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— Che cosa? Per carità, state zitto — disse l’uomo dell’ONU, irritato. Gli altri lo stavano fissando sbalorditi, e negli occhi di Liu si leggeva lo sgomento. Solo lo sguardo del conte era consapevole e solenne.

— … di ritirarvi da esse e disperdervi in luoghi selvatici e deserti, onde non possiate più nuocere né agli uomini né agli animali, né alle piante né a cosa alcuna che sia stata concepita per il servizio dell’uomo.

«E tu, Grande Nulla, stupido e lubrico, tu, Scrofa Stercorata, nero spìrito del Tartaro, io ti scaglio, o Porcarie Pedicose, nell’infernale cucina.

«Per l’Apocalisse di Gesù Cristo, che il Signore ha inviato ai Suoi servi per far loro conoscere le cose che stanno per essere; e che Egli ha significato, inviando il Suo Angelo; io ti esorcizzo, Angelo della Perversità:

«Per i sette candelieri d’oro e per quello che è come il Figlio dell’Uomo, ritto in mezzo ai candelieri; per la sua voce, come la voce di molte acque; per le sue parole "Ecco, son vivo, io ch’ero morto; e vivrò sempre e sempre; e ho le chiavi della morte e dell’Inferno"; io ti dico, Angelo della Perdizione: Via, VIA, VIA!»

L’eco delle sue parole risuonò ancora lungamente, prima di spegnersi. Poi il silenzio lunare rifluì nella sala, interrotto soltanto dal respiro dei presenti e da un rumore come di pompe ansimanti, chi sa dove, nel sottosuolo.

E lentamente, senza il minimo suono, il pianeta circondato di nuvole, sullo schermo, si colorò di bianco. Le nubi, gli oceani, i continenti si confusero in una luminosità d’un biancore abbagliante, che parve irraggiare dallo schermo come il raggio di luce d’un riflettore e penetrare i loro volti esangui fino all’osso.

Lentamente, lentissimamente, tutto si confuse: le foreste echeggianti, la casa in porcellana di Chtexa, i latranti dipnoidi, il tronco mozzo dell’Albero Messaggero, gli allosauri selvaggi, il grande cuore pulsante del Lago di Sangue, la città dei vasai, i calamari volanti, il coccodrillo lithiano dal procedere sinuoso, le alte e nobili creature pensanti e il mistero e la bellezza che le circondavano. Bruscamente, l’intera Lithia cominciò a gonfiarsi, a dilatarsi come un pallone…

Il conte cercò di spegnere lo schermo, ma era troppo tardi. Prima che egli avesse potuto toccare la piccola cassa di smalto nero, tutto il circuito saltò con uno scoppiettio di fusibili. La luce intollerabile svanì all’istante; lo schermo divenne nero e l’universo con esso.

Erano là, accecati, sbalorditi.

— Un errore nell’Equazione Sedici — disse il conte nell’oscurità fittissima, con voce stentata.

No, pensò Ruiz-Sanchez, no. Un esempio di preghiera esaudita. Egli aveva voluto servirsi di Lithia per difendere la Fede, e ciò gli era stato concesso. Cleaver aveva voluto fare di quel pianeta un laboratorio per la creazione di bombe a fusione, e il suo desiderio era stato soddisfatto pienamente e all’istante. Michelis non aveva visto in Lithia che una profezia dell’infallibilità dell’amore umano ed era stato legato su quel letto di tortura fin da quel momento. Quanto ad Agronski… Agronski non aveva voluto che cambiasse nulla ed ormai era lui a non essere più nulla, un nulla immutabile.

Nell’oscurità s’udì un lungo singhiozzo. Per un istante, Ruiz pensò che fosse Liu. Ma non era Liu: era Mike.

— Quando potremo vedere di nuovo — disse la voce del conte, — propongo che, infilatici gli scafandri, si esca tutti. C’è una nova da osservare.

Non era che una manovra diversiva da parte del conte… un atto di bontà. Sapeva bene che quella nova non poteva essere visibile a occhio nudo fino al prossimo Anno Santo, di là a cinquant’anni; e sapeva che essi lo sapevano.

Tuttavia, quando il Padre Ramon Ruiz-Sanchez, già Chierico Regolare della Compagnia di Gesù, poté vedere ancora, gli altri lo avevano lasciato solo col suo Dio e il suo dolore.

Appendice. Il pianeta Lithia

Lithia è il secondo pianeta della stella di tipo Sole Alpha arietis, nella costellazione dell’Ariete, e dista dal Sole approssimativamente 50 anni luce. (Il valore precedente, 40 anni luce, spesso citato nella letteratura scientifica, derivava dall’applicazione della cosiddetta costante cosmologica.)

Ruota intorno al suo primario a una distanza media di 178.000.000 km, e il suo anno dura approssimativamente 380 giorni terrestri. L’orbita è ellittica, con un’eccentricità di 0,51, cosicché l’asse principale dell’ellisse è circa del 5 per cento più lungo dell’altro.

L’asse del pianeta è sostanzialmente perpendicolare all’orbita, e il pianeta ruota intorno al proprio asse con un giorno di circa 20 ore terrestri. Perciò l’anno lithiano è costituito di 456 giorni lithiani. L’eccentricità dell’orbita produce stagioni miti, con lunghi inverni relativamente più freddi, e brevi, calde estati.

Il pianeta ha una sola luna, con diametro di 2060 km, che ruota intorno al suo primario a una distanza di 535.000 km, dodici volte ogni anno lithiano.

I pianeti esterni del sistema non sono ancora stati esplorati.

Lithia ha un diametro di 14.148 km, e la gravità, alla superficie, è 0,82 volte quella terrestre. La bassa gravità del pianeta si spiega con la sua densità, relativamente bassa, che a sua volta deriva dalla composizione. Quando il pianeta si formò, alla sua formazione prese parte una percentuale di elementi pesanti (con numero atomico superiore al 20) molto inferiore che nel caso della Terra. Inoltre, gli elementi con numero atomico dispari che vi compaiono in buona quantità sono soltanto idrogeno, azoto, sodio e cloro. Il potassio è piuttosto raro, e gli elementi dispari pesanti (oro, argento, rame) vi compaiono soltanto in quantità elementari, e sempre sotto forma di composti chimici. In realtà, l’unico metallo che si trova allo stato di elemento sul pianeta è il ferro di qualche meteorite.

Il nucleo metallico del pianeta è considerevolmente più piccolo di quello della Terra, e lo strato basaltico è corrispondentemente più spesso. I continenti, come sulla Terra, sono costituiti fondamentalmente di granito, su cui giace uno strato di sedimenti.

La scarsità di potassio ha portato a una geologia estremamente statica. La radioattività naturale del potassio-40 è la massima fonte del calore interno della Terra, e il contenuto di potassio-40 di Lithia è meno di un decimo di quello terrestre. Di conseguenza, l’interno del pianeta è molto più freddo, l’attività vulcanica è rara, e le rivoluzioni geologiche ancora più rare. Il pianeta pare essersi definitivamente assestato in un periodo agli inizi della sua vita, e da allora non gli è successo nulla di veramente spettacolare. La maggior parte di questa storia geologica priva di avvenimenti importanti può essere soltanto oggetto di congetture, perché la scarsità di elementi radioattivi comporta gravi difficoltà nella datazione degli strati.

L’atmosfera è pressappoco simile a quella della Terra. La pressione atmosferica è 815,3 mm-Hg a livello del mare, e la composizione dell’aria secca è la seguente:

Azoto 66,26% in volume

Ossigeno 31,27% in volume

Argo ecc. 2,16% in volume

CO2 0,31% in volume

La concentrazione di anidride carbonica, relativamente alta (la pressione parziale è circa 11 volte quella dello stesso gas nell’atmosfera terrestre) porta a un clima di tipo serra, con differenze di temperatura relativamente piccole dal polo all’equatore. La temperatura media estiva al polo è circa 30° C, all’equatore circa 38° C, mentre le temperature invernali sono inferiori ad esse di circa 15 gradi. L’umidità è generalmente molto elevata; è presente una forte foschia; la pioggia è quasi ininterrotta.

Ci sono stati pochi cambiamenti nel clima del pianeta negli ultimi 700 milioni di anni. Poiché l’attività vulcanica è scarsa, il contenuto di anidride carbonica dell’atmosfera non sale apprezzabilmente per tale causa, e la quantità assorbita dai processi di fotosintesi della rigogliosa vegetazione del pianeta viene compensato dalla rapida ossidazione dei vegetali morti, prodotta dall’alta temperatura, dall’elevata umidità e dal notevole contenuto di ossigeno dell’atmosfera. In effetti, il clima del pianeta è in equilibrio da più di 500 milioni di anni.