Ducem Barr scosse la testa gentilmente, ma con fermezza.
Riose continuт sullo stesso tono. - Non capite, patrizio, e non credo di riuscire a convincervi con le parole.
Non posso lottare con voi in questo campo.
Voi siete uno studioso, io no.
Ma posso dirvi questo.
Qualunque cosa pensiate dell'Impero, dovete ammettere la sua grande funzione.
I suoi eserciti hanno commesso atrocitа isolate, ma nel complesso sono stati apportatori di pace e civiltа.
E stata la flotta imperiale a creare la Pax Imperium che ha dominato su tutta la Galassia per piщ di duemila anni.
Raffrontate i duemila anni di pace sotto il Sole e L'Astronave con i due millenni di anarchia interstellare che li hanno preceduti.
Considerate le guerre e le devastazioni di quei tempi e ditemi se non vale la pena di conservare questo Impero.
— Pensate - continuт sempre piщ eccitato, - a che cosa sono ridotte le province della Periferia ora che si sono staccate dall'Impero e che hanno raggiunto l'indipendenza, e chiedetevi se per una misera vendetta personale valga la pena di ridurre Siwenna dalla sua posizione di provincia protetta dalla potente flotta imperiale a un mondo barbaro in una Galassia di barbari, disuniti, indipendenti e con in comune solo la miseria e la degradazione.
— Siamo giа a questo punto? - mormorт il siwenniano.
— No - dovette ammettere Riose. - Noi ci salveremo certamente, anche se dovessimo vivere il quadruplo dei nostri anni.
Ma и per l'Impero che io combatto, e anche per una tradizione militare che и qualcosa che comprendo solo io e che purtroppo non posso trasmettervi.
E' una tradizione militare costruita sull'istituto imperiale che io servo.
— State diventando mistico, e mi riesce sempre piщ difficile comprendere il misticismo di un'altra persona.
— Non importa.
Capite almeno il pericolo che rappresenta la Fondazione.
— Sono stato io a farvi notare ciт che chiamate pericolo proprio prima che partiste per la Fondazione.
— Allora vi rendete conto che bisogna fermarli all'inizio o sarа troppo tardi.
Voi avete saputo della Fondazione prima di qualsiasi altro.
Conoscete sulla Fondazione piщ cose di qualsiasi altro nell'Impero.
Probabilmente conoscete il modo migliore per attaccarla, e forse mi potrete avvertire delle loro eventuali contromisure.
Cerchiamo di essere amici.
Ducem Barr si alzт. - Ciт che posso dirvi non vi sarа di alcuna utilitа.
E solo la vostra accorata richiesta che mi spinge a parlare.
— Sarт io a giudicare dell'utilitа o meno delle vostre risposte.
— No, parlo sul serio.
Nemmeno la potenza di tutto l'Impero sarа capace di distruggere questo mondo pigmeo.
— E perchй no? - gridт Riose adirato. - No rimanete qui.
Vi dirт io quando potrete uscire.
Perchй no? Se pensate che io abbia sottovalutato i miei nemici, vi sbagliate.
Patrizio - disse riluttante, - ho penduto una nave nel mio viaggio di ritorno.
Non ho prove che sia caduta nelle mani della Fondazione, ma non и ancora stata localizzata e se si fosse trattato di un puro incidente, la sua carcassa avrebbe dovuto essere ritrovata lungo la via che abbiamo percorsa.
Non и una perdita, ma forse questo significa che la Fondazione ha aperto le ostilitа.
Una tale fretta e una tale noncuranza per le conseguenze forse significano una forza segreta che io non conosco.
Potete aiutarmi a risolvere questo problema: qual и la loro potenza militare? - Non ne ho la minima idea.
— E allora spiegatemi su che cosa basate le vostre affermazioni.
Perchй dite che tutta la potenza dell'Impero non potrа sconfiggere questo piccolo nemico? Il siwenniano tornт a sedersi e distolse lo sguardo dal generale.
Parlт lentamente. - Perchй io ho fiducia nei principi della psicostoria.
E' una strana scienza.
Ha raggiunto il suo culmine con Hari Seldon ed и morta con lui, poichй nessun uomo in seguito и stato capace di risolverne le complicate operazioni.
Ma in quel breve periodo si dimostrт lo strumento piщ potente mai inventato per lo studio dell'umanitа.
Senza pretendere di prevedere le azioni di un singolo individuo, formulт leggi ben definite, capaci di essere analizzate matematicamente in modo da riuscire a prevedere e guidare le azioni di massa degli umani.
— E con ciт?…
— Hari Seldon e il suo gruppo di studiosi si servirono della psicostoria per creare le due Fondazioni.
Il luogo il tempo e le condizioni ambientali vennero studiati matematicamente in modo tale che essi portassero alla costituzione di un Impero Universale.
La voce di Riose tremт d'indignazione. - Sostenete che questa scienza и in grado di predire che io attaccherт la Fondazione e che perderei la tale battaglia per la tale ragione? Intendete dire che io non sono altro che uno stupido robot che segue una via predestinata verso la propria distruzione? - No - replicт il vecchio patrizio. - Ho giа detto che la scienza non ha niente a che vedere con le azioni degli individui.
E' l'insieme delle condizioni storiche che sono state previste.
— Allora noi ci troviamo semplicemente nelle mani della Divinitа della Necessitа Storica? - La Necessitа Psicostorica - lo corresse Barr sottovoce.
— E se io esercitassi il mio libero arbitrio? Se decidessi di attaccare il prossimo anno o di non attaccare affatto? Quanto efficace sarebbe questa Divinitа? Che risorse avrebbe? Barr si strinse nelle spalle. - Attaccare ora o mai piщ: con una astronave, o con tutte le forze dell'Impero; con azioni militari o con pressioni economiche, dichiarando guerra o organizzando un'imboscata.
Fate ciт che vi pare.
Esercitate il vostro libero arbitrio.
Verreste comunque sconfitto.
— A causa del vicolo cieco creato da Hari Scldon? - A causa del vicolo cieco della matematica del comportamento umano che non puт essere fermato annullato o deviato.
I due si fronteggiarono senza parlare fino a quando il generale non fece un passo indietro.
— Accetto la sfida - disse con semplicitа. - Un vicolo cieco contro una libera volontа.
4. L'Imperatore
CLEON II… comunenemente detto "Il Grande".
Ultimo dei forti Imperatori del Primo Impero, и importante per il rinascimento artistico e politico che ebbe luogo durante il suo regno.
Il suo nome и passato alla leggenda, soprattutto in connessione con Bel Riose tanto da essere ricordato dalla gente come "L'Imperatore" Riose.
E giusto tuttavia non permettere che gli eventi del suo ultimo anno di regno adombrino quarant'anni di…
Cleon II era signore dell'universo.
Cleon II soffriva tuttavia di una malattia grave e sconosciuta.
Non era certo il primo caso di simili infermitа in un uomo tanto potente.
Ma a Cleon II non interessavano i precedenti.
Meditare sulla lunga lista di casi analoghi non lo faceva soffrire di meno.
Non lo rallegrava nemmeno il pensiero che mentre suo nonno non era altro che un piccolo pirata di un mondo microscopico, lui ora dormiva nel palazzo del Piacere di Ammenetik il Grande, come erede di una serie di dominatori che si perdevano nella notte dei tempi.
Nй al momento, lo confortava il pensiero degli sforzi compiuti da suo padre per ripulire il reame di ogni focolaio di ribellione instaurando una pace e un'unitа che non avevano avuto l'uguale fin dal regno di Stanel VI e che, come conseguenza di tutto ciт, i venticinque anni del suo regno non erano mai stati offuscati da una nuvola di rivolta.
L'Imperatore della Galassia e Signore di Tutto si lamentт debolmente mentre si appoggiava al piano di forza rinvigoritore che gli faceva da cuscino.
La sua testa era sostenuta senza che niente lo toccasse e, a quel piacevole formicolio, Cleon riuscм a rilassarsi per un momento.
Poi si sollevт con difficoltа e guardт corrucciato le mura della grande sala.
Era una stanza dove non era piacevole restare soli.
Era troppo grande.
Tutte le stanze erano troppo grandi.
Ma era meglio essere soli durante queste crisi strazianti piuttosto che dover sopportare l'adulazione dei cortigiani, la loro cortesia interessata, la loro stupida e condiscendente vanitа.
Meglio rimanere soli piuttosto che osservare quelle stupide maschere dietro le quali si potevano scorgere le speculazioni tortuose sulle possibilitа di una sua eventuale morte e le fortune della successione.
I pensieri lo tormentavano.
C'erano i suoi tre figli: tre giovani forti, promettenti e virtuosi.
Dov'erano scomparsi in quei giorni? Aspettavano, senza dubbio.
Controllando l'uno le mosse dell'altro e tutt'e tre intenti a controllare lui.
Si voltт gemendo.
E ora Brodrig chiedeva un'udienza.
Brodrig era fedele e di umili origini, fedele perchй odiato da tutti.
Quest'odio verso Brodrig era l'unica cosa su cui concordassero la decina di fazioni che dividevano la corte.
Brodrig, il fedele favorito, almeno finchй non avesse avuto l'astronave piщ veloce della Galassia per farne uso il giorno della morte dell'Imperatore, altrimenti in meno di ventiquattr'ore si sarebbe trovato nella camera atomizzatrice.
Cleon II toccт un pulsante sul bracciolo del suo grande divano e la porta colossale in fondo alla stanza si dissolse nel nulla.
Brodrig avanzт sul tappeto cremisi, poi si chinт per baciare la mano scarna dell'Imperatore.
— La vostra salute, sire? - domandт il Segretario Privato con accento ansioso.
— Sono ancora vivo - rispose l'Imperatore seccato. - Sempre che si chiami vita la mia quando un qualsiasi disgraziato che sappia leggere un libro di medicina mi puт usare come cavia per i suoi esperimenti.
Se esiste un qualche rimedio chimico, fisico, atomico che non sia stato ancora provato, non dubitare che qualche ciarlatano proveniente da qualche paese oscuro del mio regno si precipiterа a sperimentarlo su di me.
E ancora una volta un nuovo libro, o la copia di uno vecchio verrа usato come testo per la diagnosi.