Qui finiva il primo volume. Una nota diceva che il secondo volume dal titolo La civiltà dello “Status” avrebbe trattato la Terra contemporanea.
Il secondo volume non era negli scaffali. Barrent ne chiese la copia al bibliotecario ma si sentì rispondere che il libro era stato distrutto nell’interesse della salute pubblica.
Uscì dalla biblioteca, e raggiunse un vicino parco. Si mise a sedere, e con gli occhi fissi a terra cominciò a pensare.
Si era aspettato di trovare una Terra simile a quella descritta nel libro di Whittler. Si era preparato a uno stato di polizia, a rigidi controlli di sicurezza, a un’atmosfera di agitazione crescente.
Tutto questo, evidentemente, sembrava cosa passata. Fino a quel momento non aveva visto neppure un poliziotto, né un dispositivo di controllo, e la popolazione che aveva incontrata non aveva l’aria di essere sottomessa. Era tutto il contrario di ciò che si era aspettato. Sembrava di essere in un mondo completamente diverso.
Salvo il fatto che le astronavi continuavano a portare su Omega il loro carico di prigionieri dal cervello lavato. Chi li aveva arrestati? Chi li aveva giudicati? Da quale tipo di società uscivano i criminali?
Avrebbe dovuto scoprirlo da solo.
XXVII
Il mattino seguente Barrent cominciò le sue esplorazioni. La tecnica era molto semplice. Bastava suonare il campanello di una porta e prendere a fare domande. Avvisava subito gli intervistati che le sue domande sarebbero state mescolate a quesiti apparentemente senza senso, ma strettamente necessari ai fini della statistica. In questo modo Barrent trovò che poteva domandare qualsiasi cosa sulla Terra, e che poteva farlo senza palesare la propria ignoranza.
C’era sempre il pericolo che qualche funzionario gli domandasse le sue credenziali; o che qualche poliziotto balzasse fuori quando meno se lo aspettava. Ma doveva correre il rischio.
Partendo dalla Orange Esplanade, Barrent cominciò il lavoro di interviste casa per casa.
(Cittadina A. L. Gotthreid, 55 anni, professione: casalinga. Donna forte, imperiosa ma cortese, con aria di sicurezza.)
«Volete farmi delle domande sulla classe e sullo status» disse. «Non è così?»
«Sì, signora.»
«Voi Intervistatori fate sempre delle domande sulla classe e sullo status. A quest’ora dovreste sapere tutto. Comunque, oggi, dato che tutti sono uguali, c’è solo una classe. Quella di mezzo. La sola domanda che si può fare è quindi questa… A che rango della classe di mezzo si può appartenere? Alto, basso, o medio?»
«Come lo si può determinare?»
«Da parecchie cose. Dal modo in cui una persona parla, mangia, veste, da come si comporta in pubblico. Si può sempre riconoscere un appartenente alla classe di mezzo superiore dalle maniere e dai vestiti. Non ci si può sbagliare.»
«Capisco. E la classe media bassa come si distingue?»
«Per prima cosa, mancano di ingegno creativo. Vestono abiti confezionati senza prendersi il disturbo di fare le modifiche necessarie. Lo stesso si può dire per le loro case. Arredate in maniera sciatta. No, non si dovrebbe ricevere gente simile.»
«Grazie, Cittadina Gotthreid. Voi come vi classifichereste?»
«Oh, non ci ho mai pensato… classe media superiore, direi.»
(Cittadino Dreister, 43 anni, professione: commerciante in calzature. Magro, cortese, aspetto giovanile.)
«Sì, signore. Myra e io abbiamo tre bambini che frequentano la scuola. Tutti e tre maschi.»
«Potete dirmi in cosa consiste la loro educazione?»
«Imparano a leggere e scrivere, e come diventare ottimi cittadini. Imparano a scegliersi una carriera. Il primo vuol continuare il mio lavoro. Gli altri due faranno il lavoro dei genitori di mia moglie. Imparano inoltre a mantenere il proprio status e le tecniche per progredire. Questo è quello che imparano nelle classi aperte.»
«Ci sono delle classi che non sono aperte?»
«Naturalmente. Ci sono le classi chiuse. Tutti i bambini le frequentano.»
«Cosa imparano in queste classi?»
«Non so. Come ho detto, sono chiuse.»
«I bambini non parlano mai di quello che imparano in quelle classi?»
«No. Parlano di qualsiasi cosa, ma non di questo.»
«Avete idea di cosa possa venir loro insegnato?»
«Mi spiace, non so. Immagino, ma è solo una mia idea, che si tratti di qualcosa che riguarda la religione. Dovreste domandare ai maestri.»
«Vi ringrazio. Come classifichereste voi il vostro status?»
«Classe media media.»
(Cittadina Maryjane Morgan, 57 anni, professione: insegnante. Donna alta e ossuta.)
«Sì, signore. Penso di aver detto tutto ciò che si insegna alla Little Beige Schoolhouse.»
«Tranne quello che si insegna nelle classi chiuse.»
«Come avete detto?»
«Le classi chiuse. Non ne avete parlato.»
«Mi spiace, ma non posso.»
«Perché no, Cittadina Morgan?»
«È forse una domanda tranello? Tutti sanno che i maestri non possono entrare nelle classi chiuse.»
«Chi può entrare?»
«I bambini, naturalmente.»
«Chi insegna, allora?»
«Il governo si incarica di ciò.»
«Certo. Ma chi, specificamente, insegna in queste classi?»
«Non ne ho idea. Non è certo un mio compito. Le classi chiuse sono un’istituzione antica e rispettata. Penso che si insegni qualcosa di natura religiosa. Ma è solo una mia congettura. Qualunque cosa sia, non mi riguarda. Né riguarda voi, giovanotto, Intervistatore o meno.»
«Vi ringrazio, Cittadina.»
(Cittadino Edgar Nief, 107 anni, professione: ufficiale in congedo. Alto, curvo, con occhi brillanti e bastone.)
«Più forte, per favore. Cosa mi avete domandato?»
«Le Forze Armate. Vi ho chiesto…»
«Ah, ecco. Sì, ero colonnello del Ventunesimo Commando Spaziale del Nord America, un reparto regolare dei Corpi di Difesa Terrestre.»
«Vi siete ritirato dal servizio?»
«No, il servizio ha fatto ritirare me.»
«Come avete detto?»
«Avete capito bene, giovanotto. È stato sessantatré anni fa. Le Forze Armate Terrestri furono smobilitate, tranne la polizia.»
«Perché?»
«Non c’era più nessuno contro cui combattere mi hanno detto. Una grossa sciocchezza.»
«Perché, signore?»
«Un vecchio soldato sa che un nemico può spuntare da un momento all’altro. Potrebbe accadere ora.»
«Non si potrebbe ricreare l’esercito?»
«Certo. Ma la generazione presente non ha più il concetto del servire sotto le armi. Non ci sono più Comandanti, tranne qualche vecchio rimbambito come me. Ci vorrebbero anni per formare un esercito efficiente.»
«Intanto la Terra è completamente aperta a qualsiasi invasione che può venire dall’esterno?»
«Sì. Ci sono le forze di polizia. Ma dubito seriamente che possano sostenere un conflitto a fuoco.»
«Potete dirmi qualcosa della polizia?»
«Non ne so niente. Non mi sono mai preoccupato di questioni che non fossero militari.»
«Però, è presumibile che ora la polizia svolga anche funzioni militari. Non credete?»
«Sì. Tutto è possibile.»
(Cittadino Moertin Honners, 31 anni, professione: scrittore. Magro, faccia infantile. Capelli biondissimi.)