Le gambe gli tremavano, e sentì il caldo farsi sempre più soffocante. Poteva sentire i rivoli di sudore che gli colavano lungo la schiena. Si piegò ancora di più in avanti, cosicché la camicia gli aderì alle spalle, assorbendo il sudore. Si era reso conto, ormai, che non avrebbero mai potuto mandar fuori la loro gente a vivere nella foresta. Quello era un ambiente ostile, permeato da uno spirito malefico che li avrebbe soffocati, sconvolgendo le loro menti… un ambiente che li avrebbe uccisi.
Sentì la presenza che premeva su di lui farsi sempre più ossessiva, insopportabilmente vicina. Sentì che la presenza lo toccava… Si alzò di scatto e si precipitò nella direzione presa da Mark.
CAPITOLO VENTIDUESIMO
Barry sentì di nuovo delle voci, ma questa volta erano vere voci, voci di ragazzi: e aspettò.
— Bob, stai bene? — gridò, quando suo fratello comparve. Bob era sporco di fango dalla testa ai piedi, perfino il suo viso era macchiato di terriccio; annuì e salutò Barry con un cenno della mano, respirando a fatica.
— Stavano risalendo verso la cima del colle — disse Mark, comparso all'improvviso accanto a Barry. Era arrivato da una direzione diversa, invisibile fino all'istante in cui aveva parlato.
Ora i ragazzi si stavano spargendo lì intorno; avevano un aspetto peggiore perfino di quello di Bob. Qualcuno chiaramente aveva pianto. Proprio come Mark aveva previsto, pensò Barry.
— Pensavamo che, arrampicandoci più in alto, avremmo potuto vedere dove ci trovavamo — spiegò Bob, fissando istintivamente Mark, quasi a cercare la sua approvazione. Mark scosse lentamente la testa: — Bisogna andare verso il basso, seguire un ruscello, se non si sa dove ci si trova — replicò. — Questo sboccherà in un ruscello più grande, e prima o poi si arriverà al fiume. Seguendo il fiume, è facile vedere dove stai andando, e ritornare a casa.
I ragazzi guardavano Mark con aperta ammirazione: — E tu sai come ritornare a casa? — chiese uno di loro.
Mark annuì.
— Per prima cosa, adesso riposate per qualche minuto — intervenne Barry. Ora le voci erano scomparse, e il bosco era soltanto un bosco, buio e disabitato.
Mark li condusse giù in fretta, non lungo la via per la quale erano saliti, e neppure lungo la via che aveva seguito per raggiungerli, ma per una terza via, più diretta, che in meno di mezz'ora li portò a vedere la valle dall'alto, e la strada per ritornare, appunto, a casa.
— È stato un errore rischiare così la loro vita! — esclamò Lawrence, rabbioso. Era la prima riunione del consiglio, dopo l'avventura nella foresta.
— Ma è necessario insegnargli a vivere nel bosco! — ribatté Barry.
— Non dovranno mai vivere nel bosco. La cosa migliore che possiamo fare, col bosco, è sradicarlo, il più presto possibile. Laggiù, alle cascate, libereremo un ampio tratto dagli alberi, così potranno vivere, negli edifici che costuiremo per loro, allo stesso modo in cui vivono qui, in una distesa aperta, sotto il cielo libero.
— Non appena ti allontani di qui, da questi campi, da questi orti — disse Barry, — il bosco si fa sentire. Tutti hanno riferito di aver provato lo stesso terrore, la sensazione di essere accerchiati dagli alberi, di essere minacciati da loro.
— Non vivranno mai nei boschi — dichiarò Lawrence in tono definitivo. — Creeremo tutta una serie di ampie radure lungo il fiume. Essi dormiranno negli edifici costruiti in queste radure, e quando viaggeranno, andranno in barca, da una radura all'altra, e il bosco sarà sempre tenuto a distanza… dovrà essere tenuto a distanza. — Batté i pugni sul tavolo per sottolineare le sue ultime parole.
Barry fissò Lawrence con amarezza: — I nostri laboratori, nelle attuali condizioni, potranno funzionare per altri cinque anni al massimo… Cinque anni, Lawrence! Abbiamo quasi novecento persone nella valle, in questo momento. La maggior parte di loro sono ragazzi, che vengono addestrati a trovare viveri per noi, e tutti quei materiali, quelle attrezzature, che ci sono indispensabili per sopravvivere. E non li troveranno sulle rive dei tuoi fiumi addomesticati! Dovranno fare spedizioni fino al New Jersey, a New York, a Filadelfia. E chi andrà, prima di loro, a disboscare le rive per creare quelle radure di cui tu parli? Lawrence, o riusciremo ad addestrare quei ragazzi ad affrontare il bosco, oppure sarà la morte per tutti noi!
— È stato un errore compiere questo tentativo! — ribatté Lawrence. — Un tentativo prematuro! Perché impegnarci in questa storia, far affrontare un così grave pericolo, prima di sapere se esiste veramente nelle città qualcosa di utile per noi, qualcosa che è possibile trasportare quassù nella valle?
Barry replicò: — Non puoi pretendere di aver tutte e due le cose, subito. Abbiamo deciso di rischiare perché, ogni anno che aspettiamo, meno troveremo da raccogliere, utile per noi, nelle città. Dobbiamo salvare quanto più possiamo. Senza ciò che possono darci le città moriremo lo stesso, forse quelli che sono destinati a perire nel corso dei viaggi e delle esplorazioni vivranno più a lungo, qui nella valle, ma alla fine saranno anch'essi destinati a morire, in una lunga agonia. Noi non possiamo sperare di sopravvivere, qui, senza gli strumenti, le attrezzature che si trovano nelle città. Ci siamo impegnati a seguire questa via, e ora dobbiamo fare del nostro meglio per garantirci che questi ragazzi siano preparati nel modo più efficace a sopravvivere, quando li manderemo fuori!
Cinque anni, pensò lui, era tutto ciò di cui disponevano. Cinque anni per trovare ciò di cui avrebbero avuto un disperato bisogno: le più efficienti attrezzature da laboratorio — tubature, serbatoi anticorrosione, centrifughe, componenti di computer, cavi, valvole… Essi sapevano che tutto ciò esisteva, era stato accuratamente immagazzinato, avevano abbondanza di documentazioni che lo provavano, elenchi, mappe, sufficienti a ritrovare gli immensi depositi sigillati, perfettamente asciutti, a prova d'aria e d'acqua, con chilometri e chilometri di scaffalature ben fornite. Era stato un gioco d'azzardo produrre tanti bambini in così breve tempo, ma un azzardo che essi avevano accettato coscientemente, ben sapendo le conseguenze, se qualcosa non avesse funzionato strada facendo. Avrebbero potuto trovarsi tutti alla fame, ancora prima che i cinque anni finissero. Se la valle fosse stata in grado o no di nutrire mille persone era stato un argomento interminabilmente dibattuto. Comunque, il loro piano aveva bisogno di molta gente… Fra cinque anni avrebbero saputo se il loro gioco d'azzardo era stato o no una follia.
Quattrocentocinquanta bambini fra i cinque e gli undici anni, ecco in che cosa era consistito il gioco, pensò ancora Barry, la portata dell'azzardo. Fra i quattro anni i primi ottanta di loro avrebbero lasciato la valle, forse per sempre, ma se fossero tornati, e se anche pochi di loro fossero tornati con quei preziosi materiali, o con nuove informazioni su New York e Filadelfia… con qualunque cosa rivestisse un valore, insomma l'azzardo sarebbe valso la pena.
Fu concordato che il programma di addestramento, così come lo aveva delineato Barry, sarebbe continuato, ma rischiando, in questa prima fase, soltanto tre gruppi — non più di trenta ragazzi. Se questi ragazzi fossero rimasti psicologicamente danneggiati dall'esperimento, non sarebbe stato compiuto alcuno sforzo per recuperarli, ma l'esperimento sarebbe cessato immediatamente. Barry lasciò la riunione passabilmente soddisfatto.