galassia.

Era al di lа delle ultime costellazioni, dove brillano solitari pochi astri.

E anche in mezzo a questi, appariva povero e desolato.

Toran si rendeva conto che come preludio alla vita matrimoniale, le Nane Rosse mancavano certo di fascino, e storse la bocca intimidito.

— Lo so Bayta… il tuo non и stato un cambio molto vantaggioso, vero? Intendo dire, dalla Fondazione a qui.

— Un cambio orribile, Toran.

Non avrei mai dovuto sposarti.

Ma quando vide il marito prendere sul serio le sue parole e rattristarsi, assunse subito un'aria dolce. - Via, stupido non fare il muso.

So bene che ti aspettavi che ti dicessi: "Caro Toran, con te sarei felice dovunque!" Oppure: "Gli spazi interstellari diventeranno la mia casa, dolce amore, se tu fossi con me!".

Ammettilo.

Puntт l'indice contro di lui e lo ritirт immediatamente prima che lui riuscisse ad afferrarlo con i denti.

— Se mi arrendo e ammetto che hai ragione, mi preparerai la cena? Lei annuм sorridente.

Anche lui sorrise voltando lo sguardo verso di lei.

Non era una bella donna, lo sapeva, anche se per la strada si giravano a guardarla.

I suoi capelli erano neri e lucidi, ma dritti e lisci, la bocca era forse troppo grande, ma la precisa linea delle sopracciglia delineava gli occhi caldi, color mogano, sempre sorridenti.

Dietro quell'aspetto di donna pratica e tutt'altro che romantica, in realtа si nascondeva un carattere affettuoso e dolce anche se s'induriva ogni volta che s'accorgeva di abbandonarsi a debolezze.

C'era del compiacimento nel suo atteggiamento verso Bayta, la soddisfazione di chi и riuscito a superare un complesso d'inferioritа nel quale si trovava da almeno tre anni.

Ricontrollт i comandi, poi decise di riposarsi.

Erano in vista di un Balzo, ma c'erano sempre piccole manipolazioni da fare.

Si voltт a guardare Bayta, che stava aprendo i contenitori del cibo.