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Molly si voltò nuovamente a guardare le sorelline che si erano appoggiate stanche morte, alla parete. Non più pasticcini con glassa rosa per lei, pensò tristemente. Una delle sorelline le sorrise timidamente, e lei rispose al suo sorriso, poi con le altre andò a cercare un posto dove sedere, continuare a far festa, ed aspettare intanto le cerimonie.

Roger, il più anziano di tutti loro, era il maestro delle cerimonie. Egli disse, scandendo le parole: — Un brindisi ai nostri fratelli e alla nostra sorella che domattina all'alba si metteranno in viaggio per scoprire — non nuove terre da conquistare, non prove temerarie per dimostrare il proprio coraggio, non ricchezze d'oro e d'argento — ma piuttosto l'inestimabile patrimonio, il più prezioso di tutti: le informazioni. Tutti noi abbiamo bisogno d'informazioni… informazioni che renderanno possibile, per noi, esplodere in mille germogli, in un milione di germogli! Domani ci lasceranno, sorella e fratelli nostri, e nel giro di un mese torneranno a noi come nostri maestri: Jed! Ben! Harvey! Thomas! Lewis! Molly! Venite avanti e permetteteci d'innalzare un brindisi a voi e al dono più inestimabile che ci porterà la vostra famiglia!

Molly sentì le guance che le ardevano per il compiacimento, mentre si faceva strada tra la folla, che adesso si era levata in piedi e applaudiva freneticamente. Finalmente poté unirsi agli altri sul podio e attese che gli evviva e gli applausi si spegnessero; le sue sorelline, in piedi sulle sedie, continuarono a lungo a battere le mani, i volti arrossati, macchiati di zucchero candito. Sono sul punto di piangere, lei pensò. Non sarebbero riuscite ancora per molto a dominare quell'eccitazione.

— E ora — proseguì Roger — per ciascuno di voi abbiamo un dono…

Il dono per Molly era un'ampia borsa impermeabile per i blocchi di carta per gli schizzi, le matite e le penne. Era la prima volta che ella possedeva qualcosa che non condivideva con le sue sorelle, qualcosa di unicamente suo. Sentì gli occhi gonfi di lagrime che stavano per traboccare, e non riuscì a seguire il resto della cerimonia, e quali fossero i doni degli altri… Poco dopo vennero condotti alla banchina, dove ebbero l'ultima sorpresa: il dono di uno stendardo che già sventolava sull'albero della piccola imbarcazione sulla quale avrebbero viaggiato fino a Washington. Lo stendardo aveva l'indentico colore del cielo di mezza estate, e alla luce del giorno si sarebbe perfettamente fuso con lo sfondo azzurro-cupo. Una saetta argentea vi spiccava in diagonale. Una calotta copriva la sezione prodiera dell'imbarcazione, e anch'essa era azzurra e argento.

Vi fu un altro brindisi: un vino frizzante che le svaporò nella testa; e poi un altro ancora, e ora Roger rideva, mentre annunciava: — La festa continuerà, ma i nostri audaci esploratori ora si ritireranno. — Jed scosse la testa, ma Roger scoppiò nuovamente a ridere: — Non hai scelta, fratello mio. Il vostro ultimo brindisi era adulterato, ed entro un'ora dormirete tutti come ghiri, così comincerete il vostro viaggio freschi e riposati. Suggerisco che le sorelle e i fratelli accompagnino a casa questi arditi viaggiatori e li mettano al sicuro, a letto.

Con molte risate i viaggiatori furono circondati dai rispettivi fratelli e sorelle. Molly accennò una debole protesta quando le sue implacabili sorelle la scortarono, con dolce fermezza, fino alla sua stanza.

— Sistemerò io qua dentro le tue cose, nel migliore dei modi — la rassicurò Miriam, ammirando la borsa che le era stata donata. — Com'è bella! Guardate, è tutta ricamata e intagliata…

Le sorelle spogliarono Molly e cominciarono a spazzolare i capelli; Miri le massaggiò la schiena e le sfregò le spalle, e Melissa la baciò delicatamente sul collo, mentre le scioglieva i nastri che le trattenevano le trecce.

Molly si sentì avvolgere da un piacevole languore, e riuscì soltanto a sorridere e a sospirare mentre le sue sorelle la preparavano per il letto, poi due di esse srotolarono il morbido tappeto e attesero lì accanto, mentre le altre la guidavano fino ad esso, ridendo tutte nel vedere il suo passo barcollante, il modo in cui quasi cadde in ginocchio, e i suoi vani tentativi di tenere aperti gli occhi. Quando fu distesa sul tappeto, esse l'accarezzarono, facendole provare mille delizie, fino a quando la sua coscienza non scivolò via completamente da loro, ondeggiando nel mondo dei sogni. Allora esse la sollevarono e la trasportarono fino alla branda e la coprirono con la leggera coperta estiva. E Miri si piegò su di lei e le baciò teneramente le palpebre.

CAPITOLO UNDICESIMO

Alla fine della prima ora, la vita a bordo della barca era già diventata routine. Grida e saluti si erano perduti in distanza ed era rimasto soltanto il fiume tranquillo circondato dai campi e dai boschi silenziosi, e il placido sciabordio dei remi. Per settimane si erano allenati, ed ora tutti e sei erano ben temprati, e abituati a lavorare insieme in perfetta armonia. Lewis, che aveva disegnato la barca, era a prua, di guardia in caso di rischi imprevisti. Tre dei fratelli e Molly remarono per il primo tratto; Ben sedeva a prua, dietro a Lewis.

Ora la calotta era completamente abbassata, a prua. A poppa vi era una sezione permanentemente chiusa, con quattro cuccette. Ma anche la sezione di prua poteva esser chiusa ermeticamente e diventare confortevole almeno quanto quella a poppa. Ogni centimetro quadrato di spazio disponibile era stato ingegnosamente sfruttato, soprattutto per il cibo, gli indumenti di ricambio, la scorta dei medicinali, e le borse impermeabili ben piegate che avrebbero dovuto esser riempite di documenti, mappe o qualunque altra cosa importante avessero trovato.

Molly remava e scrutava le rive. Erano ormai usciti dal tratto della valle che era loro familiare, con i suoi campi coltivati; le caratteristiche del terreno stavano cambiando. La valle si restrinse, poi tornò ad allargarsi, quindi nuovamente si restrinse; sulla sinistra s'innalzavano delle pareti quasi a strapiombo, mentre a destra il terreno s'innalzava più dolcemente, in una successione di pendii ricoperti da una folta vegetazione.

Il mattino era silenzioso, gli alberi immobili; non si udiva alcun suono, fatta eccezione per lo sciabordio dei remi.

Molly pensò che quella settimana era il turno delle sue sorelle preparare nelle cucine i pasti della collettività. Vi pensò a lungo, mentre i suoi occhi seguivano i movimenti del remo che si tuffava nell'acqua per riemergerne sgocciolante. Nelle cucine… muovendosi tutte insieme, ridendo insieme. Forse sentivano già la sua mancanza… Ma intanto continuò a manovrare il remo, ad alzarlo, a riaffondarlo, con movimenti regolari.

— Roccia! Ore dieci, a venti metri! — gridò Lewis.

Prontamente deviarono, aggirando l'ostacolo senza difficoltà.

— Roccia a ore nove, venti metri!

Thomas, seduto davanti a Molly, ostentava due spalle larghe e robuste, i suoi capelli erano color paglia, e dritti come paglia. Una leggera brezza continuava a giocare con essi, sollevandoli e facendoli ricadere. I suoi muscoli guizzavano con movimenti fluidi, il sudore lo rendeva tutto lustro. Molly pensò che avrebbe costituito il modello ideale per uno studio sulla muscolatura umana. Thomas si girò e disse qualcosa ad Harvey, il quale si trovava sull'altro lato della barca, ed entrambi risero.

Ora il sole era più alto e il calore avvolgeva i loro volti in una torrida carezza, appena attenuata dalla brezza che essi stessi creavano, solcando l'acqua con lenta, costante progressione. Molly sentiva il sudore imperlarle il labbro superiore. Molto presto avrebbero dovuto fermarsi per sollevare la calotta protettiva. Essa avrebbe offerto una resistenza supplementare alla loro avanzata, ma essi avevano calcolato che questo svantaggio sarebbe stato più che compensato da una condizione più confortevole: il viaggio era stato progettato per garantir loro il massimo della sicurezza e della comodità, e né l'una né l'altra dovevano essere sacrificate alla velocità.