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Una dozzina o più di bambini stavano raccogliendo more lungo i bordi dei campi. Indossavano camicie dalle maniche lunghe e calzoni fino ai piedi, così da non graffiarsi troppo. Finirono la raccolta, misero giù i cesti e cominciarono a sfilarsi di dosso quegli indumenti pesanti. Poi, nudi, bruni come il legno di noce, ridendo, si avviarono verso il gruppo di edifici. Non ce n'erano due di uguali.

Cinquemila anni di barbarie, era convinto Barry, ma quello era tempo misurato coi gradini della piramide, e non valeva per chi ne viveva una qualsiasi frazione. Mark aveva condotto il suo popolo in un periodo senza tempo, dove il succedersi delle stagioni e i cicli del cielo e della vita, della nascita e della morte, e soltanto esso, scandiva i loro giorni. Ora le gioie degli uomini e delle donne, e le loro angosce, erano faccende private, che sarebbero andate e venute senza lasciare traccia. Nel periodo senza tempo, la vita era l'unico scopo, la vita in sé, non la ricostruzione del passato o l'elaborata progettazione del futuro. Il ventaglio delle possibilità si era quasi completamente chiuso, ma ancora una volta, sia pure lentamente, si stava riaprendo, e ogni nuovo bambino l'apriva ancora di più. Non si poteva chiedere di più.

Quattro canoe comparvero sul fiume: ragazzi e ragazze che erano usciti a pescare con la rete. Ora facevano a gara per giungere primi a casa. Mark sapeva che ben presto avrebbero chiesto alla comunità il permesso di guidare le canoe in un viaggio di esplorazione, non per cercare qualcosa di specifico, ma per semplice curiosità verso il mondo.

Gli adulti più anziani si sarebbero mostrati timorosi, poco disposti a lasciarli partire, ma Mark avrebbe senz'altro concesso il permesso, e anche se non l'avesse concesso, essi sarebbero ugualmente andati. Dovevano farlo.

Mark si staccò dall'albero e cominciò a scendere la collina, in preda a un'improvvisa impazienza di essere di nuovo a casa. Fu accolto da Linda, che gli porse la mano. Aveva diciannove anni, gravida di un bambino, il suo bambino.

— Sono contenta che tu sia tornato — mormorò Linda. — Mi sono sentita sola.

— E non ti senti sola, adesso? — le chiese lui, circondandole le spalle con un braccio.

— No.

I bambini nudi lo videro e corsero verso di lui, ridendo, parlando tutti insieme, eccitati. Avevano le mani e le labbra macchiate di more. Mark strinse più forte il braccio intorno a Linda. Lei lo fissò, incuriosita, e lui allentò la stretta, timoroso di averle fatto male.

— Perché sorridi così? — lei gli chiese.

— Perché sono felice di essere a casa. Anch'io mi sono sentito solo — disse Mark, ed era una parte della verità. Sapeva che non poteva spiegarle l'altra. Che lui era felice perché i bambini erano tutti diversi.

FINE