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Perché non contano quanto te, per me, rispose lei. E lo sai. Maddox è un mezzosangue, Luman è pazzo e Marietta e Zabrina… scosse la testa. Be’, nessuno di loro è diventato ciò che avrei voluto.

Galilee sollevò appena la testa. “Povera mamma. Che delusione siamo stati per te. Tu volevi la perfezione e guarda invece cos’hai ottenuto.” Si mise a sedere. “Naturalmente, niente di tutto questo è colpa tua, giusto? Non ti si può rimproverare nulla.”

Se fossi innocente, non sarei qui, disse lei. Ho commesso i miei errori, soprattutto con te. Tu sei stato il primo e quindi ti ho viziato. Ti ho permesso di fare qualsiasi cosa. Ti ho amato troppo.

“Tu mi hai amato troppo?

Sì! Troppo! Non sono riuscita a capire che razza di mostro stavi diventando.

“E adesso sarei un mostro?”

So che cos’hai fatto in tutti questi anni…

“Non sai nemmeno la metà delle cose che ho fatto. C’è più sangue innocente sulle mie mani…”

Non mi importa di questo! È il modo in cui hai buttato via il tuo tempo che mi sconvolge.

“E cos’avrei dovuto fare, invece? Allevare cavalli?”

Tuo padre non c’entra niente…

“Sì, invece, c’entra eccome.” Galilee allungò una mano e si afferrò a quel che restava dell’albero maestro per alzarsi in piedi. “È lui quello che ti ha veramente delusa. Questi sono solo gli strascichi della vostra crisi.”

Questa volta fu Cesaria a distogliere lo sguardo.

“Ho toccato un nervo scoperto?” chiese lui. Cesaria non rispose. “È così, vero?”

Qualunque cosa sia successa tra tuo padre e me, adesso è finita. Dio solo sa quanto lo amavo e quanto avrei voluto renderlo felice.

“Be’, non ci sei riuscita.”

Lo fissò, gli occhi ridotti a due fessure. Galilee era certo che la rabbia di sua madre avrebbe fatto tremare nuovamente l’imbarcazione, ma si sbagliava. Quando Cesaria rispose, la sua voce era dolce, quasi soffocata dal rumore delle onde che si infrangevano sullo scafo.

È vero, non ci sono riuscita… e ho pagato per il mio fallimento con anni di solitudine. Anni in cui avrei voluto che il mio primogenito mi fosse di qualche conforto.

“Tu mi hai allontanato, madre. Tu mi hai detto che mi avresti ucciso, se avessi osato rimettere piede all’Enfant.”

Non ho mai detto niente del genere.

“Oh sì, invece. Chiedilo a Marietta.”

Come se Marietta fosse affidabile. È testarda quanto te. Avrei dovuto strapparvi dal grembo con le mie stesse mani.

“Oh, Cristo, mamma, non il tuo solito discorso sul grembo! L’hai già fatto mille volte. Tu ti pentì di avermi messo al mondo, io mi pento di essere nato. Dove ci porta tutto questo?”

Dove ci porta sempre, rispose Cesaria dopo un attimo, ad azzannarci a vicenda. Sospirò, e il mare rabbrividì. Mi rendo conto che sto solo sprecando il mio tempo. Non capirai mai. E forse è meglio così. Hai già causato fin troppe sofferenze…

“Pensavo che non ti importasse del sangue che ho versato.”

Non è del sangue versato che sto parlando. E dei cuori spezzati. Fece una pausa, accarezzandosi le labbra con la punta delle dita. Rachel si merita qualcuno che si occupi di lei, che stia con lei fino alla fine. E tu non puoi farlo. Tu sei solo chiacchiere. Proprio come tuo padre.

Galilee non disse niente. Era stata Cesaria questa volta a toccare un nervo scoperto. Lei si accorse di ciò che aveva fatto e decise di usare quel commento come battuta conclusiva della loro discussione.

Allora ti lascio al tuo martirio, disse, voltandosi. La sua immagine che fino a quel momento era stata quasi solida tremolò come una vela strappata. Poche folate di vento e sarebbe stata portata via.

“Aspetta”, la chiamò Galilee.

L’immagine di Cesaria continuò a palpitare, ma i suoi occhi si fissarono sul figlio come chiodi. Galilee lo sapeva: nell’istante in cui lei avesse distolto lo sguardo, sarebbe scomparsa.

Cosa c’è?

“Se anche volessi tornare da lei…”

Sì?

“… non ho più i mezzi per farlo. Ho distrutto tutti gli strumenti di bordo.”

Non hai tenuto nemmeno un gommone di salvataggio?

“Non avevo in programma di cambiare idea.”

Cesaria sollevò di mento di qualche centimetro, e guardò Galilee dall’alto in basso, imperiosa. E adesso sì?

Galilee non riusciva più a sopportare quegli occhi penetranti. Fissò le assi del ponte. “Immagino… che se potessi…” mormorò, “mi piacerebbe rivedere Rachel…”

Ti sta aspettando a meno di seicento miglia da qui.

“Seicento?”

Sull’isola.

“E cosa ci fa lì?”

Le ho detto io di andarci. Le ho promesso che avrei fatto del mio meglio per riportarti da lei.

“E come intenderesti farlo?”

Non sono certa di potercela fare. Ma posso provarci. Se fallisco, annegherai. Dopotutto eri già pronto per questo. Galilee le rivolse un’occhiata preoccupata. Non sei più così pronto adesso, vero?

“No”, ammise lui.

Vorresti vivere.

“Sì… suppongo di sì…”

Ma, Atva…

Era la prima volta dall’inizio di quella conversazione che Cesaria lo chiamava col nome con cui era stato battezzato; e proprio per questo, ciò che seguì sembrò un editto.

Se ti salverò e tu ti stancherai di lei e la lascerai…

“Non la lascerò.”

Sto dicendo che se lo farai e io verrò a saperlo, Atva, ti giuro che ti troverò e ti riporterò alla spiaggia dove ti abbiamo battezzato e ti affogherò con le mie stesse mani. Sono stata chiara? Pronunciò quelle parole senza grande drammaticità, come se stesse esponendo un semplice dato di fatto.

“Sei stata chiarissima.”

E non lo farò per Rachel, visto che non sento un grande affetto per lei. È solo una sciocca a provare quello che prova per te, ma non ti permetterò di lasciare che un’altra anima muoia per amor tuo. So come ci si sente e preferirei uccidere il mio stesso figlio che permettergli di ferire ancora un altro cuore.

Galilee allargò le braccia, i palmi rivolti all’insù, come un santo pronto ad arrendersi. “Che cosa devo fare?”

Preparati…

“Per cosa?”

Scatenerò una tempesta, rispose Cesaria, che riporterà quel che resta della tua barca verso le isole.

“La Samarcanda non può sopravvivere a una tempesta”, l’avvertì Galilee.

Hai un’idea migliore?

“No”, rispose lui.

Allora sta’ zitto e sii grato per questa opportunità.

“Non riesci mai a controllare le tue forze quando fai cose del genere, mamma.”

Be’, ormai è troppo tardi, ribatté Cesaria. Galilee sentiva già il vento soffiare con nuovo vigore.

Sollevò lo sguardo. Le nuvole sopra la Samarcanda stavano vorticando follemente, come rimescolate da una mano invisibile. Le stelle che erano appena apparse furono coperte bruscamente.