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— Oh — disse lui, con il tono abbacchiato di chi è stato messo di fronte a un fatto incontrovertibile. — Già, immagino che avrei dovuto pensarci da solo. Pensi che potresti metterla da parte per un po’? Ho passato la mia licenza di gravità su Rodeo perché tutti i posti premio sulle navette di Orient IV vengono assegnati a quelli con maggior anzianità. Be’, qui si possono accumulare molte ore assai più in fretta, con tutto questo movimento di merci. Ma tra pochi cicli avrò il grado di comandante di navetta e ritornerò allo stato permanente di balzo.

— Non posso neppure dividerla — disse Silver. — Vedi, il bello dei libro-dischi e dei video-drammi è che, oltre ad essere piccoli e occultabili con facilità, si possono passare a tutto il gruppo senza che si consumino. Nessuno resta senza. Così ottengo molta… uhm, cooperazione quando voglio, diciamo, andarmene un po’ per conto mio. — E con un cenno del capo indicò l’intimità di cui godevano in quel momento.

— Ah — commentò imbarazzato Ti e si interruppe. — Non… non mi ero reso conto che distribuissi in giro quella roba.

— Non pensavi che la dividessi con gli altri? — disse Silver. — Questo sarebbe davvero sbagliato. - E lo fissò leggermente offesa, spingendo verso di lui la camicetta in un impeto di indignazione, prima ancora di riflettere ed eventualmente cambiare idea. Fu sul punto di aggiungere altre spiegazioni, ma poi ci ripensò.

Era meglio che Ti non sapesse del subbuglio che era nato quando un libro-disco, dimenticato per sbaglio in un visore era stato trovato da un terricolo del personale dell’Habitat e portato alla dottoressa Yei. Quante ricerche… messi sull’avviso appena in tempo, erano riusciti con successo a nascondere il resto della biblioteca di contrabbando, ma l’intensità con cui era stata condotta quella ricerca era bastata per far capire a Silver quanto la sua malefatta fosse grave agli occhi delle autorità. Da allora c’erano state altre due ispezioni a sorpresa, anche se non erano più stati trovati libro-dischi. Ormai aveva capito l’antifona.

Addirittura, il signor Van Atta in persona l’aveva presa in disparte, sì, proprio lei, cercando di indurla a denunciare il furfante tra i suoi compagni. Lei era stata sul punto di confessare, ma si era fermata appena in tempo, anche se la rabbia furibonda di Van Atta le aveva fatto venire un nodo in gola. — Crocifiggerò quel piccolo serpente quando gli metterò le mani addosso — aveva ruggito Van Atta. — Forse, Van Atta, la dottoressa Yei e tutti i funzionari messi insieme, non sarebbero stati tanto minacciosi per Ti, ma lei non osava perdere la sua unica fonte di diletti terricoli. Ti almeno era felice di scambiare ciò che in realtà costava poca fatica a Silver, quell’unica merce invisibile che non veniva contemplata negli inventari; chi lo sa, magari un altro pilota avrebbe potuto volere degli oggetti di qualche genere, molto più difficili da contrabbandare fuori dall’Habitat.

Con la coda dell’occhio, colse quel movimento furtivo nell’area di carico che aspettava da tempo. E tu che pensavi di correre dei rischi per qualche libro, rifletté Silver tra sé. Aspetta di vedere che cosa scatenerà questo.

— Grazie lo stesso — disse in fretta, e passò un braccio intorno al collo di Ti per stringerlo in un lungo bacio di ringraziamento. Lui chiuse gli occhi (splendido riflesso, quello), mentre Silver puntava i suoi fuori dalla finestra della stanza di controllo. Tony, Claire e Andy stavano scomparendo in quel momento nel tubo flessibile del portello della navetta.

Ecco, pensò Silver, ci siamo. Io ho fatto quello che potevo, il resto tocca a voi. Buona fortuna, anzi due volte buona fortuna. E poi, con rimpianto: Vorrei tanto venire con voi!

— Ehi! Guarda l’ora! — Ti interruppe l’abbraccio. — Devo completare quella lista di controlli prima che torni il capitano Durrance. Penso che tu abbia ragione a proposito della camicetta. — E la cacciò senza tante cerimonie nella borsa. — Che cosa vuoi che ti porti, la prossima volta?

— Siggy, della Manutenzione dei Sistemi di Aerazione, mi ha chiesto se c’erano altri olovideo della serie «I Ninja delle Stelle Gemelle» — fu pronta a rispondere Silver. — È arrivato al numero 7, ma gli mancano il 4 e il 5.

— Ah — disse Ti, — quello era uno spettacolo decente. Li hai visti anche tu?

— Sì — Silver arricciò il naso, — ma non sono sicura… i personaggi fanno delle cose tanto terribili. Sono inventati, hai detto?

— Be’, sì.

— È un sollievo.

— Sì, ma cosa vorresti per te? — insistette lui. — Non rischio una ramanzina per fare un piacere a Siggy, chiunque sia. Siggy non ha quei magnifici fianchi snodati che hai tu — terminò, rievocando con un sospiro quella sensazione di piacere.

Silver aprì a ventaglio i tre dischi che teneva nella mano inferiore destra e disse: — Ancora, prego, signore.

— Se sono queste sciocchezze che vuoi — rispose lui prendendo ognuna delle sue mani e baciandole i palmi, — sciocchezze avrai. Oh, oh, ecco che arriva il mio indomito capitano. — Rapidamente, Ti risistemò la sua uniforme da pilota, aumentò l’intensità della luce e si afferrò al pannello di trasmissione mentre una porta stagna all’altra estremità dell’area di carico si apriva con un sibilo. — Lui non vuole aver a che fare con piloti giovani, ci chiama ranocchi. Credo che si senta a disagio perché, sulla mia nave a balzo, gli sono superiore di grado. Comunque è meglio non dare al vecchio una ragione di arrabbiarsi…

Silver fece scomparire i libro-dischi nella sacca da lavoro e assunse la posa di chi si trovasse a passare di lì per caso, proprio nel momento in cui il capitano Durrance, il comandante della navetta, entrava fluttuando nella stanza di controllo.

— Scattare, Ti, c’è un cambiamento di itinerario — disse il capitano.

— Sissignore. Che succede?

— Ci vogliono sul pianeta.

— Per la miseria — imprecò Ti. — Che rabbia. Avevo un appuntamento importante… — il suo sguardo cadde su Silver, — dovevo incontrare un amico a pranzo questa sera alla Stazione di Trasferimento.

— Bene — disse il capitano Durrance, con ironica mancanza di comprensione. — Inoltra una lamentela al Servizio Personale, sostenendo che i tuoi orari di lavoro interferiscono con la tua vita amorosa. Forse potranno fare in modo che tu non abbia più un orario di lavoro.

Ti colse l’allusione e si diede da fare con gli ultimi controlli, mentre un tecnico dell’Habitat arrivava per sostituirlo, così che potesse andare alla navetta.

Paralizzata dall’orrore e dalla confusione, Silver si raggomitolò in un angolo. Alla Stazione di Trasferimento, Tony e Claire avevano progettato di nascondersi nella stiva di una nave a balzo diretta ad Orient IV, mettersi fuori dalla portata della GalacTech, e trovare un lavoro. Un piano tremendamente rischioso, secondo Silver, che dava la misura di quanto fossero disperati. Claire era terrorizzata, ma alla fine si era lasciata persuadere dal piano di Tony e da tutte le mosse attentamente progettate. Almeno, i primi passi erano stati attentamente studiati, tuttavia, a mano a mano che si allontanavano da Rodeo e da casa si erano fatti sempre più vaghi. E una deviazione sul pianeta non era stata affatto prevista.

Sicuramente, Tony e Claire si erano nascosti nel vano di carico della navetta. Silver non poteva avvertirli in alcun modo: doveva forse tradirli per salvarli? Il clamore che ne sarebbe seguito sarebbe stato tremendo: la disperazione le stringeva il petto come una fascia d’acciaio, togliendole il respiro, e impedendole persino di parlare.

Sullo schermo video della stanza di controllo assistette impotente al decollo della navetta dall’Habitat e alla sua discesa verso l’atmosfera turbinosa di Rodeo.