Lorimer si lascia semplicemente cadere sul materasso. Troppo stanco per rispondere. Con stupore si accorge che la sua caduta termina in una imprevista pesante stabilizzazione. Il cilindro sta soavemente, silenziosamente cominciando a girare su se stesso. Egli affonda con gratitudine nell’imbottitura, con un sollievo che aumenta col passare dei minuti. E cade nel più tranquillo sonno che abbia conosciuto in quel lungo, faticoso anno. Solo il giorno dopo comprende che Connie e altre due di loro sono state sulla raggiera, in palestra, facendola ruotare, ora dopo ora, senza pausa né sforzo, chiacchierando del loro arrivo. Quanto parlano, pensa di nuovo mentre ritorna alla realtà. Gli irritanti cicalecci si riversano nella sua memoria. Le voci di Ginny, Jenny e Penny al telefono di cucina, la voce di sua madre, sua sorella Amy «l’Interminabile». Su cosa avranno sempre da parlare, parlare, parlare?
— Perché? Su ogni cosa — dice la voce concreta di Connie, accanto a lui. — È naturale confrontarsi. — Naturale… Come formiche, pensa. Intrecciano le loro antenne ogni volta che si incontrano. Dove sei stata, cosa hai fatto? Incrociano, incrociano… Come ti senti? Oh, sento questo, sento quest’altro… Totale coordinazione dell’alveare. Le donne non hanno il rispetto di sé. Nessun segno di strategia del discorso. L’oscuro pericolo della parola. Non sanno controllarsi.
— Formiche, alveari. — Connie ride, mostrando il dente scheggiato. — Ci vedete veramente come insetti? Perché siamo donne?
— Parlavo ad alta voce? Mi dispiace. — Chiude gli occhi per scacciare le immagini.
— Oh, ti prego, non scusarti. È così triste sentire di tua sorella, i tuoi figli e tua… tua moglie. Dovevano essere persone meravigliose. Penso che voi siate molto coraggiosi. — Ma lui ha pensato a Ginny, e a tutte loro, solo per un istante. Cosa ha blaterato? Che effetto gli sta facendo la droga? — Cosa ci avete fatto? — È veramente allarmato, adesso; quasi arrabbiato.
— Va tutto bene. Davvero! — La sua mano lo sfiora, calda, quasi timida. — Tutte noi la usiamo quando abbiamo bisogno di esplorarci. Di solito è piacevole. È un composto levonoramico, un disinibitore. Non offusca come l’alcool. Saremo a casa così presto, capite? Abbiamo il dovere di conoscervi, e voi siete così chiusi! — I suoi occhi lo inteneriscono. — Non ti senti male, vero? Abbiamo l’antidoto…
— No… — L’allarme si è dissolto nel nulla. La spiegazione di lei gli è sembrata abbastanza ragionevole. — Noi non siamo chiusi — dice, o forse tenta di dire. — Parliamo… — Brancola alla ricerca della parola appropriata. Obiettività, forse? — Parliamo quando abbiamo qualcosa da dire. — Incoerentemente pensa ad un coordinatore della missione, di nome Forrest, famoso per i suoi scherzi idioti. — D’altra parte crollerebbe tutto — le dice. — Sareste finite fuori dal Sistema. — Non è affatto quello che voleva dire. Lasciamo stare.
Le voci di Bud e Dave risuonano improvvisamente dalla parte opposta della cabina, risvegliando nella sua mente il presagio del male. Esse non li conoscono, pensa, ma si sente troppo sereno per pensare alla sua nuova percezione, al quadro globale che è già in grado d’intravvedere. __Mi sento lucido — afferma. — Voglio pensare. — Lei sembra compiaciuta. — Noi lo chiamiamo l’«effetto atarassia». È così bello provare questa sensazione.
Atarassia. Calma filosofica. Sì. Ma ci sono dei mostri nel profondo, lui pensa. O dice. Il lato buio. Il lato buio di Orren Lorimer: un individuo ardente, oscuro e complesso, tenuto al guinzaglio. Esse sono così vulnerabili! Ignorano che potremmo prenderle, e… Le immagini scorrono in fretta: una Judy legata alla ruota ginnica, senza il pigiama, aperta a lui. Sequenze di loro tre che si impadroniscono della nave. Le donne legate, indifese, urlanti, violentate, usate. La squadra, lasciata la stazione satellite, effettua un atterraggio improvviso sulla Terra. Gli ostaggi. Far fare loro ogni cosa, senza incontrare nessuna resistenza… Ha detto effettivamente questo, Bud? Ma Bud non sa, egli ricorda. Dave aveva detto che loro nascondevano qualcosa. Ma evidentemente pensava al socialismo, o al peccato. Quando l’avrebbero scoperto…
Come aveva fatto lui stesso a scoprirlo? Semplicemente ascoltando con attenzione, tutti quei mesi. Ascoltandole parlare molto più degli altri. «Fraternizzazione», la chiama Dave. Tutti, naturalmente, avevano ascoltato. Ascoltato, osservato, e reagito blandamente ai corpi delle donne. Le tenere protuberanze così vicine sotto gli abiti sottili, tentatori. Le bocche e gli occhi magnetici. Il loro profumo, il loro tocco elettrizzante. Guardarle toccarsi l’una con l’altra, toccare Andy, sorridersi. Sparire tranquillamente, nelle cuccette che li dividevano. Che accade? Si tratta delle mie necessità. Le mie necessità.
Il loro potere. Il loro rancore… Bud si era lamentato e borbottava sensibilmente, nonostante gli avvertimenti di Dave. Aveva preso a punzecchiare Andy fin quando Dave non aveva proibito ogni domanda. Lo stesso Dave era notevolmente teso. Passava gran parte del tempo a leggere la sua Bibbia. Anche Lorimer non aveva tardato a scoprire il suo corpo, proteso verso di esse come un segugio famelico. Aveva pregato Cristo che le cabine fossero come sembravano: sempre accessibili.
Avevano potuto solo capire che le istruzioni di Myda dovevano essere state feroci. L’atmosfera era implacabilmente asettica. La riservatezza impenetrabile. Andy eludeva gentilmente ogni sondaggio. Nessun commento o azione su quanto accadeva, se accadeva. Lorimer si sentiva irresistibilmente portato a rievocare il weed-end trascorso al campo scout di Jenny. Poi l’educazione maschile era venuta in loro aiuto, ed essi si erano rassegnati a finire la missione su un super-Sunbird, in compagnia di un gruppo di ragazzi e ragazze scout.
Comunque, la loro ospitalità non avrebbe potuto essere più cortese. Gli hanno comunicato la rotta della nave, ed essi hanno un soggiorno tutto per loro in un magazzino sgomberato. Hanno libero accesso alla sala di controllo. Lady Blue e Andy forniscono loro spiegazioni e manuali. Gli mostrano ogni circuito e dispositivo del Gloria, dentro e fuori. Luna ha trasmesso un fiume di dati scientifici e di notizie sui satelliti artificiali di quest’epoca e le colonie di Luna e Marte.
Dave e Bud s’immergono in un’orgia di ingegneria. L’energia del Gloria deriva, come sospettavano, da fissione nucleare per la quale viene utilizzata una serie di minerali lunari. Il sistema di guida ionico è solo poco più avanzato dei modelli sperimentali dei loro tempi. Le meraviglie del futuro sembrano consistere, alla fin fine, in ingegnose modifiche.
— È primitivo — gli dice Bud. — Quello che hanno fatto è stato sacrificare ogni cosa nel tentativo di renderla semplice e di più facile manutenzione. Credimi, possono controllare a mano persino il carburante. E questo è niente, fratello! Queste donne hanno troppa abbondanza. — Ma l’interesse tecnico di Lorimer si esaurisce presto. Ciò che vuole è solo dare un’occhiata. Fa qualche tentativo di esaminare gli apparentemente esigui sviluppi nel suo campo, ma non riesce a concentrarsi. Che diavolo, pensa, ho smesso di essere un fisico trecento anni fa. Che sollievo essere fuori dalla cella del Sunbird! Ha smesso di vagare come un lupo in gabbia, usando l’eccellente telescopio da 400 mm. Niente più stramba vita con l’equipaggio. Quando scopre che Lady Blue ama gli scacchi organizzano una serie di partite, due volte la settimana. La sua personalità lo affascina, lei è riservata ed ha un’aura di comando: ma ferma prontamente Bud quando la chiama «capitano».