Ora non era più possibile tergiversare, Barry lo sapeva bene. Dovevano assolutamente procurarsi le scorte che si trovavano nelle grandi città, oppure morire. Quella era l'alternativa alla quale si trovavano di fronte, le perdite erano state troppo alte, e lui non conosceva alcun modo per ridurle. Lo speciale addestramento messo a punto per gli esploratori era servito, sì, a qualcosa, ma non abbastanza. Inviare gruppi sempre più numerosi di fratelli e sorelle era anch'esso servito, ma non abbastanza. Durante i quattro viaggi finora compiuti giù per il fiume avevano perduto complessivamente ventidue persone, e altre ventiquattro erano state colpite duramente dalla prova, forse in modo permanente, e attraverso loro anche le rispettive famiglie. Questa volta, sarebbero partiti in trentasei. Sarebbero stati via fino alle prime gelate, oppure fino a quando le acque del fiume non avessero iniziato la loro abituale crescita autunnale: il primo di questi due eventi a verificarsi, qualunque fosse stato, sarebbe stato il segnale del ritorno.
Certuni di loro avrebbero dovuto scavare una strada di facile passaggio che consentisse di superare agevolmente le cascate, altri un canale che stabilisse una scorciatoia tra il Potomac e lo Shenandoah, evitando il tratto di acque tumultuose che fino ad oggi avevano dovuto affrontare con grave rischio, specialmente con gli elementi naturali scatenati. Due gruppi avrebbero compiuto numerosi viaggi avanti e indietro dalla zona delle cascate fino a Washington, e viceversa, trasportando fuori dai depositi le abbondanti scorte che avevano trovato l'anno prima. Un gruppo avrebbe pattugliato il fiume, cartografando le rapide, i nuovi canali e le nuove secche che le acque turbinanti ogni anno capricciosamente alteravano, qui scavando, là ammucchiando argini temporanei. Quanti di loro sarebbero ritornati questa volta? si chiese Barry. Questa spedizione così numerosa sarebbe rimasta fuori assai più a lungo delle precedenti, e con dei compiti assai più faticosi e rischiosi. Quanti?
— Sarà di grande aiuto poter disporre di un vero e proprio edificio in vicinanza delle cascate — osservò all'improvviso Lewis. — La cosa peggiore, laggiù, è sempre stata sentirsi così scoperti… indifesi.
Barry annuì: era quello che tutti avevano riferito: essi si sentivano esposti, osservati. Sentivano che il mondo premeva su di loro, che gli alberi si facevano più vicini non appena il sole calava. Egli rivolse un'occhiata a Lewis, dimenticò quello che aveva cominciato a dire, fissando invece un tic che gli era comparso all'angolo della bocca. Lewis stava stringendo i pugni; fissò le barche che svanivano in distanza, il tic diminuì d'intensità e svanì, ricomparve per un attimo, poi svanì definitivamente.
— Ti senti bene? — gli chiese Barry. Lewis si riscosse e distolse lo sguardo dal fiume. — Lewis? C'è qualcosa che non va?
— No. Ci vediamo dopo. — Lewis si allontanò a grandi passi.
— Qualcosa, nel fatto di trovarsi in mezzo al bosco, specialmente al buio, ha un effetto traumatico — disse più tardi Barry ai suoi fratelli. Erano nel loro dormitorio; all'estremità opposta, lontano da loro, sedeva Mark, che li osservava seduto a gambe incrociate su una branda. Barry lo ignorò. Si erano talmente abituati alla sua presenza che raramente lo notavano, a meno che non s'intrufolasse fra loro. Si accorgevano più facilmente se spariva, come accadeva di frequente.
I fratelli attesero. Era una cosa ben nota la paura dei boschi silenziosi.
— Nell'addestrare i bambini a quelli che saranno i loro ruoli futuri, dovremo prevedere anche una permanenza nel bosco, da soli, per lunghi periodi di tempo. Potrebbero cominciare con un pomeriggio, alla luce de! giorno, per poi passare a una spedizione notturna, un campeggio, e così via, fino a restar fuori per parecchie settimane di seguito.
Bruce scosse la testa: — E se l'influenza fosse talmente sfavorevole al punto da non poter più partecipare a nessuna spedizione? In tal modo andrebbero perduti dieci anni di duro lavoro.
— Potremmo intanto iniziare con un campione ristretto — disse Barry. — Due soli gruppi, uno maschile e uno femminile. Se si mostreranno troppo angosciati dopo la prima prova, potremo rallentare il programma, o addirittura rinviarlo fino a quando non avranno uno o due anni di più. Dovranno comunque uscire là fuori, prima o poi. Tocca a noi, se possibile, rendergli l'esperienza meno traumatica.
Essi non limitavano più a sei cloni per gruppo, ma avevano portato il numero a dieci. — Abbiamo ottanta bambini di quasi undici anni — disse Bruce. — Fra quattro anni saranno pronti. Se le statistiche saranno confermate, perderemo i due quinti di essi nei primi quattro mesi di lontananza, a causa d'incidenti o dello stress psicologico. Credo che valga la pena di tentare di condizionarli a vivere nei boschi, e separatamente, prima di allora.
— Devono avere qualcuno che li controlli da vicino — esclamò Bob. — Uno di noi.
— Siamo troppo vecchi — ribatté Bruce con una smorfia. — E inoltre sappiamo di essere suscettibili agli stessi stress psicologici. Ricordatevi di Ben.
— Esattamente — disse Bob. — Siamo troppo vecchi perché la nostra presenza, qui, faccia molta differenza. I nostri fratelli più giovani ci stanno sostituendo nelle nostre funzioni ogni giorno di più, e i loro fratelli più piccoli sono pronti a prendere il loro posto, quand'è necessario. Noi siamo sacrificabili — concluse.
— Ha ragione — ammise Barry, sia pure riluttante. — È il nostro esperimento, ed è nostro dovere condurlo fino in fondo. Tiriamo a sorte?
— Faremo a turno — disse Bruce. — Ognuno di noi avrà modo di provarcisi, prima che sia finito.
— Posso venire anch'io? — chiese Mark all'improvviso, e tutti si voltarono a guardarlo.
— No — rispose brusco Barry. — Sappiamo già che a te il bosco non fa alcun male. E non vogliamo che qualcosa vada storto con questo esperimento a causa dei tuoi scherzi e delle tue bravate.
— Allora vi perderete! — urlò Mark. Balzò giù dalla sua branda e corse fino alla porta, dove si fermò un attimo per gridare ancora: — Vi troverete in mezzo al bosco con un branco di bambini in lacrime, impazzirete tutti e il woji morirà dal gran ridere per la vostra stupidaggine!
Una settimana dopo Bob condusse il primo gruppo di ragazzetti su per il bosco dalla parte alta della valle. Ognuno reggeva un piccolo zaino con dentro il pranzo. Indossavano calzoni pesanti con camicie e stivali. Nel vederli partire, Barry non riuscì a liberarsi dal pensiero che avrebbe dovuto essere lui il primo a compiere il tentativo. Sua l'idea, suo il rischio. Scosse la testa, rabbioso: quale rischio? Andavano a fare una camminata nel bosco. Avrebbero consumato il loro pasto, quindi avrebbero fatto marcia indietro e sarebbero ridiscesi. Colse lo sguardo di Mark: per un istante si fissarono in silenzio, l'uomo e il ragazzo, curiosamente simili, eppure così distanti l'uno dall'altro da rendere impossibile qualunque affinità.
Mark distolse infine lo sguardo e lo riportò sui ragazzi che stavano salendo con passo regolare il pendio, avvicinandosi là dove la vegetazione si stava facendo più densa. Ben presto furono invisibili tra gli alberi.
— Si smarriranno — disse Mark.
Bruce scrollò le spalle. — Non in un'ora o due soltanto. A mezzogiorno mangeranno, faranno dietro-front e torneranno indietro.
Il cielo era azzurro cupo con sbuffi di nuvole bianche e un velo altissimo di cirri che sembrava avvolgerlo da un orizzonte all'altro. Entro due ore sarebbe stato mezzogiorno.
Mark scosse cocciutamente la testa, ma non disse altro. Tornò in classe, poi si recò alla mensa per il pranzo. Dopo, nel primo pomeriggio, avrebbe dovuto lavorare nell'orto per due ore. Era lì quando Barry lo mandò a chiamare.
— Non sono ancora tornati — disse Barry, non appena Mark entrò nel suo studio. — Perché eri così sicuro che si sarebbero persi?
— Perché non capiscono il bosco — replicò Mark. — Non vedono le cose.