— Io, sì — disse Trevize. — Proprio per questo devo trovare la Terra… per scoprire la ragione imprescindibile, sempre che esista, che mi abbia spinto a scegliere per l’umanità questo destino spaventoso.
— Non è un destino spaventoso, ma accantoniamo l’argomento. Verrò con te non come spia, ma come amica ed aiutante. Ed anche Gaia ti seguirà, come amica ed aiutante.
Trevize disse accigliato: — Gaia potrebbe aiutarmi più concretamente indicandomi la posizione della Terra.
Bliss scosse la testa lentamente. — Gaia non conosce la posizione della Terra, ti è già stato detto da Dom.
— Non ci credo. Dopo tutto, dovete avere dei documenti. Perché durante la mia permanenza qui non sono mai riuscito a vederne? Anche se Gaia non sappia veramente dove sia la Terra, io potrei ricavare qualche indizio utile dai documenti. Conosco la Galassia in modo abbastanza dettagliato, senza dubbio meglio di Gaia. Forse potrei trovare e decifrare degli indizi contenuti nei vostri documenti… particolari che forse Gaia non afferra.
— Ma di quali documenti stai parlando, Trevize?
— Qualsiasi. Libri, film, registrazioni, olografie, manufatti, qualunque cosa abbiate. Da che sono arrivato qui, non ho visto un solo oggetto che potesse essere considerato un documento… E tu, Janov?
— No — rispose Pelorat tentennante. — Ma non è che mi sia guardato attorno seriamente.
— Io invece l’ho fatto, con discrezione — disse Trevize. — E non ho visto nulla. Nulla! Non mi resta che pensare che mi si stia nascondendo qualcosa. Perché, mi domando? Vuoi dirmelo?
La giovane fronte liscia di Bliss si corrugò. — Perché non me l’hai chiesto prima? Io/noi/Gaia non nascondiamo nulla, e non mentiamo. Un isolato, un individuo in isolamento, può mentire. È limitato, ed ha paura proprio perché è limitato. Ma Gaia è un organismo planetario di grandi capacità mentali e non ha paura. Per Gaia dire menzogne, creare descrizioni che non corrispondono alla realtà, è del tutto inutile.
Trevize sbuffò. — Allora perché mi avete impedito con tanta sollecitudine di vedere anche un solo documento? Dammi una giustificazione valida.
— Certo. — Bliss alzò le mani, allargandole. — Non abbiamo alcun documento.
4
Pelorat si riebbe per primo, mentre Trevize sembrava più colpito.
— Mia cara — disse garbatamente — È impossibile: non può esistere una civiltà di livello accettabile senza qualche tipo di documenti.
Bliss inarcò le sopracciglia. — Certo, capisco. Intendevo semplicemente dire che non abbiamo alcun documento del tipo cui si riferisce Trev… Trevize, quindi era improbabile che ne vedesse. Io/noi/Gaia non abbiamo scrittura, né stampa, né film, né banche dati computerizzate Non abbiamo neppure incisioni su pietra. Ecco cosa sto cercando di dire. E dal momento che non abbiamo nulla del genere, è naturale che Trevize non abbia trovato nulla.
Trevize chiese: — Cosa avete allora, se non avete documenti riconoscibili come tali?
Scandendo bene le parole, quasi stesse rivolgendosi a un bambino, Bliss rispose: — Io/noi/Gaia abbiamo una memoria. Io ricordo.
— Cosa ricordi? — chiese Trevize.
— Tutto.
— Ricordi qualsiasi dato?
— Certo.
— Di quanto? Risalendo di quanto nel passato?
— Per periodi di tempo illimitati.
— Potresti fornirmi dati storici, biografici, geografici, scientifici? Persino i pettegolezzi locali?
— Tutto.
— Tutto racchiuso in quella testolina. — Trevize indicò la tempia di Bliss.
— No — disse lei. — I ricordi di Gaia non si limitano al contenuto del mio cranio individuale. — Nella circostanza, assunse un atteggiamento formale, anzi leggermente severo, cessando di essere unicamente Bliss e riflettendo un amalgama di più componenti. — Vedi, prima degli albori della storia, è esistito senza dubbio un periodo in cui gli esseri umani erano estremamente primitivi, e anche se erano in grado di ricordare gli eventi non sapevano parlare. In seguito è stato inventato il linguaggio, e serviva a esprimere i ricordi e a trasferirli di persona in persona. Poi è stata inventata la scrittura, per registrare i ricordi e tramandarli nel tempo alle generazioni future. Tutto il progresso tecnologico delle fasi successive è servito a creare più spazio per immagazzinare i ricordi ed a facilitare il compito di richiamare quelli desiderati. Ma quando gli individui si sono uniti formando Gaia, tutto questo processo è stato superato. Noi siamo in grado di tornare alla memoria, il sistema fondamentale di raccolta dati alla base di tutto. Capisci?
Trevize chiese: — Vorresti dire che la somma complessiva di tutti i cervelli di Gaia possa ricordare molti più dati di un singolo cervello?
— Certo.
— Ma se i dati di Gaia sono disseminati in tutta la memoria planetaria, tu che vantaggio ne ricavi come parte individuale di Gaia?
— Un vantaggio notevolissimo. Qualsiasi cosa desideri conoscere si trova in qualche mente individuale, forse in più menti. Se si tratta di un dato fondamentale, per esempio il significato della parola sedia, allora è in ogni mente. Ma anche se si tratta di un dato esoterico presente solo in una piccola parte della mente di Gaia, io posso richiamarlo se necessario… certo, il richiamo di un ricordo di questo tipo richiede più tempo rispetto a un ricordo più diffuso… Ecco, Trevize, se vuoi sapere qualcosa che non sia presente nella tua mente, tu guardi un certo video-libro od usi la banca dati di un computer: io analizzo la mente globale di Gaia.
Trevize replicò: — Come fai a impedire che tutte le informazioni ti si riversino nel cervello facendoti esplodere il cranio?
— È sarcasmo il tuo, Trevize?
Pelorat intervenne: — Via, Golan, non essere scortese.
Trevize guardò i due, quindi con uno sforzo visibile lasciò che la tensione che gli contraeva il viso si allentasse. — Mi dispiace. Sono schiacciato da una responsabilità che non voglio, e non so in che modo sbarazzarmene. Per questo a volte possa sembrare scortese, senza volerlo. Bliss, mi interessa davvero saperlo… Come fai ad attingere il contenuto di altre menti senza immagazzinarlo nella tua mente e senza sovraccaricarne così la capacità?
Bliss rispose: — Non lo so, Trevize. Del resto, nemmeno tu conosci nei particolari il funzionamento del tuo cervello individuale… Ecco, probabilmente conosci la distanza del tuo sole da una stella vicina, però non ci pensi di continuo. Immagazzini il dato e puoi richiamarlo in qualsiasi momento, se necessario. Se non è importante, può darsi che col tempo tu dimentichi questo dato, però puoi sempre ricorrere alla memoria di un computer. La mente di Gaia è un’enorme banca dati, diciamo, ed io posso sempre usarla, ma non c’è bisogno che ricordi consciamente ogni cosa che mi serve: una volta utilizzato un certo dato, posso lasciare che mi esca dalla mente. Posso rimetterlo dove l’ho preso, per così dire.
— Quanti abitanti ha Gaia, Bliss? Quanti esseri umani?
— Circa un miliardo. Vuoi la cifra esatta?
Trevize sorrise mesto. — Mi rendo conto che sei in grado di fornirmi la cifra esatta volendo, ma mi accontenterò del numero approssimativo.
— In effetti la popolazione è stabile ed oscilla attorno ad un certo numero leggermente superiore al miliardo. Posso dirti di quanto quel numero si discosti per eccesso o per difetto dalla media esatta estendendo la mia coscienza e… be’, tastando i limiti. È la spiegazione migliore che possa dare a qualcuno che non abbia mai vissuto l’esperienza diretta.
— Mi pare comunque che un miliardo di menti umane, tra cui sono comprese menti di bambini, non siano affatto sufficienti a memorizzare tutti i dati di cui abbia bisogno una società complessa.