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«Se aspettiamo troppo» ribatté Cavendish «potrebbe oltrepassare la Terra e uscire dal Sistema Solare, come ha detto il professor McDermott.»

«È per questo che penso che dovremmo tentare un contatto fisico» disse Stoner, ancora in piedi. «Se non c’è equipaggio a bordo, potremmo addirittura cercare di catturare la nave e metterla in orbita attorno alla Terra.»

«Assolutamente no!» sbottò McDermott.

«Perché?» chiese Cavendish.

«Troppo rischioso. Troppe incognite. Una cosa è entrare in contatto radio. Abbiamo gli esperti e le attrezzature necessari. Ma “non” giocheremo ai pirati spaziali, non ci impadroniremo di una nave extraterrestre. Se vogliono metterla in orbita attorno alla Terra, lo faranno da soli.»

«In pratica, quindi» disse Stoner, in tono sempre più alto «passeremo i prossimi mesi nel tentativo di ottenere una risposta, e quella nave sfiorerà il nostro pianeta e uscirà per sempre dal Sistema Solare. Diremo arrivederci agli alieni, mentre potremmo mettere le mani sull’oggetto?»

«Può darsi che “non voglia” lasciarsi catturare» disse qualcuno.

Cavendish, appoggiando i gomiti sul podio, chiese: «Presumendo che a bordo ci sia un equipaggio, giusto?»

«Oppure un computer intelligente.»

«Un computer maledettamente intelligente, se ha guidato l’oggetto su distanze interstellari.»

«Non siamo autorizzati» insistette McDermott, piegando le spalle come un giocatore di football sul punto di colpire l’avversario «a tentare di intercettare l’astronave.»

«Fateci avere l’autorizzazione, allora» disse Stoner «prima che sia troppo tardi, prima che l’oggetto ci superi.»

«Per prima cosa dovremmo cercare di stabilire il contatto radio» disse Zworkin. «Se “c’è” un equipaggio…»

«Certo» convenne Stoner. «Però cominciamo anche a fare i preparativi necessari per un rendez-vous.»

Il viso di McDermott si stava imporporando di rabbia. «Avete idea delle dimensioni di un’impresa simile?»

Stoner si concesse un sorriso. «Dato che sono l’unico astronauta di tutto il gruppo, sì, credo di averla.»

«Non abbiamo tempo per giocare ai cadetti dello spazio!»

«Non avete tempo per nient’altro. Se questa astronave sfiora la Terra e se ne va senza che noi scopriamo qualcosa…»

«Ci metteremo in contatto radio» disse McDermott.

«E cosa succede se non risponde? Se non troviamo la frequenza giusta e l’oggetto si limita a ignorarci?»

Zworkin si alzò e indirizzò un leggero inchino a McDermott, come per scusarsi. «Credo che il giovanotto abbia ragione» disse, e la sua voce cantilenante quasi non arrivò alla fila di Stoner.

McDermott fece per ribattere, ma il russo continuò: «Naturalmente, dobbiamo essere pronti a incontrare la nave aliena nello spazio, e, se sarà possibile, a portarla sulla Terra per uno studio accurato. Raccomanderò questa linea di condotta all’Accademia Sovietica. Forse l’Unione Sovietica potrà mettere a disposizione navi e uomini, se gli Stati Uniti non possono.»

McDermott sembrava sul punto di soffocare, ma riuscì a dire: «Capisco. E io raccomanderò alla Casa Bianca che la NASA sia, pronta all’eventualità di questa missione.»

Stoner si rimise a sedere, dopo aver ricevuto un’occhiata assassina da Big Mac.

“Hai vinto la prima battaglia” si disse Stoner. “Ma questa sarà una guerra lunga e sporca.”

21

Ufficio del Senatore William Proxmire

Wisconsin

Per la pubblicazione dopo le 6,30 di giovedì 16 febbraio 1978.

Il senatore William Proxmire (Wisconsin) ha detto giovedì: «Ho intenzione di attribuire il mio premio “Vello d’oro del mese” alla NASA, che, sfruttando l’ondata di entusiasmo popolare per Guerre stellari e Incontri ravvicinati del terzo tipo, si propone di spendere nei prossimi sette anni dai 14 ai 15 milioni di dollari per trovare vita intelligente nello spazio. A mio giudizio, questo progetto dovrebbe essere rimandato per qualche milione di anni luce.

«Il premio ‘Vello d’oro’ viene attribuito ogni mese al preventivo di spesa maggiore e che sia, al tempo stesso, anche il più assurdo o il più ridicolo. Proxmire è presidente del Comitato Bancario, Fondiario e di Affari Urbani del Senato e del Sottocomitato Stanziamenti del Senato, che ha giurisdizione sui fondi della NASA.

«La NASA si propone di pagare quest’anno 2 milioni di dollari, e dai 14 ai 15 milioni nei prossimi sette anni, al Jet Propulsion Lab di Pasadena, California, per condurre ‘una ricerca intensiva, su ogni frequenza, di segnali radio provenienti da un’intelligenza extraterrestre’. Però questo è solo il primissimo passo. Sotto la denominazione ’obiettivi ulteriori’, le proposte del Jet Propulsion Lab indicano che lo scopo dello studio è costruire centri d’osservazione e infrastrutture tecnologiche che consentano in futuro programmi più ampi e più organici nel campo della RIET (Ricerca Intelligenze Extraterrestri).

«La verità, a mio giudizio, è che mentre il pubblico si appassiona così tanto ai fenomeni spaziali, la NASA si è talmente suggestionata da tentare di trasformare questo interesse popolare in un progetto a lunga scadenza, che costerà milioni di dollari, nella dubbia ricerca di un’intelligenza al di fuori del nostro Sistema Solare.

«Cos’ha di sbagliato il programma? Come tanti altri progetti estremamente costosi, è un programma a basso livello di priorità che, al momento, rappresenta un lusso che il paese non può permettersi.

«In primo luogo, per quanto la cosa sia teoricamente possibile, non abbiamo la minima prova dell’esistenza di vita intelligente al di fuori del nostro Sistema Solare. Eppure, i dirigenti della NASA specificano che il programma parte dal presupposto che esistano creature intelligenti che cercano di comunicare con gli scienziati terrestri. Se vincerà la NASA, questi fondi verranno spesi in un momento in cui tanti popoli del nostro pianeta (arabi e israeliani, greci e turchi, americani e russi, per citarne solo pochi) incontrano difficoltà enormi nel comunicare fra loro.

«In secondo luogo: e se anche da qualche punto dello spazio fosse stato lanciato un messaggio radio? Il nostro pianeta ha quattro miliardi e mezzo di anni, Alcuni sistemi solari hanno dai 10 ai 15 miliardi di anni. Se intercettassimo messaggi provenienti da questi sistemi, potrebbero essere stati inviati non solo prima che Colombo scoprisse l’America, o prima di Cristo, ma addirittura prima che esistesse la Terra. Il calcolo delle probabilità dice che se anche queste civiltà sono un tempo esistite, ormai saranno scomparse.

«In terzo luogo, la NASA non ha nemmeno scelto il progetto più economico. Un programma meno costoso e più specifico presentato dall’Ames Research Center (con un costo di 6,5 milioni di dollari in 7 anni) è stato scartato a favore del progetto del Jet Propulsion Lab, che prevede investimenti dai 14 ai 15 milioni di dollari. Comunque, per aggiungere la beffa al danno, la NASA ha detto al mio ufficio che potremmo preventivare il progetto Ames per l’anno fiscale 1980, in modo che entrambi i progetti diventino operativi contemporaneamente.

«In un momento in cui il paese ha di fronte un deficit di 61 miliardi di dollari, il tentativo di captare onde radio da altri Sistemi Solari dovrebbe essere rimandato al giorno in cui il bilancio nazionale sarà in pareggio e le imposte sul reddito e le ritenute pensionistiche si ridurranno a zero.»

Edouard Reynaud sorseggiò il quarto brandy e spinse il più possibile all’indietro la poltrona. Gli sembrava di essere chiuso da sempre sull’aereo: Roma, Amsterdam, New York, San Francisco, Honolulu, e adesso… Si sarebbe mai fermato? Era quello il purgatorio, forse? Un millennio o due trascorsi in una scatola di metallo dove non si poteva fare nient’altro che mangiare, dormire, orinare, defecare?