La voce stridula di Indbur riuscм a prevalere sul rumore che s'era levato nella sala. - Rimanete seduti! Il Mulo и a cinquanta parsec di distanza.
— Una settimana fa - urlт Mis. - Ora stanno bombardando Terminus.
Bayta sentм una tremenda depressione avvilupparla.
Riusciva a fatica a respirare.
Dall'esterno si udivano i rumori di una folla che si stava radunando.
Le porte vennero spalancate ed entrт una persona che si avvicinт ad Indbur che gli si era mosso incontro.
— Eccellenza - sussurrт, - in cittа tutti i veicoli sono fermi.
Le comunicazioni sono interrotte.
La decima flotta и stata sconfitta e le astronavi del Mulo sono attorno alla zona atmosferica del pianeta.
Il consiglio dei generali…
Indbur barcollт e cadde al suolo svenuto.
In sala il silenzio era assoluto.
Anche dalla folla che s'era radunata minacciosa non veniva un suono.
L'atmosfera era carica di terrore e di panico.
Indbur venne sollevato.
Gli bagnarono la bocca con un po, di vino.
Mosse le labbra prima di riaprire gli occhi e la prima parola che pronunciт fu: - Arrendiamoci! Bayta stava per scoppiare in lacrime: non per il dispiacere o l'umiliazione, ma piщ semplicemente per la disperazione.
Ebling Mis la prese per un braccio. - Andiamo, giovane signora…
Venne sollevata quasi di peso.
— Andiamocene - disse Mis, - e porta con te il tuo musicista. - Le labbra dello scienziato erano pallide e tremanti.
— Magnifico - disse Bayta sottovoce.
Il buffone era rattrappito per la paura.
I suoi occhi erano vitrei.
— Il Mulo - squitti. - Il Mulo viene a prendermi.
Bayta lo toccт ma lui si scostт terrorizzato.
Toran si piego su di lui e lo colpм con un pugno.
Magnifico perdette i sensi e Toran se lo caricт sulle spalle come un sacco di patate.
Il giorno seguente, le nere astronavi del Mulo atterrarono negli spazioporti del pianeta di Terminus.
Il generale che aveva condotto l'attacco traversт le strade vuote di Terminus City in una terramobile dal disegno strano, unico mezzo che funzionasse in tutto il pianeta.
Ventiquattro ore dopo l'apparizione di Seldon ai capi della Fondazione, l'invasore lanciт un proclama.
Di tutti i pianeti della Fondazione, solo quelli indipendenti resistevano ancora, e contro di loro si volgeva ora la potenza del Mulo, conquistatore della Fondazione.
19. Inizia la ricerca
Il pianeta Haven era in stato di assedio.
Da un punto di vista militare, l'accerchiamento era perfetto: non esisteva area in venti parsec di distanza, che non fosse entro il raggio d'azione delle basi del Mulo.
In quattro mesi, dopo la caduta della Fondazione, le comunicazioni di Haven erano state interrotte come una tela di ragno che cada sotto la lama di un rasoio.
Le astronavi di Haven si erano ritirate sul pianeta, e Haven si era trasformato in una base militare avanzata.
Sotto gli altri punti di vista la situazione era ancor piщ disperata.
Il morale della popolazione era bassissimo e un senso di scoraggiamento e di fatalitа aveva contagiato tutti.
Bayta attraversт il corridoio formato da una fila di tavoli dal ripiano superiore in plastica color avorio, e raggiunse automaticamente il suo posto a sedere.
Si accomodт nella sedia senza braccioli, rispondendo meccanicamente ai saluti, si stropicciт gli occhi stanchi e allungт una mano per prendere il menu.
Provт un senso di repulsione leggendo la lista delle vivande che elencavano una serie di specialitа ai funghi, che su Haven erano considerati golositа mentre a lei riuscivano insopportabili.
Vicino a lei qualcuno stava piangendo: alzт gli occhi e osservт le quattro compagne di tavolo.
Si trattava di Juddee, una ragazza bionda, tutt'altro che interessante, seduta quasi di fronte a lei.
Fino ad allora i loro rapporti s'erano limitati alla conoscenza superficiale che puт esistere tra due persone che siedono vicine a mensa.
Juddee stava piangendo, e mordeva il fazzoletto cercando di soffocare i singhiozzi.
La sua tuta antiradiazioni era slacciata e le cadeva dalle spalle, la maschera di materiale trasparente che avrebbe dovuto proteggerle la faccia era caduta in avanti.
Bayta tentт a sua volta, insieme.alle tre ragazze, di consolarla usando i soliti sistemi inefficaci, come accarezzarle i capelli, darle lievi colpetti sulle spalle e mormorare parole piщ o meno prive di significato.
— Che cosa succede? - disse Bayta.
Una delle tre ragazze si girт e, alzando le spalle, disse: - Non so. - Poi prese Bayta in disparte e le sussurrт in un orecchio: - Ha avuto una giornata difficile, e poi и preoccupata per il marito.
— E' in servizio di pattuglia nello spazio? Bayta appoggiт delicatamente una mano sulle spalle di Juddee.
— Perchй non vai a casa, Juddee? - Cercт di usare un tono di voce calmo e nello stesso tempo deciso.
Juddee alzт gli occhi risentita. - Sono giа stata a casa una volta questa settimana…
— Vorrа dire che ci andrai due volte.
Se cerchi di continuare a rimanere qui, la prossima settimana dovrai restare a casa tre giorni…
Se vai a casa adesso non significa che hai scarso attaccamento alla patria.
Qualcuna di voi, ragazze, lavora nel reparto di Juddee? Bene, pensaci tu a riempire la sua scheda.
Juddee, prima di andare a casa и meglio che passi in bagno a rifarti il trucco.
Sei piena di sbavature.
Via su, coraggio! Bayta tornт a sedersi e riprese a leggere il menu.
Situazioni del genere erano contagiose.
Una ragazza in lacrime avrebbe potuto far crollare il sistema nervoso di un intero reparto in quei giorni cosм difficili.
Decise il piatto che avrebbe mangiato, premette il pulsante e rimise il menu nell'apposito scaffale.
La ragazza alta, dai capelli bruni che sedeva di fronte a lei stava dicendo: - Non credo che si possa fare nient'altro che piangere, non trovi? Le sue labbra carnose si muovevano appena, e Bayta si accorse che gli angoli della bocca erano stati ritoccati ad arte per dare alla bocca una espressione di mezzo-sorriso perpetuo, come suggeriva l'ultima moda.
Bayta stava considerando la sottile insinuazione che conteneva quella frase e fu contenta di vedersi arrivare il pranzo.
Il piano del tavolo si aprм lateralmente e il piatto arrivт alla superficie dall'interno.
Strappт l'involucro che conteneva le posate e aspettт che si raffreddassero.
Disse: - Non riesci a pensare a nessun'altra attivitа, Hella? - Oh, sм! - Disse Hella. - lo posso. - Con un gesto elegante mise il mozzicone della sigaretta nell'apposito portacenere.
— Per esempio - proseguм poi sostenendosi il mento con le mani curate, - io penso che potremmo trovare un accordo con il Mulo e smetterla con questa farsa inutile.
Ma io purtroppo non ho… diciamo il mezzo per potermi allontanare velocemente non appena il Mulo arriverа.
Bayta rimase impassibile e rispose con tono indifferente: - Tu non hai un fratello o un marito che combatte, non и vero? - No.
Ragione di piщ per non accusarmi di interesse personale quando dico di non capire il sacrificio dei fratelli o di mariti delle altre.
— Sarа un sacrificio maggiore arrendersi.
— La Fondazione si и arresa e ora vive in pace.
I nostri uomini sono lontani e la Galassia и contro di noi.
Bayta alzт le spalle e disse con voce gentile: - Temo che il primo particolare sia ciт che piщ ti dа fastidio. - Tornт al suo piatto di legumi e mangiт conscia del silenzio che s'era fatto attorno a lei.
Nessuna delle altre ragazze aveva commentato la sua risposta cinica a Hella.
Mangiт rapidamente e si alzт dopo aver premuto il bottone che sparecchiava il posto lasciandolo pronto per il prossimo occupante.
Una ragazza che sedeva un po, distante si girт verso Hella e le chiese: - Chi era? Hella scrollт le spalle indifferente. - E' la nipote del nostro coordinatore.
Non lo sapevi? - Davvero? - La ragazza si girт a guardare Bayta che si allontanava.
— E che cosa fa qui? - Lavora alla catena di montaggio.
Non sapevi che и di moda essere patriottici? E' cosм democratico…
— Piantala, Hella - disse la ragazza alla sua destra. - Non ha mai approfittato della posizione che ha suo zio fino ad ora.
Perchй non stai zitta? Hella ignorт la vicina e si accese un'altra sigaretta.
La ragazza che era arrivata per ultima, adesso stava ascoltando una sua vicina di tavolo. -… e dicono che sia stata nella Volta del Tempo.
Capisci? E proprio quando parlava Seldon.
Dicono che il sindaco sia svenuto e che siano scoppiati diversi incidenti.
E' riuscita a fuggire prima che il Mulo atterrasse.
Dicono che la sua fuga и stata veramente avventurosa.
Hanno dovuto superare un blocco.
Chissа perchй non scrive un romanzo sulla sua vita.
Di questi tempi i romanzi di guerra vanno a ruba.
A quanto pare и stata anche sul pianeta del Mulo.
Kalgan mi pare e…
Squillт un campanello e la sala si svuotт lentamente.
La ragazza continuava a raccontare fra le esclamazioni di sorpresa della vicina.
Le luci artificiali degli enormi rifugi cominciarono poco a poco a spegnersi.
Il buio era il segnale che era ora di andare a dormire.
Bayta stava tornando a casa.
Toran le venne incontro, con una fetta di pane imburrata in mano.
— Dove sei stata? - disse masticando un boccone. - Ho preparato alla meglio qualcosa da mangiare.
Non te la pigliare con me.
Ma Bayta lo fissava con gli occhi spalancati. - Toran! Dov'и la tua uniforme? Cosa fai in borghese? - Ordini, Bayta.
Randu и a colloquio con Ebling Mis adesso, e non so di che cosa stiano parlando.
Hai capito ora? - Vengo anch'io? - chiese lei avvicinandosi.
Lui la baciт prima di rispondere. - Immagino di sм.
Probabilmente sarа pericoloso.
— Che cosa non и pericoloso di questi tempi? - E' vero.
Ho giа mandato a chiamare Magnifico e probabilmente verrа anche lui.
— Questo significa che sarа costretto a rinunciare al suo prossimo concerto alla Fabbrica Motori.