Ebling Mis era ancora svenuto con la testa piegata, ma Bayta notт sorpresa che Magnifico aveva gli occhi bene aperti, come se fosse stato sveglio da parecchi minuti.
I suoi occhi scuri la stavano osservando tristemente.
Mugolт, poi disse indicando con la testa il principe: - Lui mi ha preso il mio sonovisore.
Il principe si volse a guardare il clown: - E' tuo questo, mostro? - Afferrт lo strumento e lo esaminт.
Cercт di toccare i tasti senza riuscire a cavarne alcun suono. - Sai suonarlo, mostro? Magnifico annuм.
Toran parlт improvvisamente: - State oltraggiando dei cittadini della Fondazione.
Se non sarа l'Imperatore a vendicarci, ci penserа la Fondazione.
Commason rispose, parlando lentamente: - Che cosa? La Fondazione? E il Mulo che fine ha fatto? Toran non rispose.
Il principe sorrise mostrando i denti.
Il campo che teneva avvinto il buffone venne sciolto e gli misero tra le mani il sonovisore.
— Suona per noi, mostro - ordinт il principe. - Suona una serenata d'amore per la nostra signora straniera.
Dille che le prigioni di mio padre non sono palazzo ma che io potrт portarla in uno dove potrа nuotare nell'acqua di rose e dove saprа che cosa significa l'amore di un principe.
Descrivi l'amore di un principe, mostro.
Sedette su un tavolo di marmo dondolando le gambe.
Sorrideva, guardando fisso Bayta.
Toran s'agitт un'altra volta, ma ogni suo sforzo non approdт a nulla.
Ebling Mis cominciт a lamentarsi.
Magnifico protestт: - Le mie dita sono rigide…
— Ho detto di suonare, mostro! - urlт il principe.
A un gesto di Commason le luci vennero abbassate, e nell'oscuritа incrociт le braccia e aspettт.
Magnifico cominciт a suonare come un indemoniato muovendo le dita rapidamente da una chiave all'altra.
Un arcobaleno di colori inondт la stanza.
Una musica cupa si levт dallo strumento, triste e disperata.
Sembrava una risata amara.
Poi tornт l'oscuritа c il buio sembrт farsi spesso, quasi tangibile.
La musica giungeva alle orecchie di Bayta come attraverso uno schermo invisibile.
Luci violente ferivano ogni tanto i suoi occhi come se, a tratti riuscissero a squarciare le tenebre.
Automaticamente cercт d'aguzzare lo sguardo.
La luce aumentт ma era confusa.
Decine di colori si intrecciavano ad altri, mentre la musica aveva adesso un suono metallico, cattivo e in crescendo.
Le luci sembravano seguirne il ritmo.
Bayta provт un lieve senso di nausea.
Cercт di scuotersi mentre una strana emozione s'impadroniva di lei.
Era quasi simile a quella che aveva provato nella Volta del Tempo o durante gli ultimi giorni ad Haven.
Era orribile.
Era caduta nel terrore e nella disperazione.
Si rannicchiт in se stessa.
Poi la musica divenne piщ soffice, mentre un riso folle risuonava nuovamente nelle sue orecchie.
Tutte queste immagini sembravano lontane da lei, come se le osservasse con un telescopio capovolto.
La sua fronte era bagnata di sudore freddo.
La musica terminт.
Non era durata piщ di quindici minuti ma Bayta, provт una meravigliosa sensazione di sollievo.
Tornarono le luci e di fronte a lei stava il Magnifico sudato e rosso in faccia che la guardava preoccupato.
— Mia signora - balbettт, - come state? - Abbastanza bene - sussurrт lei. - Ma perchй hai suonato a quel modo? Poi si accorse degli altri nella stanza.
Toran e Mis erano svenuti.
I principe giaceva stranamente rigido ai piedi del tavolo, mentre Commason gemeva spalancando la bocca.
Magnifico s'avvicinт a Commason e questi si tirт indietro urlando terrorizzato.
Magnifico si avvicinт all'interruttore e liberт gli altri.
Toran tirт un gran sospiro, poi precipitandosi verso Commason lo afferrт per il collo. - Tu verrai con noi.
Vogliamo arrivare alla nave senza incorrere in altre disavventure.
Due ore piщ tardi, nella cucina dell'astronave, Bayta stava servendo un dolce casalingo, e Magnifico celebrava il ritorno nello spazio mangiandone in quantita.
— E buono, Magnifico? - Molto, molto.
— Magnifico? - Sм, mia signora? - Che cos'hai suonato laggiщ? Il buffone arrossм. - Preferirei… non dirlo.
Ho imparato, tempo fа, che il sonovisore puт influenzare molto profondamente il sistema nervoso.
E stata una brutta esperienza e non и certo adatta per la vostra anima innocente.
— Suvvia, Magnifico, non sono poi cosм innocente.
Non mi adulare.
Ho visto anch'io quello che hanno visto gli altri? - Spero di no.
Ho suonato solo per loro.
Voi avrete visto solo il riverbero.
— E mi и bastato, ti assicuro.
Lo sai che hai fatto svenire il principe? Magnifico sorrise addentando un altro pezzo di torta. - L'ho ucciso, mia signora.
— Che cosa? - esclamт Bayta sorpresa.
— Era giа morto prima che finissi, altrimenti avrei continuato.
Non mi importava nulla di Commason.
La sua piщ grande minaccia era la morte o la tortura.
Ma, mia signora, quel principe vi guardava con occhi…
— arrossм e s'interruppe.
Bayta fu colpita da uno strano pensiero ma lo represse. - Magnifico, tu hai un'amma galante.
— Mia signora - disse e poi abbassт la testa e non riuscм piщ a mandare giщ un solo boccone.
Ebling Mis guardava fuori dall'oblт.
Trantor era vicino… e la sua lucentezza metallica emanava una luce fosca.
Toran era in piedi accanto a lui.
Ebling Mis si passт una mano sulla fronte.
Era dimagrito e la sua voce sembrava assente.
Toran era seccato. - Come facevano a sapere che la Fondazione era stata sconfitta? - Che cosa? - Mis lo guardт interrogativamente.
Poi posт gentilmente una mano sul braccio di Toran.
Parlт come se non avesse sentito la domanda del giovane. - Toran, stavo osservando Trantor.
Sai… provo una strana sensazione da quando siamo atterrati su Neotrantor.
Provo un'ansia che mi spinge ad agire, a far qualcosa.
Toran, io posso riuscirci, sono certo che ci riuscirт.
Tutto ora mi sembra piщ chiaro nella mente, non ho mai avuto la mente cosм lucida.
Toran lo guardт, poi si strinse nelle spalle.
Quelle parole non lo rendevano piщ fiducioso.
Disse: - Mis? - Sм.
— Non hai visto un'astronave scendere mentre noi partivamo da Neotrantor? L'altro rispose brevemente. - No.
— Io invece si.
Forse l'ho solo immaginato, ma poteva anche essere quella nave filiana.
— Quella con a bordo il capitano Pritcher? - Non so chi c'era a bordo.
Le informazioni di Magnifico…
Ci ha seguito fino a qui, Mis.
Ebling Mis non rispose.
Toran lo guardт negli occhi. - C'и qualcosa che non va? Non stai bene? Gli occhi di Mis erano luminosi, la sua faccia pensosa aveva una strana espressione.
Non rispose.
23. Le rovine di Trantor
Riconoscere un luogo dall'altro su un pianeta come Trantor era pressochй impossibile.
Non esistono continenti nй oceani a cui si possa fare riferimento.
Non esistono fiumi, laghi o isole che possano fornire una qualche indicazione della posizione.
Quel mondo coperto di metallo era, o meglio era stato, una colossale citta, e solamente il palazzo imperiale poteva essere riconosciuto a prima vista da uno straniero che venisse dallo spazio.
Il Bayta sorvolт il pianeta a bassa quota alla disperata ricerca di un punto di riferimento.
Partendo dalle regioni polari, dove il ghiaccio giа copriva le rovine degli edifici, segno evidente che anche l'impianto per il condizionamento atmosferico non funzionava piщ, si diressero verso sud.
Ogni tanto sembrava loro di riconoscere qualche edificio controllandolo con la mappa, tutt'altro che precisa, che si erano procurati su Neotrantor.
Quando giunsero nei pressi dell'ex-residenza dell'Imperatore, le costruzioni metalliche scomparvero per un'area di centinaia di chilometri quadrati, per lasciar posto al verde degli alberi e ai prati che circondavano il Palazzo.
Il Bayta s'abbassт ulteriormente e cercт di orientarsi.
Le colossali autostrade erano i soli punti di riferimento.
Atterrarono in un piazzale, che forse un tempo era stato un congestionato astroporto, pensando di essere nei pressi dell'Universitа.
Solo dopo essere scesi a terra si accorsero che tutti gli edifici, che da lontano sembravano ancora intatti, non erano che scheletri metallici contorti e in rovina, di palazzi uffici, negozi e magazzini.
Le spirali erano troncate a metа, le pareti lisce a tratti mostravano fenditure enormi.
Poi di colpo, si trovarono ai limiti di un terreno scoperto un centinaio di ettari di terreno coltivato.
Lee Senter aspettт che l'astronave atterrasse.
Era una nave dall'aspetto strano che certamente non proveniva da Neotrantor.
Lee Senter sospirт scuotendo la testa.
Quella nave straniera, che probabilmente veniva da lontano, poteva significare la fine del breve periodo di pace e il ritorno agli orrori della guerra.
Senter era il capo della comunitа aveva in custodia i vecchi libri e aveva letto dei vecchi tempi.
Non voleva che tornassero.
Durante quei dieci minuti di attesa mentre l'astronave atterrava.
Senter rivisse gli anni trascorsi.
Ricordava la prima grande fattoria della sua fanciullezza affollata sempre di gente in attivitа.
Poi ricordт quando la sua famiglia si era trasferita alla ricerca di altra terra da coltivare.
A quei tempi aveva dieci anni: era soltanto un bambino spaventato e curioso.
Una volta scelto il terreno bisognava poi abbattere e sradicare gli edifici, dissodare, innaffiare, rinvigorire il terreno e c'erano sempre altri edifici da abbattere e livellare, altri da trasformare in abitazioni.
Bisognava piantare il grano e mieterlo mantenere relazioni amichevoli con le fattorie vicine…
Il tempo passava e la comunitа s'ingrandiva nella pace e nella tranquillitа.
La nuova generazione era formata di gente dura e tenace, attaccata alla terra.