— Continuando così, finiremo dentro i campi di neve — disse però Mark.
— Non avrai paura della neve, vero? — replicò Barry.
— Non ho paura.
— Bene. Domani, allora, andremo a ovest, e se prima di sera non potremo girare a nord, torneremo indietro e tenteremo verso est. Cercheremo una pista, un qualunque passaggio in quella direzione.
Viaggiarono per tutta la giornata bagnati dagli sprazzi di una pioggia intermittente, e di ora in ora la temperatura continuò a scendere, fino a toccare quasi lo zero quella sera, quando si accamparono.
— Quant'è lontano, ancora? — chiese Barry.
— Domani — disse Mark. — Già da qui si sente l'odore.
Barry riusciva a sentire soltanto l'odore del fuoco, del bosco umido, del cibo che stava cuocendo. Scrutò Mark, poi scosse la testa.
— Io… io non voglio andare più oltre — dichiarò all'improvviso Anthony. Era in piedi accanto al fuoco, troppo rigido, gli si leggeva sul volto che era assorto ad ascoltare.
— È il fiume — gli disse Mark. — Dev'essere molto vicino. C'è ghiaccio su tutti i fiumi, e di tanto in tanto i blocchi urtano contro le sponde. È questo che senti.
Anthony si sedette, ma gli rimase sul viso l'espressione intenta. La mattina dopo continuarono a dirigersi verso ovest. A mezzogiorno erano fra le colline, e sapevano che, non appena fossero arrivati abbastanza in alto da riuscire a vedere oltre le cime degli alberi, sarebbe comparsa davanti a loro la distesa di neve… sempre che ci fosse stata neve da vedere.
Si fermarono in cima alla collina, e fissarono l'incredibile scena. E Barry comprese gli incubi di Mark. Gli alberi ai margini del campo erano rigidi, quasi fosse il colmo dell'inverno. Poco più lontano, lo spessore della neve saliva fino a metà dei loro tronchi, e i rami spogli erano immobili, alcuni formavano strani angoli, là dove il peso li aveva stroncati, e soltanto l'alto strato di neve aveva impedito che cadessero. E più oltre, non era più visibile un solo albero, ma soltanto un'unica, compatta distesa di neve.
— Continua ancora ad estendersi? — chiese Barry sottovoce.
Nessuno rispose. Dopo qualche minuto, essi si voltarono e si affrettarono a ripercorrere la strada già fatta. Mentre aggiravano Filadelfia dirigendosi a est, il contatore Geiger continuò ad avvertirli di stare indietro, ed essi non riuscirono ad avvicinarsi alla città, da quel lato, più di quanto non fossero riusciti da ovest. Poi trovarono i primi cadaveri.
Un gruppo di sei ragazzi aveva deviato dal grosso della spedizione. Due erano caduti quasi subito, uno accanto all'altro; gli altri li avevano abbandonati, avevano continuato per mezzo miglio e poi erano crollati. I corpi erano tutti radioattivi.
— Non avvicinarti — intimò Barry, quando Anthony fece per inginocchiarsi accanto ai primi cadaveri. — Non possiamo arrischiarci a toccarli.
— Avrei dovuto restare — mormorò Mark. Stava fissando i corpi distesi al suolo, i volti sporchi di fango. — Non avrei dovuto andarmene. Avrei dovuto seguirli, per garantirmi che non ci andassero. Avrei dovuto restare.
Barry lo scrollò per un braccio, ma Mark continuò a fissare quei corpi, ripetendo: — Avrei dovuto restare con loro. Avrei… — Barry lo colpì con un violento schiaffo, poi con un secondo; Mark chinò la testa e si allontanò incespicando, barcollando fra gli alberi e i cespugli, fuggendo dalla vista dei cadaveri, da Barry e Anthony. Barry gli corse dietro e l'afferrò per un braccio.
— Mark! Piantala! Piantala, ha capito? — Lo scosse di nuovo con forza. — Torniamo a Washington.
Le guance di Mark luccicavano di lagrime. Si liberò da Barry con uno strattone e riprese a camminare. E non si voltò più a guardare i cadaveri.
Barry e Bruce stavano aspettando l'arrivo di Anthony e Andrew, che avevano chiesto insistentemente un colloquio. — Si tratta ancora di lui, non è vero? — chiese Bruce.
— Suppongo di sì.
— Bisogna far qualcosa — disse Bruce. — Tu ed io sappiamo bene che non possiamo permettergli di andare avanti così. La prossima volta, esigeranno una riunione del consiglio, e sarà la fine.
Barry lo sapeva. Andrew e suo fratello entrarono e si sedettero. Entrambi avevano un'espressione truce, rabbiosa.
— Non nego che abbia avuto un brutto periodo durante l'estate — cominciò Andrew, bruscamente — non è questo il punto, adesso. Ma qualunque cosa gli sia successa, ha colpito a fondo la sua mente, e questo, sì, è il punto. Si sta comportando in un modo infantile e irresponsabile che, semplicemente, non può essere tollerato.
Più volte, nell'ultima estate, si erano tenute simili sedute. Mark aveva tracciato col miele una pista da un formicaio su per il muro, fin dentro l'alloggio dei fratelli Andrew, e le formiche avevano fatto irruzione in massa. Mark aveva inzuppato in una soluzione salina tutti i fiammiferi sui quali era riuscito a metter le mani, poi li aveva asciugati con cura rimettendoli nelle scatole: nessuno di quei fiammiferi si era acceso, e lui aveva assistito, impassibile, agli inutili sforzi dei fratelli più vecchi che uno dopo l'altro tentavano di accenderli. Mark aveva asportato tutte le targhe con i nomi da tutte le porte dei dormitori. Aveva legato insieme i piedi dei fratelli Patrick mentre dormivano, e poi si era messo a gridare — Al fuoco!
— Questa volta è andato troppo in là — dichiarò Andrew. — Ha rubato un pacco di moduli gialli d'Invito Urgente a una Visita Medica, e ha fatto accorrere dozzine di donne all'ospedale per farsi sottoporre all'esame di gravidanza. È scoppiato il caos: il nostro personale era già oberato di lavoro, e nessuno ha il tempo di porre rimedio a questa specie di follia.
— Gli parleremo noi — disse Barry.
— Questo non basta più! Gli avete parlato ormai… quante volte? Ogni volta ha promesso che non avrebbe fatto più una certa cosa, ma poi ne ha escogitate altre di peggiori. Non possiamo vivere in questo costante scompiglio!
— Andrew, Mark ha subìto una serie di shock terribili la scorsa estate. E ha dovuto sopportare troppe responsabilità per un ragazzo della sua età. Si sente terribilmente colpevole per la morte di tutti quei ragazzi. Non è innaturale per lui tornare adesso a comportarsi in maniera infantile. Dagli tempo, si riavrà.
— No! — esclamò Andrew, balzando in piedi, in preda alla furia. — No! Non gli daremo più tempo! Che cosa potrà escogitare la prossima volta? — Lanciò un'occhiata a suo fratello, che annuì. — Noi sentiamo di essere il suo bersaglio. Non voi, non gli altri; noi lo siamo. Non so perché provi questa ostilità verso di me e i miei fratelli, ma essa esiste, e noi non vogliamo esser costretti a preoccuparci continuamente per causa sua, chiedendoci che cosa combinerà la prossima volta.
Barry si alzò a sua volta in piedi: — E io ripeto che me ne occuperò personalmente.
Per un attimo Andrew lo fissò con aria di sfida, poi disse: — Molto bene. Ma, Barry, così non può durare. Questa storia deve cessare subito!
— Cesserà.
I due fratelli più giovani uscirono. Bruce si sedette. — In che modo?
— Non so. È l'isolamento. Non può sfogarsi a parlare con nessuno, non può giocare con nessuno… Dobbiamo costringerlo a partecipare… là dove gli altri sono disposti ad accettarlo.
Bruce si trovò d'accordo: — La Festa della Maturità delle sorelle Winona la prossima settimana, ad esempio?
Più tardi nello stesso giorno Barry disse a Mark che avrebbe partecipato alla festa. Mark non era mai stato accettato ufficialmente nella comunità degli adulti, nessuno avrebbe organizzato una festa soltanto per lui.
Mark scosse la testa: — No, grazie, preferisco di no.
— Non ti ho invitato — replicò Barry, severamente. — Ti ordino di essere presente e di partecipare. Hai capito?
Mark gli lanciò una rapida occhiata. — Capisco, ma ti ripeto, non voglio venirci.