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Non c'era un uomo nella Fondazione che non fosse sicuro della vittoria.

Chi tradirebbe per passare dalla parte di un nemico che verrа sicuramente sconfitto? Randu s'accostт alla finestra e parlт senza guardare in faccia Ebling Mis. - Ma ora siamo certi della nostra sconfitta, anche se il Mulo avesse migliaia di punti deboli, anche se la rete che sta stringendo intorno a noi fosse piena di buchi…

Non si voltт.

E le mani dietro la schiena erano strette nervosamente a pugno. - Siamo fuggiti facilmente dopo l'episodio della Volta del Tempo.

Ebling.

Anche altri avrebbero potuto fuggire con noi.

Ben pochi l'hanno fatto.

La maggior parte sono rimasti.

Il campo depressivo del Mulo poteva essere neutralizzato.

Non и un procedimento difficile.

Tutte le astronavi della Fondazione avrebbero potuto radunarsi su Haven o nei pianeti vicini per continuare a lottare come stiamo facendo noi.

Solo l'uno per cento si и comportato a questo modo.

Gli altri hanno invece preferito arrendersi al nemico.

Le associazioni segrete della Fondazione sulle quali contavamo tanto non hanno fatto nulla fino ad ora.

Il Mulo, molto accortamente, ha salvaguardato le proprietа e i guadagni dei grandi trust della Fondazione e questi sono passati dalla sua parte.

— I grandi capitalisti sono sempre stati contro di noi - disse Mis.

— Sono anche sempre stati loro a detenere il potere.

Ascolta.

Ebling.

Ho ragione di credere che il Mulo o i suoi agenti si siano messi in contatto con gli uomini piщ influenti dei mondi indipendenti.

Perlomeno dieci dei ventisette pianeti si sono arresi.

Forse altri dieci sono incerti.

Esistono uomini importanti persino su Haven che non sarebbero tanto infelici se il Mulo vincesse.

Apparentemente и una tentazione irresistibile cedere il potere politico in pericolo, quando ti viene promesso che il potere economico rimarrа intatto nelle tue mani.

— Non pensi che Haven riuscirа a resistere al Mulo? - Non credo. - E Randu si girт a guardare lo psicologo in faccia.

— Haven non aspetta che di arrendersi.

Per questo ti ho mandato a chiamare.

Voglio che tu parta da Haven.

Ebling lo guardт sorpreso. - Di giа? Randu si sentм terribilmente stanco. - Ebling tu sei l'unico grande psicologo della Fondazione.

I veri maestri della psicologia sono scomparsi con Seldon, e tu sei il migliore che abbiamo.

Tu rappresenti la sola nostra possibilitа di sconfiggere il Mulo.

E tu non puoi farlo da qui, devi andare su quanto rimane del Vecchio Impero.

— Su Trantor? - Sм.

Ora sono rimaste solo le rovine di ciт che una volta era un Impero, ma qualcosa dov'essere rimasto al suo centro.

Forse laggiщ, Ebling, troverai gli antichi rapporti.

Forse apprenderai altre nozioni di psicologia matematica, abbastanza da riuscire a interpretare la mente del buffone.

E lui verrа con te, naturalmente.

— Dubito che vorrа venire con me, anche se ha terrore del Mulo, a meno che non porti con lui tua nipote.

— Lo so, e per questo Toran e Bayta partiranno insieme a te.

Ebling.

Inoltre, tu hai un'altra grande missione da compiere.

Hari Seldon ha creato due Fondazioni tre secoli fa, ai due capi opposti della Galassia.

Devi trovare la Seconda Fondazione.

20. Cospiratore

La residenza del sindaco, o meglio l'edificio dove un tempo abitava il sindaco, era avvolta nell'oscurita.

La cittа era silenziosa all'ora del coprifuoco.

Solo poche stelle illuminavano la notte.

In tre secoli la Fondazione si era trasformata da piccolo centro di scienziati in tentacolare impero commerciale che si estendeva per gran parte della Galassia; adesso, in soli sei mesi, era stata ridotta allo stato di provincia conquistata.

Il capitano Pritcher si rifiutava di accettare una situazione del genere.

La calma della cittа immersa nel buio e la sagoma scura del palazzo occupato dell'usurpatore erano sufficientemente simbolici, ma il capitano Han Pritcher, che sostava proprio davanti al cancello del palazzo con una microscopica bomba atomica sotto la lingua, non voleva comprendere.

Un'ombra gli si avvicinт e lui abbassт la testa.

— Il sistema d'allarme non и stato cambiato capitano.

Entrate pure.

Non registrerа il vostro ingresso.

In silenzio, il capitano curvт la schiena per passare attraverso il piccolo arco e s'inoltrт nei vialetti di quello che un tempo era stato il giardino privato di Indbur.

Quattro mesi prima aveva assistito alla cerimonia della Volta del Tempo e ancora adesso sentiva nel petto quella sensazione dolorosa.

Le impressioni di quel giorno lo tormentavano spesso, soprattutto la notte.

Il vecchio Seldon dalla faccia benevola che parlava, la confusione della sala, Indbur nel suo ridicolo costume da cerimonia che giaceva svenuto a terra, la folla spaventata che si radunava attorno al sindaco e che aspettava muta che il suo capo proclamasse la resa, il giovane Toran che spariva da una porta secondaria portandosi a spalle la figura inerte del buffone del Mulo.

Anche lui era uscito, aveva cercato di mettere in moto il suo terramobile senza riuscirci.

S'era quindi messo a camminare in mezzo alla folla che giа stava abbandonando la cittа, senza sapere dove andare.

Aveva visitato uno dopo l'altro i luoghi dove si tenevano le riunioni segrete del partito democratico.

Erano tutti deserti.

Il giorno seguente, le nere navi del nemico divennero visibili nel cielo mentre prendevano terra lentamente scomparendo nascoste dagli edifici della cittа vicina.

Il capitano Pritcher aveva provato allora una terribile sensazione di impotenza e disperazione.

Aveva cominciato a vagabondare.

In trenta giorni aveva percorso duecento miglia a piedi, aveva cambiato la sua uniforme con quella di un lavoratore di una fabbrica idroponica, trovato morto sul ciglio della strada.

Infine, trovт ciт che era rimasto dell'associazione segreta.

Era nella cittа di Newton, in un quartiere residenziale un tempo elegante e ora dall'aspetto sempre piщ squallido.

Era la casa di un membro del partito, un uomo dagli occhi piccoli, la corporatura pesante, che aveva aperto solo uno spiraglio della porta e che l'aveva esaminato a lungo stringendo i pugni nascosti nelle tasche.

Il capitano aveva mormorato: - Vengo da Miran.

L'uomo aveva risposto alla parola d'ordine sorridendo. - E' presto quest'anno.

— Non и piщ presto dell'anno scorso - fu la risposta del capitano.

L'uomo non si era mosso dalla soglia. - Chi siete? - Non siete per caso la Volpe? - Rispondete sempre facendo altre domande? Il capitano aveva tirato un sospiro poi aveva detto con calma: - Sono Han Pritcher, capitano della flotta, membro del partito democratico.

Volete farmi entrare? La Volpe aprм la porta e si fece di lato. - Il mio vero nome и Orum Palley - disse.

La stanza era comoda senza essere lussuosa.

In un angolo c'era un proiettore per i libri, che agli occhi esperti del capitano Pritcher poteva benissimo nascondere un disintegratore di notevole calibro.

Il Proiettore era puntato verso la porta d'ingresso e probabilmente era azionato a distanza.

La Volpe seguм lo sguardo dell'ospite e sorrise a denti stretti.

Disse: - Sм, ma serviva solo ai tempi di Indbur per i suoi vampiri che ci davano la caccia.

Ora, contro il Mulo non servirebbe a nulla, vero? Niente servirebbe contro il Mulo.

Avete fame? Il capitano annuм.

— Non ci metterт piщ di un minuto, se non vi dispiace aspettare. - La Volpe tolse due scatole da un armadio e le depose sul tavolo di fronte a Pritcher. - Metteteci le mani sopra e rompete l'involucro quando saranno abbastanza calde per voi.

Il mio riscaldatore non funziona. Cose di questo genere succedono quando si и in guerra… o meglio subito dopo una guerra, vero? Le sue parole sembravano gioviali, ma i suoi occhi erano freddi e attenti.

Si sedette di fronte al capitano. - Non rimarrа che un segno bruciato sul posto dove sedete se farete un movimento che non mi piace.

Capito? Il capitano non rispose.

Premette le scatole e queste si aprirono.

— E' stufato, mi dispiace, ma il rifornimento di cibo in questi giorni и scarso - disse la Volpe parlando velocemente.

— Lo so - disse il capitano e mangiт in fretta senza alzare lo sguardo.

— Devo avervi giа visto.

Sto cercando di ricordare, ma prima non avevate la barba - disse la Volpe.

— Da trenta giorni non mi rado. - Poi alzт la voce seccato: - Che volete da me? La parola d'ordine era giusta.

Ho dato le mie generalitа.

L'altro annuм. - Certo, ammetto che siate il capitano Pritcher.

Ma parecchi conoscono la parola d'ordine e sono ex membri del partito che sono passati al Mulo.

Avete mai sentito nominare Levvaw? - Sм.

— E passato al Mulo.

— Che cosa? Ma…

— Sм.

E l'uomo che chiamavano "Non mi arrendo". - La Volpe sorrise ma non sembrava affatto divertito. - Poi c'и Willing.

Anche lui con il Mulo.

Garre e Noth.

Col Mulo! E perchй non anche Pritcher? Come potrei saperlo? Il capitano scosse la testa.

— Ma non importa. - disse la Volpe sottovoce. - Ormai avranno il mio nominativo se Noth и passato al servizio del Mulo.

Se voi non avete tradito sarete piщ in pericolo di me, visto che siete venuto a farmi visita.

Il capitano aveva finito di mangiare e si appoggiт allo schienale della sedia. - Se non avete un'organizzazione qui, dove posso trovarne una? La Fondazione s'и arresa, ma io no.

— Capisco.

Ma non potrete continuare a vagabondare per sempre capitano.

Ai cittadini della Fondazione non и permesso muoversi da una cittа all'altra senza un visto rilasciato dall'autoritа.

Lo sapevate? Avrete anche bisogno di una carta d'identitа.

Ne possedete una? Inoltre, a tutti gli ufficiali della vecchia flotta и stato ordinato di presentarsi al quartiere generale piщ vicino.